UN ROMANZO IN CUI NON SUCCEDE NULLA IL VECCHIO E IL MARE UN ROMANZO IN CUI NON SUCCEDE NULLA
Il vecchio Cuba, anni ’50. Santiago è un vecchio magrissimo come solo certi vecchi latinoamericani, vedovo, appassionato di baseball e soprattutto ossessionato da Joe Di Maggio, che cita e usa come paragone per qualsiasi cosa. Ma, soprattutto, il povero Santiago è un pescatore salao, cioè maledetto dalla sfortuna: non pesca un pesce da 84 giorni, perciò gli abitanti del villaggio lo hanno emarginato.
L’importante è provare L’unico essere umano che si avvicini allo sfortunato Santiago è il giovane Manolin, che, nonostante le raccomandazioni della famiglia, è amico e ideale discepolo del vecchio pescatore, di cui si fida più di chiunque altro al mondo. Rinfrancato dalla sua incrollabile fede nella natura (e in Joe Di Maggio) e dalla fiducia datagli dal ragazzo, Santiago pensa bene di riprendere la sua orrenda barca a vela di tentare di pescare qualcosa.
Il mare Premiato per il suo coraggio, il dio supremo Joe Di Maggio fa sì che Santiago peschi non un pesce normale, bensì un marlin, una specie di pesce spada che supera la sua barchetta di mezzo metro. Questo bestione lo trascina per tre giorni in mezzo al mare, durante i quali il pescatore mangia pesciolini innocui e pensa a un sacco di cose. Hai voluto la bicicletta?
Oltre il danno, la beffa Santiago ha la meglio sul pescione e lo trascina con sé verso la terraferma… peccato che un gruppo di affamati pescecani lo vedano come un pasto gratis, quindi gli rubano il marlin e se ne ritornano negli abissi. Depresso e deciso a farla finita, supera la soglia della sua capanna, dove l’ottimista Manolin gli offre un caffè buonissimo che lo tira su di morale. Siamo o no a Cuba?
Post scriptum Il romanzo è un breve capolavoro americano, che ci mostra come non serva una storia complicata per tenerci incollati alle pagine. Benché la trama sia appunto molto semplice, è affascinante seguire i pensieri del vecchio Santiago, che, solo sulla barca con un pesce gigante attaccato all’amo, ripensa al passato e fa bellissime riflessioni sul mondo e sul paesaggio. Probabilmente nessuno è mai arrivato a descrivere il mare come Hemingway ha fatto in questo romanzo. Non per niente, Santiago gli ha fatto vincere il Pulitzer nel 1953 e il Nobel nel 1954. L’edizione migliore è sicuramente quella Oscar Mondadori, collana Classici Moderni, con la traduzione e postfazione della meravigliosa Fernanda Pivano.