Uso ragionato delle parentesi

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Uso ragionato delle parentesi giancarlo Istituto Comprensivo Statale di Motta S.Giovanni (RC) Il gioco della Matematòca 3 Uso ragionato delle parentesi Anno scolastico: 2009/2010 Classe: Terza primaria, Motta San Giovanni (RC), docente Antonia Infortuna Nome del docente, immagine (ti propongo, come ho fatto in altre presentazioni, un’immagine ‘tecnica’ tipo questa che ho inserito) 19/09/2018 A cura di Giancarlo Navarra (GREM, università di MO e RE) e Claudia Pirozzi (Motta S.Giovanni, RC)

Istituto Comprensivo Statale di Motta S.Giovanni (RC) giancarlo Istituto Comprensivo Statale di Motta S.Giovanni (RC) Competenze A3. Tradurre in linguaggio matematico un numero espresso attraverso una definizione procedurale (in forma di consegna o di descrizione) rimandando i calcoli ad un eventuale secondo momento. Unità di riferimento Unità 3: Verso il numero sconosciuto: il gioco della Matematòca L’attività: L’uso delle parentesi nel gioco della Matematòca L’insegnante propone delle tessere della Matematòca aritmetica i cui testi contengono somme e prodotti o differenze e prodotti e le fa tradurre in linguaggio matematico. L’obiettivo è quello di far pervenire ad un uso ragionato delle parentesi attraverso un’analisi delle diverse traduzioni e la verifica dei punteggi. Sono nuovi il titolo dell’attività e la descrizione 19/09/2018 A cura di Giancarlo Navarra (GREM, università di MO e RE) e Claudia Pirozzi (Motta S.Giovanni, RC)

Istituto Comprensivo Statale di Motta S.Giovanni (RC) 1. L’insegnante dispone sulla cattedra le tessere in linguaggio naturale contenenti la descrizione di somme e differenze ed invita gli alunni a tradurle in linguaggio matematico dopo aver tirato il dado. L’insegnante comincia proponendo tessere semplici, contenenti solo addizioni e sottrazioni. La difficoltà principale è di tipo linguistico, e consiste nel riconoscere come si traducono consegne contenenti termini equivalenti come ‘Aggiungi’, ‘Somma’ e ‘Togli’, ‘Sottrai’. Lo scopo è quello di favorire, attraverso l’incontro con una grande varietà di parafrasi, il controllo sul significato matematico di frasi espresse nel linguaggio naturale. 19/09/2018 A cura di Giancarlo Navarra (GREM, università di MO e RE) e Claudia Pirozzi (Motta S.Giovanni, RC)

Istituto Comprensivo Statale di Motta S.Giovanni (RC) 2. L’insegnante chiede di sommare i punteggi anche senza rispettare l’ordine delle operazioni. Gli alunni scoprono che il punteggio non cambia. L’attività che qui viene condotta in forma ludica va integrate nel normale lavoro didattico, in modo da favorire una effettiva competenza nel passaggio dal linguaggio naturale a quello matematico e viceversa. La ricchezza delle situazioni è ampia. Per esempio, in consegne come “Somma 8 e 3” viene considerato implicito l’assunto che valga la proprietà commutativa. È opportuno però far riflettere gli alunni che, per esempio, in “Aggiungi 11 a 6”, la traduzione “11+6” non esprime il senso ‘letterale’ del processo, ma lo trasforma in uno equivalente, indotto dal testo. 19/09/2018 A cura di Giancarlo Navarra (GREM, università di MO e RE) e Claudia Pirozzi (Motta S.Giovanni, RC)

Istituto Comprensivo Statale di Motta S.Giovanni (RC) 3. L’insegnante propone delle tessere in linguaggio naturale contenenti somme o differenze seguite da prodotti, nelle quali il calcolo delle prime deve precedere quello dei secondi. Gli alunni le traducono in linguaggio matematico e scoprono che i punteggi cambiano a seconda dell’ordine in cui si effettuano le operazioni. Si giunge alla necessità, in questi casi, di usare le parentesi. Nel corso del tempo la didattica della matematica è diventata, soprattutto con gli alunni più giovani, più flessibile nell’uso delle parentesi. Questa tendenza dipende dal fatto che esse vengono fatte scoprire attraverso l’esplorazione delle operazioni, delle proprietà, delle soluzioni dei problemi. Il loro uso quindi, in una prima fase, può essere legato non tanto a questioni di precedenza, quanto al bisogno di chiarezza dell’alunno che si sente rassicurato dalla loro presenza. 19/09/2018 A cura di Giancarlo Navarra (GREM, università di MO e RE) e Claudia Pirozzi (Motta S.Giovanni, RC)