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Una grande catastrofe ambientale la terra dei fuochi Una grande catastrofe ambientale
cronaca La Terra dei fuochi è quel territorio, compreso tra la provincia di Napoli e la provincia di Caserta, interessato da continui roghi tossici appiccati alle discariche abusive che proliferano in tutto il territorio.I rifiuti, urbani e speciali, bruciati nell'area del casertano e nella zona settentrionale della provincia di Napoli sono la principale fonte di inquinamento della zona, tra le aree più compromesse d'Italia sotto il profilo ambientale. Vari comitati di cittadini, formatisi nel corso del tempo, da anni denunciano i roghi tossici che continuamente vengono appiccati: dai pneumatici usurati all'olio esausto, dall’eternit al piombo fino all'abbigliamento e alla mobilia, ma anche veleni industriali di ogni sorta, che dopo l'incenerimento avvelenano.
cronaca Come risulta da numerosi studi epidemiologici questa area è ormai impregnata di diossina ed altre sostanze velenose, la cui presenza massiccia è censita fin dalla fine degli anni '90. Come denunciato da numerosi comitati dei cittadini, si è ad un punto di non ritorno, anche perché non esiste un piano di bonifiche per arginare il fenomeno. A nulla valgono le decine di inchieste giornalistiche, le denunce della Commissione Parlamentare per gli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, gli esposti delle associazioni di cittadini, i morti che ogni giorno vengono salutati dai loro cari nei cimiteri di questa terra avvelenata. Il territorio delle province di Napoli e Caserta è oggi totalmente compromesso.
cronaca Da un lato c'è lo Stato, che non riesce a fronteggiare l'emergenza inquinamento e a trovare una soluzione definitiva per i continui roghi tossici, e dall'altro la criminalità organizzata, che imperterrita continua con lo sversamento e la bruciatura di rifiuti pericolosi sul territorio.
causa La zona è interessata da un consistente traffico di rifiuti, tra cui rientra, come detto, lo sversamento e l'eliminazione di materiali: come copertoni o scarti di abbigliamento, provenienti soprattutto dal Nord Italia, o il recupero del rame dai cavi elettrici. I roghi cominciarono a diventare più frequenti tra il 2007 e il 2008, quando potevano essere confusi tra i numerosi roghi appiccati ai cumuli di immondizia durante la crisi dei rifiuti in Campania. I carabinieri accertarono che, solo tra il gennaio e il marzo del 2007, furono bruciati 30.000 kg di rifiuti, con un ricavo di oltre 118 000 euro.
causa Le indagini di Roberto Mancini e le dichiarazioni del pentito di camorra, Carmine Schiavone, hanno evidenziato come la Campania fosse destinata a diventare una discarica a cielo aperto, soprattutto di materiali tossici tra cui piombo, scorie nucleari e materiale acido, che hanno inquinato le falde acquifere campane e le coste di mare dal basso Lazio.
conseguenze L'inquinamento da diossina dei terreni è estremamente pericoloso perché introduce sostanze tossiche nella catena alimentare degli animali da allevamento e può raggiungere anche l'uomo che si nutre dei frutti di quei campi, contaminati dalla diossina e irrigati con acque provenienti da falde avvelenate dai rifiuti tossici industriali. Purtroppo, ciò che spesso però non emerge dalle cronache dei quotidiani e dei sempre più numerosi blog di denuncia è che a essere a rischio in Campania è solo una piccola parte di territorio, meno del 5% dell’intera superficie regionale pari a meno dell’1% dei suoli agricoli. Questo non vuol dire che “va tutto bene”, però, gli allarmismi generalizzati generano una reazione che va sempre oltre i confini delle vicende e non di rado a pagarne le conseguenze sono anche quelli che non c’entrano e che rischiano così di perdere il lavoro di una vita.
conseguenze Basti pensare ai produttori di Mozzarella di bufala campana Dop (500 milioni di euro di giro d’affari), i quali sono le prime vittime di un sistema mediatico che parla indistintamente di mozzarella alla diossina. Conseguenza ancor più tragica è lo spaventoso aumento dell’incidenza di tumori e leucemie: in sei anni, dal primo gennaio 2010 e fino ad oggi, il tasso di ricoveri di bimbi nel primo anno di vita è cresciuto del cinquanta per cento per la provincia di Napoli e del sessantotto per cento per quella di Caserta. L’allarme rosso è per tutta la popolazione, ma soprattutto per i bambini da zero a quattordici anni.
gli slogan delle vittime dell’ecomafia
chernobyl 26 Aprile 1986
cronaca Il disastro di Chernobyl avvenne il 26 aprile 1986 alle ore 1:23 con l'esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina (allora parte dell'Unione Sovietica), vicino al confine con la Bielorussia. In seguito alle esplosioni, dalla centrale si sollevarono delle nubi di materiali radioattivi che raggiunsero l'Europa orientale e la Scandinavia oltre alla parte occidentale dell'URSS. Vaste aree vicine alla centrale furono pesantemente contaminate rendendo necessaria l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336.000 persone. Le repubbliche, adesso separate, di Ucraina, Bielorussia e Russia sono ancora oggi gravate dagli elevati costi di decontaminazione ed è alta l'incidenza dei tumori e delle malformazioni sugli abitanti della zona colpita.
causa Allora si stava eseguendo una prova tecnica, atta allo studio del comportamento di un sistema di sicurezza in condizioni critiche. Furono, quindi, esclusi i sistemi di spegnimento automatico del nocciolo e fu portato il reattore a funzionare ad una potenza molto inferiore a quella di targa, condizione in cui quel nucleo diveniva, evidentemente, instabile. La temperatura aumentò, ne conseguì la fusione delle barre di combustibile e un vorticoso aumento della pressione capace di distruggere gli impianti di raffreddamento. Il contatto dell'idrogeno e della grafite delle barre di controllo con l’aria determinò una terribile esplosione e lo scoperchiamento del reattore, rilasciando così radiazioni nell’aria causando gravi incendi. Il rilascio radioattivo dell’esplosione fu 400 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima.
schema
conseguenze Dall’esplosione si creò quindi una colonna di fumo che trasportò nell’aria particolari radioattivi, in parte altamente nocivi. Più della metà ricaddero nella cosiddetta “Zona Rossa”, l’ambiente cioè più prossimo alla centrale che comprendeva le città di Chernobyl e Pripyat, una discreta percentuale (circa il 35%) venne invece trasportato dalle correnti nel resto dell’Europa. Tra i giovani esposti allo iodio radioattivo in aprile-maggio 1986 sono stati diagnosticati circa 2000 casi di cancro alla tiroide. E’stato inoltre riscontrato un aumento in percentuale di tutte le forme tumorali.
conseguenze Il disastro nucleare di Chernobyl ha interessato tutte le sfere delle attività vitali: la produzione, la coltivazione, l'economia, ecc. Sono stati messi fuori dall'attività produttiva agricola moltissimi terreni coltivabili. Sono stati liquidati 54 poderi statali e collettivi nel settore agricolo, chiuse 9 fabbriche nel settore commerciale. Nel terreno arabile il raccolto è stato significativamente ridotto, drasticamente decimato il numero dei capi di bestiame. Sostanzialmente è diminuito l'utilizzo delle risorse minerali, forestali ed altre. La silvicultura è stata molto danneggiata. A risentirne ovviamente è stata l’economia.
il sarcofago Per contenere il reattore venne edificata nel 1986 una struttura di acciaio e cemento. Ogni anno nel sarcofago si aprono nuove falle anche di 10 metri quadrati di superficie. Essendo stato costruito al tempo record di soli sette mesi, il sarcofago, risulta poco stabile e niente affatto sicuro. Durante il G7 del 1997, tenutosi a Denver, si diede vita alla Chernobyl Shelter Fund, che aveva lo scopo di raccogliere i fondi necessari a mettere in sicurezza il reattore numero 4, dotandolo di un nuovo sarcofago, e questa volta realizzato con materiali più sicuri. Il progetto ipotizzò una struttura a cupola, a doppio strato, che sarebbe stata spinta sopra il vecchio sarcofago e avrebbe messo in sicurezza il reattore per almeno 100 anni. La cconclusione del progetto è prevista per il 2017.
Love canal
Cronaca Love Canal nasce dall’idea di un imprenditore che nel 1890 voleva sviluppare una città deviando il corso del fiume per produrre energia a basso costo. Il progetto non fu realizzato, ma il canale fu scavato, lasciando una immensa voragine. Tale scavo fu acquistato dalla Hoker Corporation nel 1912 che Iniziò subito lo scarico di rifiuti tossici.Nel 1955 furono costruite scuole e case sul canale.Nel 1975 dopo una abbondante pioggia, iniziarono ad affiorare residui tossici.Nel 1978 il New York Departement of Health ha ordinato la recinzione della zona circostante il Love Canal e l’evacuazione.
Conseguenze Fin dagli inizi del 1978, si riscontrarono numerose evidenti malformazioni nei bambini nati nell'area, altri danni erano; incremento di tumori, aborti e malformazioni nella popolazione residente.Love Canal divenne un caso nazionale con numerosi articoli che definivano il quartiere come "una bomba a tempo sanitaria", ed "una delle più gravi tragedie ambientali della storia americana".
L'intervento del governo federale Il 2 agosto 1978 il sito della discarica fu dichiarato, fatto senza precedenti negli Stati Uniti, un emergenza nazionale. Il 7 agosto del 1978, il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter annunciò lo stanziamento di fondi federali per bonificare il sito di Love Canal.Fu la prima volta che i fondi d'emergenza federali vennero usati per un emergenza che non fosse un disastro naturale.
UN MATERIALE PERICOLOSO amianto UN MATERIALE PERICOLOSO
cronaca Dall’antichità fino all’epoca moderna,l’amianto è stato usato per scopi “magici” e “rituali”. I Persiani e anche Romani con l’amianto avvolgevano i cadaveri da cremare, per ottenere ceneri più pure e chiari. Una credenza diceva che l’amianto fosse la “lana della salamandra”, ovvero l’animale per questo poteva sfidare il fuoco senza danno. L’amianto è rimasto presente nei farmaci fino agli anni ‘60 per due tipi: una polvere contro la sudorazione dei piedi ed una pasta dentaria per le otturazioni. La prima utilizzazione dell’amianto da parte dell’ industria risale nel 1800.
causa L’amianto può causare delle malattie benigne e maligne. -VERSAMENTO PLEURICO: è una malattia che ha presnza di liquido quando normalmente non dovrebbe esserci tra le pleure, è la parte in cui avvolge il polmone. malattie maligne -TUMORE POLMONARE: tutte le forme di amianto possono causare questa malattia. Le prime segnalazioni sono state date fino alla fine degli anni ‘30.
CONSEGUENZE La pericolosità dell’amianto consiste nella capacità che il materiale ha da rilasciare fibre che hanno la caratteristica di dividersi. Il materiale più pericoloso è il cemento, perchè ha una pericolosità molto inferiore. Il suo pericolo è comunque legato allo stato di conservazione. Però l’amianto non è sempre pericoloso, lo è solo quando disperde le sue fibre nell’ambiente circonstante.
lavoro svolto da: -Isabel Caceffo -Camilla Gasparato -Eleonora Massella -Gaia Visonà