PROGRAMMI INTEGRATI PER IL PAESAGGIO

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Transcript della presentazione:

PROGRAMMI INTEGRATI PER IL PAESAGGIO Ambito 16 - Gallura costiera nord occidentale

Il contesto territoriale COMUNE  Superficie   Sup.Amb. 16   Popolazione AGGIUS 8 338.27 3 388.49 1 672.0 AGLIENTU 14 820.04 14 820.04 1 105.00 BADESI 3 069.03 1 079.97 1 840.00 LUOGOSANTO 13 498.02 893.04 1 809.00 S.Teresa 10 163.39 574.05 4 436.00 TEMPIO 21 219.64 116.31 13 992.00 VIDDALBA  4 944.17   192.43   1 710.00 SOMMANO  76 052.56   21 064.33   26 564.00 Con una densità media di 34,93 ab/Kmq. I dati della popolazione residente subiscono delle sensibili fluttuazioni in relazione ai flussi turistici. I dati relativi al 2008 danno infatti circa 400.000 presenze nel mese di agosto a fronte di appena circa 2.800 nel mese di dicembre. Tale dato mostra lo squilibrio esistente nel sistema della ricettività turistica, squilibrio che costituisce uno dei punti di debolezza del sistema economico del territorio in esame.

GLI INDIRIZZI DEL P.P.R. Il progetto dell’Ambito assume la dominante ambientale e paesaggistica della pianadel Fiume Vignola come elemento di connessione e collegamento fra i paesaggi della costa e dell’interno. Il progetto si esplica attraverso azioni integrate finalizzate a definire un ruolo baricentrico del sistema insediativo, quale elemento di connessione e supporto alla fruizione del litorale e dei territori interni. 1. Riqualificare i caratteri identitari del sistema insediativo della piana, dei centri sulla direttrice Isola Rossa - Trinità d’Agultu e Vignola, attraverso una riconversione innovativa della ricettività, coerente con le tradizioni rurali, ma tale da aprirsi verso nuove forme di offerta turistica. La riqualificazione dei nuclei preesistenti (Trinità, Aglientu, Paduledda, Lu Colbu ), attraverso il rafforzamento del sistema dei servizi presenti nei nuclei, in coerenza con le esigenze delle attività turistiche stagionali ed in funzione del mantenimento di una qualità diffusa della residenzialità, dei servizi alle attività produttive e della possibilità di istituire o rafforzare le relazioni con i centri dell’interno. 2. Qualificare l’accessibilità dei centri sulla piana verso le zone costiere e verso i territori dell’interno, attraverso l’organizzazione dei servizi alla mobilità ed alla fruizione delle risorse, attraverso: La riqualificazione dei sistemi dell'accessibilità alla fascia costiera integrando il progetto dei servizi per la balneazione con i servizi alla mobilità per l’ambito costiero, in modo da favorire e qualificare la residenzialità stagionale e stabile nei nuclei esistenti. La connessione fra le aree della piana e le aree interne dei boschi del Limbara, integrando la possibilità di attraversamento dei luoghi verso il corridoio ambientale del fiume Vignola, come elemento qualificante del paesaggio e delle relazioni insediative e produttive. L’integrazione delle opportunità di fruizione del territorio attraverso la realizzazione di una rete integrata dei servizi e dell’accessibilità alle risorse paesaggistiche e ambientali degli insediamenti dell’interno, attraverso l’allestimento di una rete di servizi organizzata in modo tale da generare un’offerta di aree attrezzate per la fruizione dei luoghi (educazione ambientale, percorsi, aree per la sosta.

GLI OBIETTIVI Il programma integrato per il paesaggio, si articola nell’individuazione di un idea portante, un obiettivo generale, quattro obiettivi specifici, tre azioni Il progetto integrato consiste pertanto nel determinare la riqualificazione paesaggistica dell’ambito in esame attraverso l’integrazione della costa e specificatamente della dominante ambientale della pian del Vignola con i centri storicamente esistenti e le formazioni boschive interne del Limbara, al fine di promuovere uno sviluppo ecosostenibile ed una ricettività turistica maggiormente consona alle esigenze della popolazione residente ed alla sensibilità ambientale del territorio, il tutto promuovendo il recupero colturale/culturale dell’insediamento sparso.

Obiettivo 1 valorizzazione e la messa in rete dei percorsi naturalistici esistenti Naturalmente, come evidenziato nelle note precedenti, tale risultato può essere conseguito attraverso l’azione materiale del ripristino del tessuto connettivo stradale costa interno, e l’azione immateriale del fagocitare il recupero della cultura dello stazzo integrandone la funzione economica con forme di turismo acculturato che vedano nella naturalità e nella percezione di valori identitari un valore non solo ricreazionale ma di arricchimento culturale. Tuttavia in Gallura contadini e pastori intrepidi, a loro rischio e pericolo, si allontanarono dai villaggi dell’interno: Tempio, Luras, Calangianus, Aggius, Nuchis, Bortigiadas e, spinti dalla miseria o per sfuggire ai condizionamenti sociali, nel tentativo di sfruttare i vasti spazi lasciati liberi nei salti delle regioni marittime, si distribuirono a popolarli creandovi i primi nuclei di possesso individuale. Ritagliarono porzioni di terra che sottrassero allo sfruttamento collettivo e agli ademprivi, difendendole, in seguito, contro le tardive rivendicazioni dei villaggi e il ritorno dei feudatari. Recuperare la cultura dello stazzo significa recuperare il percorso storico ideale verso i centri dell’interno procedendo a quella riappropriazione di identità fortemente connotata che trova in Gallura specificità nella specificità sarda. La proposta tiene conto della gerarchia della viabilità storica Gallurese: La viabilità rurale anche quando prende nomi pomposi è rapportabile alle minuscole dimensioni dei vari elementi, così che lu caminu mannu (la grande strada) è di fatto un sentiero sterrato interpoderale che a fatica si tiene sgombro dalla “macchia” in espansione a riguadagnare spazi perduti. Più modesti lu caminu di lu carrulu - la via per il carro; lu caminu caaddaricciu (stretto sentiero che consentiva il passaggio del solo cavallo); la semita - sottile viottolo percorribile solo a piedi; la semitedda - linea appena accennata tra le frasche dal passaggio delle capre.

OBIETTIVO 2: Valorizzazione del patrimonio storico culturale Tale obiettivo in realtà è strettamente connesso alla necessità di rendere fruibili alcune aree di particolare pregio naturalistico attraverso la realizzazione di punti di ristoro, centri informativi per i turisti, centri di deposito o nolo di attrezzature sportive attraverso il recupero e ristrutturazione di edifici di particolare pregio architettonico diffusi sul territorio, che attualmente versano in stato di abbandono

Obiettivo 3 - fruizione eco-compatibile del territorio, Nei punti precedenti l’ analisi di contestualizzazione degli obiettivi specifici effettuata sulle relazioni che connettono gli elementi strutturali del paesaggio di carattere funzionale, culturale, percettivo e temporale, fra ambiente naturale, aspetti insediativi e storico culturali, è stata condotta ripercorrendo tappe cronologiche identificative dello sviluppo scoio economico dell’ambito. Il recupero della viabilità storica, attraverso metodologie di intervento che prevedono necessariamente il mantenimento della struttura della stessa come materiali, recinzioni etc.., in coerenza con i disposti e prescrizione delle N.A. del P.P.R., presuppone che la percorribilità privilegiata sia quella a bassa velocità di mobilità, e cioè passeggiate, bici, a cavallo, (collegamento alle ippovie regionali). Si privilegia per la circolazione motorizzata, l’utilizzo della propulsione elettrica con la previsione di spazi lungo i percorsi di alimentazione. Riveste particolare importanza la presenza baricentrica della produzione eolica di energia in Aggius; si ipotizza l’alimentazione della rete per trazione ecosostenibile attraverso energia prodotta da fonti rinnovabili.

Obiettivo 4: Promuovere l’attualizzazione produttiva stazzi L’esigenza del recupero paesaggistico delle aree ecologicamente di transizione, l’esigenza della promozione sociale ed economica dell’ambito, determinano la scelta del recupero della funzione dello stazzo in chiave produttiva e culturale. Se la produttività può essere, per le oggettive morfologie dei luoghi, improntata ad una nicchia che alimenti con filiera corta il mercato interno ed il turismo, la stessa può essere economicamente integrata con l’offerta ricettiva orizzontale. Il patrimonio dell’edilizia sparsa con edifici ormai in gran parte abbandonati o sottoutilizzati e di un imponente domanda di turismo, con gruppi di turisti con interessi non solo balneari, rende realistica la possibilità di organizzare un vasto sistema ricettivo basato sul restauro e riuso degli stazzi, organizzati in una vera e propria struttura alberghiera di tipo "orizzontale", multiproprietaria e diffusa nell'intero territorio. Questa struttura troverà il suo riferimento logistico in un centro dei servizi turistici collocato nei centri urbani di appartenza dei sub ambiti, al quale faranno riferimento gli ospiti per la regolarizzazione delle pratiche ospitali, per la consumazione dei pasti e per le necessarie informazioni per la programmazione delle vacanze. Un sistema ricettivo del tipo qui ipotizzato rende immediatamente percettibile e fruibile per l’ospite il patrimonio naturalistico, archeologico e culturale disperso nel territorio, per cui il suo recupero e valorizzazione diventano l'interfaccia di uno stesso sistema economico. Infatti l'aspetto più interessante del rapporto intercorrente tra beni culturali e turismo é che, grazie alla valorizzazione che ne viene fatta dal turismo, i beni culturali e ambientali assumono una funzione che va oltre quella culturale ed educativa, per assumere anche quella economica. Infatti il territorio dell'intera regione é così caratterizzato dalle sue valenze naturalistiche che, anche da sole, possono garantire una piacevole vacanza in luoghi non lontani dalle spiagge. La pratica della balneazione peraltro può essere garantita con un servizio di trasporto collettivo organizzato da una struttura di supporto dal luogo di residenza alle spiagge. E' evidente che la soluzione proposta per la realizzazione di una struttura ricettiva di "tipo orizzontale" distribuita nell'agro, con i posti-letto dislocati negli stazzi recuperati e ristrutturati e i servizi comuni concentrati nel centro dei servizi, consente il conseguimento di due obiettivi posti come primari dal PPR: il recupero e riuso di un importante patrimonio edilizio rappresentato dagli degli stazzi e l'acquisizione di un reddito aggiuntivo che possa garantire la permanenza nel territorio degli attuali residenti. Senza dimenticare l'occupazione garantita per chi dovrà interessarsi dell'organizzazione della struttura ai livelli direttivi e di servizio

Il processo

Il PERCORSO LOGICO

LE AZIONI

IL RISULTATO ATTESO

IL PROGETTO

SINTESI DELL’INTERVENTO

GLI INTERVENTI