Il romanzo cortese cavalleresco in versi e in prosa
Domande
Dalle canzoni di gesta ai romanzi Etimologia di romanzo: dall'avv. lat. romanice romanice loqui = latino volgare, del popolo (vulgus), in contrapposizione al latine loqui, parlato dal dotti; Inizialmente romanzo = volgare (lingua romanza = latino volgare); XII sec. in Francia romanz = discorso orale o testo scritto in volgare opera narrativa in versi in volgare per la lettura. XIII sec. roman = trasposizione in prosa dei romanzi in versi. In Italia (XIV -XV sec.) romanzo = narrazione in prosa. Nella Francia set. temi delle canzoni di gesta confluirono nel romanzo cortese cavalleresco intreccio complesso destinato alla lettura; in versi (dalla seconda metà del sec. XII) in prosa (dal XIII sec.) Destinatari: classe nobiliare colta e raffinata delle corti feudali anche donne, ispiratrici e lettrici di romanzi.
I cavalieri antichi e quelli di re Artù Il ciclo dei cavalieri antichi (XII) romanzi cortesi ispirati agli eroi dei miti classici, però con valori e costumi medioevali: Romanzo di Tebe, Romanzo di Troia, Romanzo di Enea, Romanzo di Alessandro. romanzi d’amore ambientati in epoca greco-bizantina: Florio e Biancofiore. Il ciclo di re Artù e della Tavola Rotonda: ispirato a leggende popolari gallesi o irlandesi, ambientato in Bretagna VIII sec. Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, in latino; poi altre versioni in francese; ideale cavalleresco: amore, avventura, eroismo Vicende: quelle del ciclo bretone: re Artù. leggendario re della Britannia, grande conquistatore, con l’aiuto del Mago Merlino e insieme ai cavalieri della Tavola Rotonda; l’eroe principale è il guerriero Lancillotto, amante di Ginevra, moglie di re Artù, amico di Tristano e Perceval.
Il cavaliere cortese: il culto dell’amore Nuova immagine del cavaliere bretone-arturiano non più paladino cristiano (ideali collettivi), ma nobile cortese impegnato in avventure individuali. La quête un viaggio-ricerca, prova d’amore e di coraggio, in condizioni difficili: incantesimi, magie, ecc. bildungsroman: attraverso la quête l’eroe affina la propria formazione umana. L’amor cortese L’amore è il tema centrale canoni di Andrea Cappellano De amore: cortesia = nobiltà d’animo, generosità, fedeltà, lealtà, devozione; amore = non c’è vero amore senza cortesia; amore non vissuto, ma realizzato nell’attesa e nel corteggiamento: la dama in genere è già impegnata e il sogno d’amore è irrealizzabile; devozione assoluta fino a essere pronti a morire per la donna amata; tradire la fedeltà del proprio signore (Es. Lancillotto e Ginevra, Tristano e Isotta). Tristano e Isotta romanzo incompiuto di Goffredo di Strasburgo (1210-1220); vicenda ambientata in Inghilterra nell’VIII sec.; trama1: narra l'amore di Tristano e Isotta e della loro infelice sorte. Trama di Tristano e Isotta Tristano orfano vive alla corte dello zio, re Marco di Cornovaglia; un giorno, combattendo valorosamente, viene ferito dal gigante Morholt; lo curano, sotto falso nome, la regina d’Irlanda, sorella di Morholt, e la figlia, Isotta la Bionda, esperta di magia, che sarà poi richiesta in sposa dal re Marco. Essa reca con sé un filtro d'amore destinato allo sposo, che per errore viene bevuto dai due giovani. Così, tra lui e Isotta divampa una passione irrefrenabile. Sorpresi da re Marco, Tristano è costretto ad allontanarsi e sposa un'altra Isotta, detta dalle Bianche Mani. Qui il romanzo si interrompe, ma da altri narratori medioevali tedeschi, si apprende che ferito a morte, Tristano invia un messaggero ad Isotta la Bionda, l'unica capace di guarirlo, per chiederle di venire a salvarlo, ma per un inganno della moglie (la quale riferisce che la nave che doveva condurre Isotta aveva le vele nere, in segno di rifiuto – secondo un segnale concordato tramite il messaggero inviato ad Isotta), Tristano morirà di dolore; Isotta giunta troppo tarsi spirerà sul corpo esanime dell'amato. Il re Marco, conosciuta tutta la verità, fa seppellire i due corpi in tombe vicine: da quella di Tristano fiorisce una rosa, da quella di Isotta una vite; le due piante crescendo si avvinghiano tenacemente.
Il romanzo allegorico - didattico Roman de la Rose (Romanzo della Rosa) poema in lingua d’oïl in due parti, di circa 22.000 versi: un caso a parte rispetto alla tradizione cortese inaugura il genere del poema allegorico-didattico. Prima parte, incompiuta, di Guillaume de Lorris, 1230 ca.: Codice dell'amore cortese : l’amante entra nel giardino dell’amore per cogliere la rosa che rappresenta allegoricamente la fanciulla amata da conquistare; intorno a lei numerose personificazioni che rappresentano gli aiutanti (Gentilezza, Eleganza, Generosità) e i pericoli (Pudore e Gelosia). Seconda parte: di Jean de Meung, 1270 ca.: vi compare allegoricamente l’Amore come strumento della Natura che deve conciliarsi con la Ragione; si ispira all’Ars Amandi di Ovidio e al De amore di Andrea Cappellano.
Trattatistica amorosa: il fin’amor. Andrea Cappellano cappellano del re di Francia (XII-.XIII), in rapporto con le splendide corti francesi dell’epoca. autore del trattato De Amore, in tre libri, celebre codice della vita amorosa e cortigiana e delle dispute galanti, base teorica cui s'ispirò non solo la lirica cortese, ma anche quella successiva. Protagonista: Gualtiero, maestro d'amore che intrattiene quattro nobildonne. Obiettivo: definire in che cosa consiste il Fin'Amor («amore perfetto»): sentimento naturale che produce angoscia e gelosia, devoto servizio da parte del cavaliere per la sua dama; richiede sacrificio e libertà (per cui è impossibile nel matrimonio), porta al perfezionamento morale, coincide con l’ideale cavalleresco della cortesia, richiede nobiltà di nascita e di sentimenti. Nonostante la condanna del vescovo di Parigi (1277) straordinario successo fra la classe aristocratica e fra l'alta borghesia nascente. Fu tradotto nelle principali lingue europee ed ebbe grande influenza sulla concezione dell'amore in letteratura fino al Rinascimento.
Diffusione dei romanzi cortesi in Italia Grande successo dei romanzi cortesi francesi: l’aristocrazia francese divenne un modello da imitare; in Spagne e in Italia si diffuse un lessico francesizzante. Volgarizzamenti dell’epica troiana e romana narrazioni anonime a scopo per lo più educativo. Volgarizzamenti dell’epica bretone fine 200: Lancillotto, Romanzo di Tristano, Tavola rotonda, Tristano riccardiano (dal nome della biblioteca di Firenze); Dal cantare al poema cavalleresco 300: cantari (narrazioni in ottava rima) recitati da poeti itineranti per un pubblico popolare o borghese basati sui volgarizzamenti franco-veneti delle leggende cavalleresche: Antonio Pucci: Gismirante, Brito di Bretagna: rielaborazioni popolaresche delle leggende del ciclo bretone.
Chrétien de Troyes Perceval Lancillotto Primo grande poeta francese iniziò la sua attività letteraria intorno al 1160. Cinque poemi cavallereschi: Érec et Énide, Cligès, Yvain ou le chevalier au lion, Lancelot ou le chevalier à la charrette, e Perceval ou le conte du Graal. Il successo fu immenso sia in Francia, sia negli altri Paesi d'Europa. E’ rappresentata la vita aristocratica con il codice morale e gli ideali della cavalleria, con le tematiche dell’amor cortese, della quête, della ricerca della perfezione Lancillotto Il perfido Meleagant rapisce la regina Ginevra. L. parte alla sua ricerca, ma deve salire su una carretta adibita al trasporto dei malfattori condannati al patibolo. Per L. è un disonore terribile, ma la forza dell'amore è così grande che sottostà al ricatto di un nano, simbolo di sventura, che gli darà informazioni su Ginevra solo se acconsentirà a salire sul mezzo. L. per ritrovare Ginevra supera le prove più terribili, ma la dama lo rifiuta perché aveva esitato a salire sulla carretta; solo dopo che l’eroe avrà tentato di uccidersi, Ginevra gli concederà il suo amore. Perceval supera la tematica cavalleresca storia dell'educazione dell'uomo. Perceval, adolescente, nonostante l’opposizione della madre vedova, si reca alla corte di re Artù per ricevere educazione e investitura. Sulla strada del ritorno ha la rivelazione del Graal assistendo ad una misteriosa processione nel castello del re Pescatore. Appresa la notizia della morte della madre, parte alla ricerca del Graal. Dopo vari anni una fanciulla gli rivela che il non aver posto domande al re Pescatore è stato un grave errore che ha prodotto sventure. Ripreso il viaggio, incontra un eremita, fratello del re Pescatore, che gli rivela una parte del mistero del Graal.