1998.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Perche’ i diabetici sono pazienti ad alto rischio?
Advertisements

Diabete Mellito e Rischio Cardiovascolare
L’INTESTINO: assorbe colesterolo dal cibo o dalla bile IL FEGATO:
LE COMPLICANZE VASCOLARI
Sindrome Metabolica 1.
INQUADRAMENTO E GESTIONE DEL PAZIENTE DIABETICO IPERTESO
LA SINDROME METABOLICA
Conferenza stampa di presentazione dei dati preliminari del Rapporto Assinform 2000 Il mercato dell’ICT nel 1999 Milano, 28 febbraio 2000.
20/04/2017 Iperlipidemie Rappresentano il maggior fattore di rischio per l’insorgenza dell’aterosclerosi e di tutte le sue manifestazioni cliniche a livello.
La Cardiologia tra i banchi di Scuola. Epidemiologia della malattia aterosclerotica coronarica La Cardiologia tra i banchi di Scuola.
Politica Economica (DES) Parte I L ezione 2 (Francesco Giavazzi)
“ Disordine metabolico ad eziologia multipla, caratterizzato da iperglicemia cronica con alterazioni del metabolismo dei carboidrati, lipidi e proteine,
Malattia che colpisce prevalentemente le grandi arterie elastiche (aorta, carotide, iliache) e muscolo elastiche (coronarie e popliteali) Prima causa di.
Moderno approccio alla terapia dell’ipertensione arteriosa essenziale Prof. Francesco Angelico CCLB I Clinica Medica.
Clinica e terapia dell’ipertensione arteriosa
Maria Del Ben – Francesco Angelico
Processo “Sindrome Metabolica: requiescat in pace?” … L’accusa … Prof.ssa Maria Del Ben I Clinica Medica Dipartimento di Medicina Interna e Specialità.
Cittadinanaza. La piramide alimentare La piramide alimentare è una piramide nella quale sono collocati i cibi. Gli alimenti situati alla punta della piramide.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO SOCIALI Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive BENESSERI.
1 Dipartimento di Medicina interna Cattedra di Scienze Infermieristiche,Generali e Pediatriche Medicina Riabilitativa e Sport Riccione maggio 2008.
Dottor Aurelio Sessa Circolo della Stampa Milano, 25 ottobre 2016 Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie Presidente Regionale Lombardia.
Interventi assistenziali rivolti alla persona diabetica
Sindrome metabolica manuele pizzini SARA COLIZZI christian discepoli
Le Iperlipemie Prof. Pietro Andreone Dr. Giovanni Vitale
PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE
Un progetto e una ricerca
Effetto del digiuno (fasting) su malattie ed invecchiamento
Appunti per ostetriche e non solo LA SINDROME METABOLICA
EDUCAZIONE ALIMENTARE
Dott.ssa Gaja Francesca Corbetta
NEFROPATIA DIABETICA La Nefropatia Diabetica è caratterizzata da alterazioni strutturali e funzionali del rene che dal punto di vista clinico vanno dall'iperfiltrazione.
« Il mondo si concentra sulla salute delle donne e delle future madri perchè salvare le donne stimola l’economia , sostiene le comunità e rafforza le.
Proteine: funzioni Strutturale Di Trasporto Immunitaria Ormonale
MUOVERSI PER STARE IN FORMA
IPERPOTASSIEMIA Per iperpotassiemia o iperkaliemia si intende una concentrazione serica di potassio > 5.0 mEq/l. E’ difficile che si stabilisca in un soggetto.
Quadro statistico dei profili dimensionali delle società di capitali ai fini del recepimento della direttiva contabile UE (Europa e Italia)
MUOVERSI PER STARE IN FORMA
LA MOBILITÀ INTERNAZIONALE DEI PAZIENTI Opportunità per i Servizi Sanitari Regionali di Friuli Venezia Giulia e Veneto I dati italiani del National Contact.
Leucemia.
IPERTENSIONE FISIOPATOLOGIA, EPIDEMIOLOGIA E TRATTAMENTO
A.
Università degli Studi di Bologna
Prevalenza dei pazienti diabetici con sindrome coronarica acuta ricoverati nell’anno 2015 nell’unità Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera.
Fattori di Rischio Modificabili_alcol
Ipertensione arteriosa
Università di Urbino Carlo Bo
COMUNICAZIONI ORALI - Metabolismo/Obesità 2 - Venerdì 27 Novembre
Corso di Laurea in Ostetricia Cardiopatie del Peripartum
Raffaella Michieli Discutiamo la Nota 79 il punto di vista del medico di medicina generale.
IL PANCREAS ENDOCRINO.
CAMPAGNA NAZIONALE I.D.E.A.
Colesterolo e Pressione Arteriosa
La Pressione arteriosa:
VOLUNTARY DISCLOSURE 2015 BLACK LIST IRPEF BLACK LIST VOLUNTARY CFC
Dott. Antonio verginelli
SCOMPENSO CARDIACO 26/05/2018.
Il diabete autoimmune dell’adulto (LADA)
RISCHIO CARDIO METABOLICO
Fattori di rischio per malattie cardiovascolari (infarto, ictus)
Il Parlamento europeo– la voce del popolo
IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE IN ITALIA (introduzione)
Verona, 31 dicembre 2018 TRASPORTI IN REGIME DI CABOTAGGIO
STEATOSI EPATICA NON ALCOLICA E STEATOEPATITE
Caso clinico 3 Psicologa Dott.ssa Angela Proto
INSULINA E’ un ormone prodotto dalle cellule β del pancreas. La molecola è costituita da 2 catene polipeptidiche (21 e 30 a.a.). Viene sintetizzata.
ESERCIZIO FISICO ED IPERTENSIONE ARTERIOSA
Furio Colivicchi Ospedale S. Filippo Neri Roma
Protocollo diagnostico
SIMPATICOLITICI.
Dr.ssa Rita Marchi responsabile del corso 22 settembre 2018
Transcript della presentazione:

1998

2000

2001

LIVELLI DI OBESITA’ MASCHILE E FEMMINILE IN ALCUNE NAZIONI EUROPEE % BMI >30 30 40 20 10 Jugoslavia Grecia Romania Rep. Ceca Inghilterra Finlandia Germania Scozia Slovacchia Portogallo Spagna Danimarca Belgio Svezia Francia Italia Olanda Norvegia Ungheria Svizzera Dati raccolti a cura di IOTF sulla base di recenti analisi

SOVRAPPESO E OBESITA’ IN BAMBINI DI 10 ANNI DI ENTRAMBI I SESSI IN ALCUNE NAZIONI Olanda Brasile Svezia Hong Kong Slovacchia Ungheria Regno Unito Francia Singapore Giappone Germania Venezuela Australia Cile Italia USA Malta Bambine sovrapp. Bambine obese Bambini sovrapp. Bambini obesi

INCREMENTO DI INCIDENZA DELL’OBESITA’ IN ITALIA: 1994-2000 Fonte:Istat 6

2,8 volte per le donne del rischio di mortalità cardiovascolare, La presenza di sindrome metabolica è risultata associata (nello studio Decode) ad un incremento di: 1,4 volte del rischio di morte per tutte le cause in entrambi i sessi, e 2,3 volte per gli uomini e 2,8 volte per le donne del rischio di mortalità cardiovascolare, nel periodo medio di follow-up di 8,8 anni.

possiamo focalizzare quattro fattori altamente correlati con la sindrome metabolica: - un fattore “glico-metabolico”, - un fattore “obesità”, - un fattore “lipidico” e - un fattore “pressorio” Am J Epidemiol 2003; 157: 701-11

processo infiammatorio cronico Oltre al tradizionale quadro dismetabolico, la Sindrome Metabolica è caratterizzata anche dalla presenza di un processo infiammatorio cronico Negli ultimi anni, infatti, si è affermato il concetto che la malattia aterosclerotica sia determinata non solo da alterazioni metaboliche, come l’iperglicemia e la dislipidemia, ma anche da un processo infiammatorio che sembra essere non solo la conseguenza, ma addirittura la causa della lesione ateromasica. Atherosclerosis 2000; 148: 209-14.

disfunzione endoteliale Uno degli elementi chiave nella fisiopatologia e nella progressione del danno vascolare presente nella sindrome metabolica è la disfunzione endoteliale la quale appare anch’essa legata allo stato di insulino-resistenza. L’insulina, mediante l’interazione con il suo recettore, è in grado di stimolare a livello dell’endotelio la sintesi di monossido d’azoto Il monossido d’azoto, a sua volta, non solo è in grado di vasodilatare ma anche di aumentare, nelle cellule muscolari, il trasporto di glucosio.  I messaggi metabolico ed emodinamico dell’insulina sono tra loro strettamente correlati  difetti nella trasduzione del messaggio metabolico possono predire difetti nella trasduzione del messaggio emodinamico e viceversa. Cell Signal 1999; 11: 563-74.

Componenti della Sindrome Metabolica 1. Alterazioni della tolleranza ai carboidrati diverse dal diabete • IFG (Impaired fasting glucose) • IGT (Impaired glucose tolerance) 2. Anomalie del metabolismo dell’acido urico • Iperuricemia • Ridotta clearance renale dell’acido urico 3. Dislipidemia • Ipertrigliceridemia • Ridotto HDL-colesterolo • Aumento LDL piccole e dense • Ipertrigliceridemia post-prandiale 4. Modificazioni emodinamiche • Iperattività simpatica • Ritenzione renale di sodio • Ipertensione (il 50% degli ipertesi sono insulinoresistenti) 5. Trombofilia • Aumento PAI-1 (Plasminogen activator inhibitor-1) • Aumento fibrinogeno 6. Stato infiammatorio cronico • Aumento Proteina C-reattiva, leucocitosi, etc. 7. Disfunzione endoteliale • Alterata adesione cellule mononucleari • Aumento livelli molecole di adesione • Aumento concentrazioni dimetilarginina asimmetrica • Alterata vasodilatazione endotelio-dipendente

Patologie associate alla Sindrome Metabolica - Steatosi epatica  Steatoepatite non alcoolica Sindrome dell’ovaio policistico Calcolosi colecisti Sindrome delle apnee notturne (OSAS) Alcune forme di neoplasia

Steatosi non alcol correlata NAFLD Condizione caratterizzata da steatosi macrovescicolare che si manifesta in individui che non hanno un consumo di alcol considerato dannoso per il fegato (<20 - 30g/die). La Steatosi era considerata un reperto di riscontro occasionale non una patologia

1- TRATTAMENTO DELL’OBESITA’ E DELLA SEDENTARIETA’ SINDROME METABOLICA 1- TRATTAMENTO DELL’OBESITA’ E DELLA SEDENTARIETA’ 2- TRATTAMENTO DEI FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI NHBLI – ATP III, JAMA 2001

1- TRATTAMENTO DELL’OBESITA’ E DELLA SEDENTARIETA’ Sono il primo obiettivo terapeutico Spesso sono sufficienti dieta ed attività fisica regolare, senza ricorso a farmaci, a riportare i parametri alterati entro i limiti di norma NHBLI – ATP III, JAMA 2001

Una modificazione dello stile di vita è la principale forma di trattamento per i pazienti affetti da sindrome metabolica solitamente mal prescritti o per nulla prescritti, dieta ed esercizio fisico dovrebbero rappresentare i capisaldi della terapia non farmacologica. Questa dovrebbe prevedere esercizio fisico aerobico per almeno 5 volte la settimana per almeno 40 min al giorno e una riduzione dell’apporto calorico di circa 500 calorie al giorno rispetto all’introito abituale mantenendo costante il dispendio calorico giornaliero. Circulation 2003; 108: 1422-4.

Le prescrizioni sullo stile di vita hanno abitualmente un successo alquanto limitato nel tempo e dovrebbero essere supportate da un adeguato counseling psicologico. Il rispetto delle prescrizioni dietetiche può essere facilitato dall’assunzione di: soppressori dell’appetito come la sibutramina, inibitori dell’assorbimento dei lipidi come l’orlistat (inibitore della lipasi gastrointestinale) inibitori dell’assorbimento dei carboidrati come l’acarbosio, (inibitore dell’α-glicosidasi). Un approccio da tenere in considerazione é rappresentato dalla chirurgia bariatrica.

2- TRATTAMENTO DEI FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI NHBLI – ATP III, JAMA 2001

Omega 3 JAMA 287, 2569, 2002

Avogaro - Ital Heart J Vol 4 Suppl 7 2003