Prof. Gabrielli Luciano Liceo Scientifico Da Vinci – Sora (Fr)

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Transcript della presentazione:

Prof. Gabrielli Luciano Liceo Scientifico Da Vinci – Sora (Fr) Il pianeta Terra Forma, dimensioni, moti. Prof. Gabrielli Luciano Liceo Scientifico Da Vinci – Sora (Fr)

Gli antichi pensavano che la Terra fosse piatta, ma questo non è possibile per almeno due ragioni: 1) La Terra, durante l’eclissi di Luna proietta un’ombra circolare. Se fosse piatta dovrebbe talvolta presentarsi di taglio producendo, sulla Luna, un’ombra lineare.

Un osservatore che si muove su una superficie piana vedrà la luce di una stella formare sempre lo stesso angolo col piano dell’orizzonte (data l’enorme distanza delle stelle da noi, i loro raggi sono paralleli), cosa che non avviene spostandosi su una superficie curva, sulla quale l’angolo tra la direzione di provenienza della luce stellare e la verticale dell’osservatore (zenit) è diverso da punto a punto.

Dimensioni della Terra Dato il veloce moto di rotazione della Terra, la sua forma corrisponde ad un ellissoide di rotazione con raggio polare di 6356 Km e raggio equatoriale di 6378 Km.

I punti cardinali Per trovare il SUD occorre considerare il momento in cui il Sole raggiunge la massima altezza sull’orizzonte (le ombre sono più corte). Questo avviene, nel periodo dell’ora solare, alle 12.00 e con l’ora legale alle 13.00.

Fusi Orari Data la forma della Terra, non tutti i punti della superficie hanno la stessa ora. Nello schema i punti posti a 180° hanno differenza di 12 ore. Ogni punto sulla superficie cambia ora ed altezza del Sole sull’orizzonte ogni 15 gradi (360° : 24 ore = 15°/ora). Per evitare problemi, tutti i punti che si trovano in uno spicchio con ampiezza in longitudine di 15 gradi, hanno la stessa ora.

Altri modi di orientarsi Di notte ci si orienta con la stella polare.

La rosa dei venti Una volta individuato il Nord si ricavano gli altri punti cardinali principali (Est, Ovest, Sud) e quelli intermedi, che nell’antichità avevano nomi particolari: si ragionava come se ci si trovasse al centro del Mediterraneo ed i venti dominanti provenissero dalla Siria (Scirocco), Grecia (Greco), Libia (Libeccio).

Bussola Naturalmente è anche possibile utilizzare la bussola che, con il suo ago magnetico, indica il nord (con una certa approssimazione). La bussola sfrutta il campo magnetico terrestre, prodotto dal moto delle particelle metalliche del nucleo esterno fuso. Ogni cartina geografica deve essere orientata con il lato sinistro o destro in direzione Nord-Sud.

I moti della Terra La Terra compie nello spazio numerosi moti; i più importanti sono quelli di rotazione e di rivoluzione. Altri, meno evidenti, sono detti millenari a causa della loro durata. Moto di rotazione: 23h 56m 4s Moto di rivoluzione: 365g 6h 9m 10s.

Il moto di rotazione Il moto di rotazione è quello che la Terra compie intorno al proprio asse, da Ovest ad Est in senso antiorario, visto dal Polo Nord Celeste (prolungamento dell’asse terrestre fino alla Stella Polare). La rotazione rispetto al Sole dura circa 24 ore, rispetta ad una stella 4 minuti in meno. Da un punto di vista astronomico per giorno si intende il ciclo di 24 ore in cui la Terra compie una rotazione completa intorno al proprio asse. La conseguenza è l’apparente rotazione in senso orario della volta celeste, dei pianeti e del Sole.

Il moto di rotazione produce l’alternarsi del dì e della notte. Gli altri pianeti del sistema solare hanno periodi di rotazione molto difersi tra loro: si passa da 9 ore e 50 minuti di Giove, il più veloce nel moto di rotazione, a 243 giorni di Venere (tra l’altro in senso opposto alla Terra).

Il moto di rivoluzione Oltre a ruotare su se stessi, i pianeti del sistema solare ruotano intorno al Sole, descrivendo un’orbita ellittica, tutti sullo stesso piano (per la Terra chiamato Piano dell’Eclittica). Il moto di rivoluzione della Terra si compie in 365g 6h 9m 10s, mantenendo la stessa inclinazione dell’asse di rotazione; questo causa la diversa durata del dì e della notte nelle diverse stagioni, oltre ad una diversa insolazione.

Dal 22 dicembre al 21 giugno la durata del dì cresce nell’emisfero boreale e decresce in quello australe. Nei sei mesi successivi avviene il fenomeno opposto. Pertanto le stagioni dell’emisfero boreale sono invertite rispetto a quello australe. Il susseguirsi delle stagioni è collegato alla posizione del circolo di illuminazione ed alla inclinazione dei raggi solari. Minore è la superficie colpita dai raggi solari (equatore, tropici), tanto più alto sarà il riscaldamento; se i raggi colpiscono la Terra obliquamente il calore si distribuirà su una superficie maggiore (poli, circoli polari) con temperature più basse.

Solstizio d’estate: alle 12 Solstizio d’estate: alle 12.00 Del 21/VI i raggi solari sono perpendicolari al piano dell’orizzonte di un osservatore posto al Tropico del Cancro; la parte illuminata è maggiore nell’emisfero boreale, il Polo Nord è sempre illuminato, inizia l’estate artica. Solstizio d’inverno: alle 12.00 Del 22/XII i raggi solari sono perpendicolari al piano dell’orizzonte di un osservatore posto al Tropico del Capricorno; la parte illuminata è maggiore nell’emisfero australe e nessun punto al di sopra del Circolo Polare Artico è illuminato. Alle 12.00 il Sole raggiunge il suo punto più basso sull’orizzonte in tutto l’emisfero boreale o settentrionale, il nostro dì ha la durata minima ed inizia l’inverno astronomico.