San Martino di Giosue Carducci

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Transcript della presentazione:

San Martino di Giosue Carducci Federica Scarrione Liceo "Galilei" - Voghera    Questa presentazione è pubblicata con una licenza Creative Commons San   Martino di Giosue Carducci percorso di analisi del testo poetico

Fonti http://www.confidenzialmente.com/racconti/san_martino_carducci.htm http://www.bibliolab.it/russo_carducci/russo_index.htm http://amscampus.cib.unibo.it/archive/00001185/01/testo_commento_carducci.pdf  http://digilander.libero.it/italianonelbiennio/poesia/ V. De Caprio, Progetto Letteratura, Einaudi scuola 2004

Prima indagine formale Livello metrico e ritmico - il verso · individuazione del numero di sillabe   - la strofa e la rima:  · individuare struttura strofica (classica / libera) ·individuazione delle rime: tipo (alternata, baciata, …; ricca, equivoca, …) e ricorrenza

La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor de i vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. Quartine di settenari, di cui l'ultimo tronco, con rima sempre identica (-ar).   Il primo verso di ogni strofa è sciolto, i due centrali sono a rima baciata.

Seconda indagine formale Livello fonico: -  sillabe ricorrenti -  vocali aperte / vocali chiuse -   suoni aspri / suoni dolci -  paronomasia (accostamento di parole che hanno suono simile ma significato diverso usate con l'intento di ottenere particolari effetti fonici; come ad es. amore amaro; traduttore traditore) -  consonanze / assonanze ricorrenti - allitterazione: ripetizione delle stesse lettere o di gruppi uguali o affini (in liquida determina un ritmo musicale; in dentale un ritmo energico) -  onomatopee

La nebbia a gl’irti colli Piovigginando sale, E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor de i vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. 1^ Strofa ebbia /  iggi /  eggia sono onomatopeici: ci fanno sentire l’acquerugiola che lievemente scende sul paesaggio e ci fanno vedere il mare frangersi sulla costa 2^  Strofa bor /  ri  /  ir spro /  or /  ra / ar costituiscono la “melodia” della seconda quartina, che accentua il carattere musicale della lirica 3^  Strofa ppi /  cce /  spied /  scoppie /  fischia /  uscio l’onomatopea domina la terza strofa: i suoni servono a rappresentare i rumori che vengono dal focolare 4^  Strofa rossastre, nubi, stormi, uccelli, neri, esuli, vespero il colore caratterizza l’ultima strofa: gli aggettivi e le vocali scure o /  u / indicano un sentimento di tristezza

Terza indagine (sempre formale, ma che comincia ad avvicinarci ai contenuti) Livello lessicale: -  parole poetiche, parole appartenenti a lessici specialistici e/o tecnici; -   aggettivi frequenti / aggettivi rari -   lunghezza / brevità delle parole -   pronomi personali -   sostantivi

Sostantivi molti, aggettivi pochi, due congiunzioni   L'analisi quantitativa ci dice che nella lirica i sostantivi sono diciannove, i verbi tredici (di cui uno, ribollir, sostantivato), gli aggettivi sei. Ci sono poi articoli, preposizioni e due congiunzioni.  La presenza di molti sostantivi e di pochi aggettivi è di per sé significativa. L'aggettivo viene usato per conferire ad un sostantivo un colore, un attributo, un valore che lo stemperino o lo rafforzino, che lo modifichino, insomma; il sostantivo da solo definisce e puntualizza, ritrae l'oggetto così com'è. In San Martino la relativa abbondanza dei sostantivi è funzionale ad una descrizione referenziale del paesaggio. L'insieme deve dare il risultato di un bozzetto, di un arazzo in cui le figure umane e la natura si sono fissate per sempre.

La nebbia a gl’irti colli Piovigginando sale, E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. Partiamo dalle congiunzioni: la prima è la e del v.4 della prima strofa; niente di particolare, perché si tratta di una semplice coordinativa copulativa che lega insieme due verbi dello stesso soggetto, urla e biancheggia.    Molto più importante è, invece, il Ma del primo verso della seconda quartina: questa avversativa non si limita a contrapporre grammaticalmente una proposizione ad un'altra; essa ha una valenza maggiore, in quanto contrappone la tristezza ed il pessimismo, che impregnano la descrizione del paesaggio invernale della prima strofa , a quel motivo di speranza a cui invitano la vita del villaggio, i ceppi accesi del focolare, il colore del tramonto.

AGGETTIVI: referenziali e traslati La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. AGGETTIVI: referenziali e traslati l'odore del vino novello non può che essere "aspro", i ceppi nel focolare devono essere "accesi" per cuocere la carne, (FUNZIONE REFERENZIALE) un aggettivo usato traslatamente può avere la stessa energia descrittiva di un insieme di parole atto a definire un elemento od un fenomeno. Così è per irti: le piante ormai privi di fogliame innalzano al cielo i loro rami nudi facendo apparire le colline come corpi ricoperti di spini, irti appunto.

AGGETTIVI: referenziali e traslati "Esule" significa "chi va o è in esilio";la metafora è più ardita, >> qualche passaggio in più. Qualcuno pensa che possa essere interpretato nel senso di "tristi", perché tali sono i pensieri di un esiliato;  oppure che negli ultimi tre versi il poeta esprima il desiderio di vedere volare via, lontano, come gli uccelli, i suoi tetri pensieri.  Altri, invece, propongono di leggere "esuli" nel senso di "sperduti, che vagano lontano e si perdono nell'infinito". Molto probabilmente "esuli" racchiude tutti e tre i significati e forse qualche altro ancora che ci sfugge e che ci può essere suggerito dal suo ritmo sdrucciolo e dal quel cupo ed angoscioso suono della /u/ della seconda sillaba.  La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar.

La nebbia a gl’irti colli Piovigginando sale, E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. Parole "impressionistiche" Come nei pittori impressionisti i colori e le figure non sono nette ma sempre un po’ mescolate, approssimative, così in questa lirica abbiamo termini che indicano un approssimarsi, evitando la definizione netta e precisa.

La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. Scelte lessicali: a) registro: per lo più medio, con alcuni termini quotidiani e alcuni più aulici o specialistici.

La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. Scelte lessicali: b) campo semantico: il quadro di questo novembre carducciano è tutto in evoluzione e movimento.  Solo il cacciatore è immobile, e la sua figura acquista così notevole rilievo poetico: è una figura pensierosa, forse emblema della riflessività umana.

La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. Scelte lessicali: b) campo semantico: in alcuni interventi didattici, soprattutto nella scuola primaria, la poesia è stata presa come modello per l'esplorazione dei cinque sensi nella poesia, infatti:

Percezioni sensoriali IN CARDUCCI LA MAPPA DEI SENSI proviamo adesso a compilare una mappa delle percezioni sensoriali a cui rimanda la poesia San Martino Vista Le immagini dell’autunno Udito Rumori / suoni di AUTUNNO Gusto di Olfatto Profumi / odori di

Percezioni sensoriali IN CARDUCCI LA MAPPA DEI SENSI Vista Le immagini dell’autunno la nebbia, gli irti colli, biancheggia il mar, le vie del borgo, i tini, i ceppi accesi, il cacciator su l’uscio, le rossastre nubi, stormi d’uccelli neri Udito urla… il mar la sensazione uditiva (urla) si unisce a quella visiva (il mar) Suoni piovigginando, scoppiettando fischiando (il gerundio li allunga) AUTUNNO Gusto di pioggia,vino,arrosto. l’aspro odor dei vini la sensazione olfattiva (odor) si unisce a quella gustativa (aspro) Olfatto Profumi / odori di Nebbia, vento, mare. Vendemmia, vino. Fuoco, camino, spiedo.

Quarta indagine formale Livello morfologico e sintattico: -  tempi e modi dei verbi (loro dislocazione all’interno del componimento) -  sintassi piana / mossa; nominale; franta -  ipotassi / paratassi -  la sintassi coincide / non coincide con la metrica: § fine verso = fine periodo ? § pausa interna al verso = punto fermo ? § enjambement?

La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. La presenza così massiccia di voci verbali non fa che accentuare quel senso di bozzetto che ispira San Martino. Il modo più importante è infatti quello dell'indicativo e il solo tempo usato è quello del presente. Ma l'azione non appartiene al nostro oggi contemporaneo, perché essa si svolge in un presente al di fuori del tempo, così come le azioni descritte nei proverbi e nelle frasi sentenziose, valide in ogni tempo e in ogni stagione.

La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. La prima strofa è composta di due frasi principali e una subordinata temporale implicita, mentre la seconda è costituita da una principale e una subordinata finale implicita; queste prime due quartine costituiscono due periodi indipendenti. Le ultime due, invece, sono legate dal fatto che il periodo continua dalla terza: la struttura è dunque più complessa.

La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. La struttura sintattica è spesso coincidente con quella metrica; introduce una significativa eccezione, con un notevole effetto di variazione del ritmo, l'enjambement tra terza e quarta strofa.

Quinta indagine formale La nebbia a gl’irti colli  Piovigginando sale,  E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar;   Ma per le vie del borgo  Dal ribollir de’ tini  Va l’aspro odor dei vini L’anime a rallegrar.  Gira su’ ceppi accesi  Lo spiedo scoppiettando:  Sta il cacciator fischiando  Su l’uscio a rimirar  Tra le rossastre nubi  Stormi d’uccelli neri,  Com’esuli pensieri,  Nel vespero migrar. Quinta indagine formale enjambement Figure retoriche di ordine e di significato. Personificazione + inversione Metonimia (contenente per il contenuto) sinestesia iperbato anastrofe similitudine anastrofe

L'analisi può ora procedere tornando ad analizzare il piano dei contenuti Parafrasi (espressione in prosa del contenuto denotativo)   La nebbia, accompagnata da una leggera pioggerellina autunnale, sale verso i colli ricoperti di alberi spogli mentre il mare ondeggia e spumeggia sotto l’impeto del maestrale; nei borghi del villaggio, l’odore del mosto che fermenta nelle botti, rallegra gli animi degli abitanti. Sopra ceppi di legno schioppettanti è posto uno spiedo con il quale si sta cucinando della carne; il cacciatore se ne sta sull’uscio della della porta a contemplare stormi di uccelli che volano tra le nuvole, come fossero pensieri che volano lontano, riflettendo il rossore del sole al tramonto.

Le sequenze Nella prima quartina vi è il ritratto di un tipico paesaggio autunnale: ci sono infatti gli elementi fondamentali della stagione, ovvero la nebbia palpabile, gli alberi spogli che ricoprono i colli ed il mare in tempesta.

Le sequenze A differenza della prima, la seconda quartina, sprigiona un senso di allegria del tutto assente nella precedente; da sensazioni di freddo e tristezza si passa a una situazione molto più calda e vivace, si descrive infatti l’atmosfera che si viene a creare in un piccolo borgo dopo la vendemmia: il mosto fermenta nelle botti diffondendo nell’aria il suo aspro profumo.

Le sequenze Nella terza strofa si ha l’immagine di un focolare domestico ove il fuoco è stato acceso per cucinare, si passa quindi ad un ambiente più ristretto, dopo che già si è passati da un paesaggio ad un borgo.    Nell’ultima quartina, l’atmosfera si fa più pensosa della precedente dato che si incontra un uomo nell’atto di meditare, appoggiato all’uscio della sua casa. Qui la malinconia sembra appartenere più al poeta che al personaggio da lui stesso inventato.

Gli spazi Possiamo immaginare il poeta come un regista che inquadri il paesaggio con una macchina da presa.  In ogni quartina, egli adopera un’inquadratura diversa:                                     La  nebbia  a  gl’irti  colli                    panoramica                                     piovigginando  sale                             esterno giorno                                     e  sotto  il  maestrale                                                     urla  e  biancheggia  il  mar;                                                   ma  per  le  vie  del  borgo                   campo  lungo                                     dal  ribollir  de’  tini                             esterno giorno                                     va  l’aspro  odor  de  i  vini                                     l’anime  a  rallegrar.                                     Gira  su’  ceppi  accesi                                     lo  spiedo  scoppiettando:                        zoom                                     sta  il  cacciator  fischiando                  interno giorno                                     su  l’uscio  a  rimirar                                     tra  le  rossastre  nubi                                     stormi  d’uccelli  neri                            soggettiva                                     com’esuli  pensieri,                              esterno giorno                                                                nel  vespero  migrar.

In generale ·è necessario capire tutte le parole ·identificare i nuclei tematici fondamentali della poesia; nel caso di poesie lunghe, si deve prima dividere in sequenze l’intero componimento, poi si individueranno i nuclei tematici, quindi riassumere in poche righe il contenuto ·

In generale si deve puntare ad individuare prima possibile le parole-chiave e le aree semantiche presenti nella poesia; se si è fatta un’analisi testuale precisa, sarà molto semplice, perché spesso la metrica. la punteggiatura e la sintassi aiutano il lettore ad individuarle (sono per lo più in ‘posizioni forti’, cioè all’inizio o alla fine del verso o della strofe)

In generale ·solamente come ultimo stadio dell’analisi si deve passare alla contestualizzazione del brano. Con l’aiuto del docente o del libro si deve confrontare il brano da analizzare con altre poesie del medesimo autore, per comprendere somiglianze / dissomiglianze a livello di forma e di contenuto. In una seconda fase si potrà anche confrontarle con altre opere di genere diverso, che appartengono allo stesso periodo e allo stesso contesto. Ulteriore operazione sarà confrontarla con altri brani tematicamente legati, ma appartenenti a momenti e luoghi diversi della letteratura mondiale (individuazione di topoi).

fine