La scoperta del Nuovo Mondo
Buscar el ponente por el levante Cristoforo Colombo era convinto che navigando verso Occidente sarebbe stato possibile raggiungere L’oriente, e più precisamente la Cina, ma dopo 33 giorni di navigazione si imbattè nell’isola di Guanahani che egli ribattezzò San Salvador. Nei primi 25 anni dopo la scoperta di Colombo, la presenza europea nel “nuovo Mondo” si limitò sostanzialmente alle isole caraibiche, solo nel 1517 ebbe inizio seriamente l’esplorazione della terraferma. Cristoforo Colombo
Cronaca di un genocidio
Bartolomè de Las Casas
Cortes distrugge l’impero azteco Nel 1519 Hernàn Cortès sbarcò sulle coste del Messico con circa 6oo uomini e in poco più di due anni riuscì a sconfiggere il grande impero degli Aztechi. Nonostante la disparità di forze bisogna tener presente che a vantaggio degli spagnoli giocò il fatto che il sovrano azteco Montezuma in un primo momento considerò gli stranieri come divinità.
La Leggenda di Quetzalcoalt. Cortès , all’arrivo nella capitale dell’impero azteco fu ben accolto dall’imperatore Montezuma II che a quanto sembra vide nel nuovo venuto la reincarnazione del Dio Quetzalcoalt ( il serpente piumato) una divinità tolteca che aveva abbandonato quelle terre promettendo di ritornare nella ricorrenza dell’anno della sua nascita: esattamente il 1519.
I sacrifici umani Secondo B. de Las Casas il motivo per cui gli aztechi sacrificavano la vita umana va ricercato nel desiderio di offrire alla divinità ciò che è più prezioso e perfetto. All’interno di tale tradizione,durante la festa del quinto mese Toxcatl, un giovane di particolare bellezza, dopo avere ricevuto molti onori e impersonato per un anno il dio Texcatlipoca, veniva sacrificato per il bene della comunità.
Tenochtitlan La capitale dell’impero azteco era una città di straordinaria bellezza costruita al centro di un grande lago e collegata da ponti e canali navigabili. L’impero degli aztechi era una civiltà urbana ben organizzata anche sotto il profilo politico, ciò contraddiceva palesemente la teoria aristotelica (sostenuta da coloro che erano favorevoli alla conquista) degli uomini “schiavi per natura”. I veri uomini per Aristotele erano coloro che comunicavano tra loro tramite il linguaggio, erano capaci di dominare le passioni con la ragione e vivevano in città , gli altri erano esseri subumani destinati per natura ad essere schiavi.