La normativa in materia di fauna selvatica

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
MODULO GENERALE Quadro normativo.
Advertisements

Bozza LEGGE OBIETTIVO su gestione ungulati di validità triennale.
I Piani faunistico- venatori. Piani faunistici regionali Con essi si vuol assicurare che le comunità faunistiche (Mammiferi e Uccelli) siano distribuite.
La tipologia delle forme organizzative Il governo e l’amministrazione ministeriale Le autonomie locali.
ROMA 24 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 1. PROSPETTIVE DEI SISTEMI STATISTICI La produzione di statistiche basate sugli archivi amministrativi 1 PROSPETTIVE.
LEGGE 68/2015: AMPLIAMENTO DEI CASI DI RESPONSABILITA’ DEGLI ENTI EX D.LGS. 231 DEL 2001 PER I REATI AMBIENTALI Ambiente, Sicurezza e Responsabilità.
Iniziativa di avvio del Cantiere di Progettazione FRANCIACORTA TERRE CULTURE E VINI Brescia, 26 maggio 2016 Chiesa di San Giorgio, Via Gasparo da Salò.
PROGETTO DIFESA ATTIVA DELL’APPENNINO PARMENSE Stato di avanzamento Ottobre 2003.
Quando la morte è contingibile e urgente
A CHI POTETE RIVOLGERVI PER INFORMAZIONI E SUPPORTO TECNICO
Costituita il 27 settembre 1996
Settore Giovanile Minibasket Scuola ORGANIZZATIVA E TECNICA
PERCORSO PARTECIPATIVO
L.r. 28 ottobre 2004, n. 28 Politiche regionali per l’amministrazione e il coordinamento dei tempi delle città Pubblicata sul B.U.R.L. del 29/10/2004,
Seconda Parte: Elena Molinari
LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
Associazione Italiana Parchi Culturali
Comitati Consultivi Misti
Un‘unica azienda per la provincia Gestione basata sulla partecipazione
GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELL’ENTE
La l.r. 28/2004 e il 2° bando Politiche dei tempi e degli orari Qualità della vita, vivibilità delle città, qualità e fruibilità del territorio Le politiche.
ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE
Corso di Laurea Magistrale in
COME VIENE DESCRITTO IL DOCENTE DALLA NORMATIVA: COSI’ DEVE ESSERE IL DOCENTE CHE NON FA NULLA DI PIU’ DEL PROPRIO DOVERE …bene (aggiungeremmo noi!)
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Le funzioni amministrative
Organi collegiali e collegamento
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Come FINANZIARE la Biodiversità in Lombardia
Sviluppo sostenibile delle zone rurali delle Marche
TERMINOLOGIA S.r.l. - S.p.A. - S.n.c. - S.a.s.-Cooperative
IL SETTORE SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
Gruppo nazionale difesa integrata (GDI)
Aggiornato al D. Lgs. n. 185 del 2016.
Aggiornato al D. Lgs. n. 185 del 2016
Comitato Paritetico Strategia Nazionale Biodiversità
Politiche di Sviluppo Rurale 2014/2020: stato di attuazione e prospettive Luigi Servadei – Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali/DISR.
REGIONE TOSCANA Direzione Generale della Politiche Territoriali e Ambientali STATO DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO IN TOSCANA : QUADRO CONOSCITIVO E DEFINIZIONE.
Lezioni di diritto dell’ambiente
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Sezione di Napoli
Codice Protezione Civile in vigore dal 6 febbraio 2018
Cimarello-E.Taratufolo
L’organizzazione.
La regolamentazione degli asili nido
SONDAGGIO: LA CACCIA CHE VORREMMO
Il PO per la competitività regionale
Federazione Siciliana della Caccia Istituto nazionale per la caccia, per il mantenimento delle tradizioni regionali e locali e per gli equilibri naturali.
L’ autorizzazione delle sedi di raccolta
LABORATORIO Diritto dell’Informazione e delle Telecomunicazioni: Gli Organi di governo del sistema dell’informazione (G.P. Cuomo - 2)
LABORATORIO Diritto dell’Informazione e delle Telecomunicazioni: Gli Organi di governo del Sistema delle Telecomunicazioni (G.P. Cuomo - 2)
Lezioni di diritto dell’ambiente (Parte speciale)
Piano di formazione e aggiornamento docenti
Il «sistema» delle fonti regionali 1948
COME VIENE DESCRITTO IL DOCENTE DALLA NORMATIVA: COSI’ DEVE ESSERE IL DOCENTE CHE NON FA NULLA DI PIU’ DEL PROPRIO DOVERE …bene (aggiungeremmo noi!)
Piano di gestione degli Ungulati nel Parco Regionale della Maremma
I SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Progetti Quadro Legge 236/93 – Anno 2008 Bando 277
Coordinatore Ing. Elisabetta Pellegrini
IL RUOLO DELLE UNIONI NELLA FUTURA CITTA’ METROPOLITANA Lo sviluppo presente e futuro dell’Unione Reno Galliera Evoluzione del quadro normativo giovanni.
«Autonomia regionale differenziata»
LA GESTIONE DELLE ASSOCIAZIONI E SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE
I SOGGETTI DEL DIRITTO: LE ORGANIZZAZIONI COLLETTIVE
Il mondo dei dati nella gestione faunistico-venatoria Alcuni esempi
La FORMAZIONE nel contratto di assunzione dei Custodi Forestali
INCONTRO CON I DIRIGENTI SCOLASTICI
L'atto costitutivo delle organizzazioni di volontariato - Art
A.T.C. BARI Per una nuova strategia di gestione faunistica e venatoria della piccola selvaggina stanziale.
EVOLUZIONE DEL MONDO VENATORIO IN TOSCANA
Transcript della presentazione:

La normativa in materia di fauna selvatica TECNICO ESPERTO NELLA PROGRAMMAZIONE DI INTERVENTI FAUNISTICO-AMBIENTALI La normativa in materia di fauna selvatica

Legge 11 febbraio 1992, n.157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio

Struttura della legge157/92 Fauna selvatica: quali specie e natura giuridica La ripartizione del territorio a fini faunistici I soggetti deputati alla gestione faunistica e loro compiti La pianificazione faunistica Danni alle produzioni agricole, prevenzione, controllo delle popolazioni, miglioramenti ambientali, ripopolamenti La caccia programmata Divieti, sanzioni, vigilanza ISPRA organo di consulenza tecnico- scientifica

Legge 15 febbraio 1994, n.8 Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria

Gestione faunistico-venatoria del territorio Capo I Pianificazione faunistico-venatoria regionale Capo II Miglioramento degli habitat naturali e salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali Titolo I Gestione faunistico-venatoria del territorio Capo III Zone di protezione della fauna Capo IV Organizzazione degli ambiti territoriali per la gestione della fauna selvatica e per la programmazione dei prelievi venatori Capo V Strutture territoriali d'iniziativa privata per la produzione di fauna selvatica, per la caccia e per le attività cinofile Titolo II Esercizio dell'attività venatoria Capo I Norme per l'abilitazione all'esercizio venatorio Capo II Norme per l'esercizio venatorio Titolo III Disposizioni finali

Gestione faunistico-venatoria del territorio Capo I Pianificazione faunistico-venatoria regionale Titolo I Gestione faunistico-venatoria del territorio Capo III Zone di protezione della fauna Capo IV Organizzazione degli ambiti territoriali per la gestione della fauna selvatica e per la programmazione dei prelievi venatori Capo V Strutture territoriali d'iniziativa privata per la produzione di fauna selvatica, per la caccia e per le attività cinofile Titolo II Esercizio dell'attività venatoria Titolo III Disposizioni finali

Legge 157/92 art.10 Pianificazione faunistica Le Regioni attuano la pianificazione faunistico-venatoria mediante il coordinamento dei Piani provinciali secondo criteri di omogeneità e congruenza indicati dall’ISPRA

Regione PIANIFICAZIONE FAUNISTICA Province Aree Protette Carta delle vocazioni faunistiche Indirizzi per l’elaborazione dei Piani faunistici provinciali Province Aree Protette Piano faunistico-venatorio Ambiti Territoriali di Caccia Istituti privati Piani annuali

Approvata dal Consiglio regionale nel 1998 aggiornata nel 2006 e nel 2013

Stima della consistenza Gestione dell’ambiente PER OGNI SPECIE Caratteristiche Status Obiettivi gestionali Stima della consistenza Gestione dell’ambiente Eventuale gestione venatoria POTENZIALITA’ ESPRESSA DAL TERRITORIO

La vocazione del territorio regionale per il capriolo

CERVO Densità soglia di riferimento calcolata su ampie superfici in primavera 3-5 capi per kmq per le aree a elevata vocazionalità, 1-3 capi per kmq per le aree a media vocazionalità 1 capo per kmq per le aree a bassa vocazionalità.

Pianificazione faunistica: gli “Indirizzi regionali” (Del. Consiglio n Caratterizzazione territoriale Caratterizzazione dell’attività venatoria provinciale Distribuzione, caratteristiche e problematiche degli istituti faunistici esistenti Quadro conoscitivo delle specie presenti (consistenza, problematiche…) Danni, prevenzione, interventi ambientali, controllo La Regione prevede che i Piani Faunistico-Venatori provinciali riportino un’analisi dettagliata della situazione provinciale:

Pianificazione faunistica Dall’analisi dettagliata della situazione provinciale, tenuto conto degli obiettivi di pianificazione prefissati vengono definite : Le attività gestionali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi pianificati

Regione PIANIFICAZIONE FAUNISTICA Province Aree Protette Carta delle vocazioni faunistiche Indirizzi per l’elaborazione dei Piani faunistici provinciali Province Aree Protette Piano faunistico-venatorio Ambiti Territoriali di Caccia Istituti privati Piani annuali

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Oasi Zone di Ripopolamento e cattura (ZRC) Centri pubblici Zone di rifugio Soggetto gestore:la PROVINCIA Aree di rispetto Soggetto gestore:l’ATC

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Oasi Sono destinate alla conservazione degli habitat naturali, al rifugio, alla sosta e alla produzione di specie selvatiche con particolare riferimento a quelle protette. Sono preferibilmente costituite lungo le rotte di migrazione e secondo le esigenze di tutela individuate con il piano faunistico provinciale

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Zone di Ripopolamento e cattura (ZRC) Incrementare la riproduzione delle specie autoctone Favorire la sosta e la riproduzione delle specie migratorie Irradiamento naturale Cattura delle specie cacciabili per immissioni

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Centri pubblici Riproduzione delle specie autoctone a scopo di ripopolamento e studio, preservandone il processo fisiologico e la naturale selvatichezza

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Zone di rifugio In attesa dell’istituzione di una zona di protezione Tutela urgente delle specie presenti

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Estensione rapportata al ciclo biologico delle specie da gestire Rapportata al piano faunistico nei limiti fissati (20/30 %)

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Gestione della Provincia Tutela o recupero degli habitat di interesse gestionale Vigilanza e assistenza tecnica Protezione delle colture e contributo danni Conservazione e incrementeo delle specie Disciplina per l’accesso

Titolo I Capo III Zone di protezione (e produzione )della fauna Gestione della Provincia Programmazione o autorizzazione delle immissioni e delle catture Controllo sanitario della fauna selvatica liberata o catturata

ATC Organismo privato di diritto pubblico Titolo I Capo IV Organizzazione degli ambiti territoriali per la gestione della fauna selvatica e per la programmazione dei prelievi venatori ATC Organismo privato di diritto pubblico

ORGANI DELL’ATC Presidente Consiglio Direttivo Capo IV Organizzazione degli ambiti territoriali per la gestione della fauna selvatica e per la programmazione dei prelievi venatori ORGANI DELL’ATC Presidente Consiglio Direttivo Assemblea dei cacciatori iscritti, dei conduttori dei fondi, degli iscritti alle associazioni di protezione Collegio dei revisori dei conti

Consiglio direttivo dell’ATC 30% Associazioni venatorie 30% Organizzazioni professionali agricole 20% Associazioni di protezione ambientale 20% Rappresentanti della Provincia

Adozione del bilancio di previsione Approvazione del consuntivo Assemblea dei cacciatori iscritti, dei conduttori dei fondi, degli iscritti alle associazioni di protezione Adozione del bilancio di previsione Approvazione del consuntivo Approvazione dello statuto Approvazione dei regolamenti Compete alla Provincia il controllo di legittimità dei regolamenti approvati dall’Assemblea

ATTUAZIONE DEL PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE Compiti dell’ATC ATTUAZIONE DEL PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE

Compiti dell’ATC Ricognizione delle risorse ambientali e faunistiche Incremento delle popolazioni selvatiche Attività necessarie ad evitare danni Miglioramento dell’habitat Erogazione di contributi per risarcimento danni e prevenzione Riconoscimenti per il volontariato Importo delle iscrizioni

Gli ATC redigono programmi annuali di attività avvalendosi per la parte tecnica di professionalità specifiche!!!

Soggetto gestore: PRIVATO Titolo I Capo V Strutture territoriali d'iniziativa privata per la produzione di fauna selvatica, per la caccia e per le attività cinofile Aziende Faunistico Venatorie (AFV) Aziende Agri-Turistico-Venatorie (ATV) Campi Addestamento Cani Centri privati di riproduzione della fauna Allevamenti Soggetto gestore: PRIVATO

Valorizzazione ambientale e faunistica dei fondi rustici Capo II Miglioramento degli habitat naturali e salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali . Ripristino e creazione dei biotopi Valorizzazione ambientale e faunistica dei fondi rustici Utilizzazione dei fondi rustici ai fini della gestione programmata della caccia Controllo delle specie di fauna selvatica Danni alle attività agricole (Direttiva specifica)

Controllo della fauna selvatica ai sensi dell’art Controllo della fauna selvatica ai sensi dell’art.19 della legge 157/92 Motivazione (danni, motivi sanitari…) Messa in atto di sistemi ecologici indicati dall’ISPRA Qualora l’ISPRA verifichi l’inefficacia dei predetti metodi le Province possono attuare piani di abbattimento avvalendosi delle Guardie provinciali coadiuvate da operatori adeguatamente abilitati

Rapporto con la presenza umana…… 40

Corvidi

Avifauna su girasole

Lepre su melo

Avifauna su mais

Cervo su mais

Cinghiale su mais

Grufolate di cinghiale su prato

Cervo sul ciliegio

Sbucciate di cervo

Marcamento di capriolo

Legge n°157/1992 Ai proprietari o conduttori dei fondi rustici è dovuto un indennizzo per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole