ISPIRAZIONE CRISTIANA E DOCENZA

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Transcript della presentazione:

ISPIRAZIONE CRISTIANA E DOCENZA nanni.unisal.it

della comunità educativa scolastica ETHOS della comunità educativa scolastica insieme di credenze e di norme pratiche della comunità educativa scolastica, che ne esprimono la «vision» e la «mission» ► PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA ■ REGOLAMENTO SCOLASTICO ♦PROPOSTA FORMATIVA ● PIANO DI AZIONE

cristianamente ispirata Dottrina Sociale della Chiesa Dichiarazione diritti umani Dichiarazione diritti umani dell’infanzia Rapporti annuali Unesco sull’educazione… Principi della Costituzione del proprio paese Leggi e normative scolastiche nazionali o locali RIFERIMENTI IDEALI DELL’ETHOS SCOLASTICO Tradizione educativa cristianamente ispirata Dottrina Sociale della Chiesa SCUOLA CATTOLICA Vangelo

-> le persone concrete = punto di partenza, L’ISPIRAZIONE CRISTIANA nella SCUOLA e nella DOCENZA 1. Fa sentire di essere all’interno di una tradizione educativa con le seguenti caratteristiche: (1) L’ Educazione = “maieutica” e stimolazione della persona (prima e oltre la trasmissione o la formazione di competenze ) -> le persone concrete = punto di partenza, ->la persona = orizzonte di valore (+ che «valori», si vogliono “persone valide”) -> didattica = portare al meglio le possibilità/ i talenti personali Perché: L’educando è persona, fatto ad immagine di Dio, anzi «figlio di Dio» e = modello di vita dei “piccoli” del Regno di Dio

(2) = una prospettiva di “umanesimo integrale”, forma e contenuto «ultra-disciplinare» della docenza- fondata su: l’umanità rapportata all’umanità del Cristo risorto (san Paolo, Ef. 4,1-13) Cristo uomo nuovo (GS,22) proiettata verso una “civiltà dell’amore” (Paolo VI), attuata attraverso : una saggia coniugazione di «fides et ratio», di dialogo… (3) Metodologicamente = istruire la mente per irrobustire il cuore (don Bosco)  …e le mani (papa Francesco) fondamentalità dell’educazione “morale” e religiosa = per essere persone coscienti, libere, responsabili, solidali,…aperti a “camminare umilmente con Dio, nello Spirito” (san Paolo, Gal. 5)

4) la relazione personale, strategia prima dell’educare, pur nell’apprezzamento/uso per le tecnologie educative “più moderne”  l’educazione “affare di cuore”;  la forza-risorsa educativa della testimonianza “virtuosa” (e competente) personale/comunitaria 5) la comunità educativa scolastica luogo e soggetto primo e ultimo dell’educare: con il PEI, con la didattica, con l’ambiente, con il clima di “famiglia, con gli stage e le iniziative di volontariato e di impegno civile e ecclesiale… in collaborazione e cooperazione (=alleanza) con le famiglie, le parrocchie, il mondo del lavoro, il sistema della comunicazione sociale, l’organizzazione sociale del divertimento e dello sport

2. L’ispirazione cristiana DILATA LA “VISION” ispirativa della funzione docente con una visione del mondo e della vita profondamente “teologale”, oltre l’empirico, lo storico e il sociologico: incentrata sulla rivelazione dell’amore mi­sericordioso di Dio Padre, di cui Cristo è il “volto”, che si vede, e la“parola” che si ascolta; e del rinnovamento umano nello Spirito Essa può fare da fondamento e orizzonte ultimo di senso dell’educazione: anche nella docenza  la centralità del Vangelo della vita,  la storia= storia di salvezza,  la ricerca della giustizia e della verità piena

3. Permette una MOTIVAZIONE PARTICOLARE dell’azione educativa ● = fini civili:«onesti cittadini e buoni cristiani», nell’orizzonte della «salvezza degli uomini e del mondo», e della edificazione del Regno di Dio (cfr. i 4 pilastri della pace: libertà, giustizia, verità, amore, …), ●non solo relazione affettiva, filantropica, sociale, ma “agapica” (= “abbiate gli stessi sentimenti di Cristo Gesù..” “la carità di Cristo ci spinge…”) ● volendo bene (= dimensione affettiva), volendo il bene (d. finalistica), volendolo bene (=d. metodologica relazionale), facendolo bene

4. Offre UNA SERIE DI RISORSE PARTICOLARI nell’agire educativo ● oltre l’energia/motivazione personale ...e la competenza acquisita(di vita, generale, specifica…)  Si può far ricorso alla grazia di Dio (…”talenti” personali avuti da Dio+ carisma delle congregazioni eductive) ● all’ invocazione e ispirazione dello Spirito Santo nel momento dell’agire ● alla grazia dei sacramenti, liturgia, eucaristia ● alla preghiera (per i giovani, con i giovani, dei giovani) ● al conforto, sostegno della comunità cristiana ● alla coscienza del «bene» fatto (come il servitore del vangelo)

5. L’ispirazione cristiana consente di vivere in un modo particolare LA PRATICA DOCENTE. … come un modo di realizzare una “vita che profuma di Vangelo”; … dà un più ampio respiro alla categoria pedagogica del “servizio educativo”, rivissuto nella linea del «servizio evangelico» (Mc. 10, 43-45) e dell’ «accoglienza evangelica dei piccoli» (Lc. 9,47) … permette di vivere la comunità educativa, come un modo peculiare di essere Chiesa “sacramento di salvezza per il mondo” e di pensare l’educazione (istruzione, formaz.profess., orientamento, sostegno, tutoria…) = come una forma discreta e dialogante di evangelizzazione …. La relazione educativa viene rivissuta in una superiore relazione creaturale e di figliolanza con Dio, in quanto in Cristo si è tutti, educatori ed educandi, «figli nel Figlio» (pur nella differenziazione/asimmetria dei ruoli e delle funzioni) = impegnati a crescere e liberarsi insieme in dignità e pienezza di vita

… come Gesù maestro 1) si fa prossimo 2) accoglie «personalmente» 3) dialoga (“cosa leggi?”) 4) comprende, non condanna anche se non giustifica… 5) stimola la “libertà”personale verso il di più, secondo i “talenti” di ognuno e le esigenze del “Regno” (la vocazione-missione):“non peccare più”, “fa questo e vivrai”, “ “vieni e seguimi”…”lascia le reti … 6) Il Vangelo alle folle, a tutti e tutte + e la cura del gruppo apostolico 7) Si fa compagno : Emmaus + «io sono con voi…» 8) Ricevete lo Spirito santo: la fondamentalità del Battesimo-mistero 9) Testimonia, “beneficando”, il Vangelo dell’amore di Dio per il mondo…rischiando!!! 10) «…per loro santifico me stesso»… … come Gesù maestro 11 11

Appendice: farsi l’ “occhio, la mente e il braccio educativo”  Una lettura pedagogica di persone, fatti, eventi “focalizzata” sulla crescita personale, evidenziando: il personale (+ che strutturale), il potenziale (+ che l'attuale), il valoriale (+che il fattuale) una lettura diagnostica, promozionale, incoraggiante, “schierata” dalla parte della vita e del bene, dei giovani…). cristianamente = in ogni persona = la dignità umana + immagine e somiglianza di Dio,+ --> “figlio nel Figlio”

..che va alla ricerca delle risorse di umanizzazione personali (“talenti”, vocazioni) e ambientali (mezzi, supporti, servizi, …esigenze, richieste…) = il punto accessibile al bene di ognuno, di sé, del contesto adolescenza età del disagio, ma anche delle crescite …procede con gradualità, alla lunga e alla grande … uno stile di azione che si basa sulla coniugazione del 1) sentire, 2) vedere, 3)inquadrare, 4)prospettare, 5)concretizzare il da fare, 6)verificare e riflettere = Volendo bene, volendo il bene, volendolo bene, facendolo bene

A livello di “spiritualità” Nella linea del concilio Vaticano II e della tradizione: 1) spiritualità della integrazione (personale, di ruolo, di azione didattica e scolastica, di conoscenza e azione, di ragione, fede, cultura, comportamenti….) 2) spiritualità della incarnazione –”com-unione”(condivisione, critica e profezia rispetto alle persone, tempo, cultura, società in cui si vive) 3) spiritualità della buona relazione (con sé, con gli altri, con il mondo, con Dio…) 4) spiritualità della “carità” operativa, fattiva, come si conviene ad un “operatore sociale”.. 5) della “comunitarietà” e del vivere e stare “insieme” finalizzata al bene delle persone e del mondo (“salvezza”,  da mihi animas-- > Regno di Dio)

L'atteggiamento di fondo del cristiano nella vita culturale condivisione, critica, profezia “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (GS,1). “Il popolo di Dio, mosso dalla fede con cui crede di essere condotto dallo Spirito del Signore che riempie l'universo, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prende parte insieme con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio. La fede infatti tutto rischiara di una luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell'uomo, orientando così lo spirito verso soluzioni pienamente umane” (GS, 11) …è così per noi? 15

..nello Spirito "Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l'autorità un potere, la missione una propaganda, il culto un arcaismo, e l'agire cristiano una morale da schiavi. Ma nello Spirito Santo il cosmo si solleva e geme nelle doglie del Regno, il Cristo risorto si fa presente, il vangelo è potenza di vita, la Chiesa realizza la comunione trinitaria, l'autorità si trasforma in servizio, la missione è pentecoste, la liturgia è memoriale e anticipazione, l'agire umano viene deificato".   (Ignazio IV Hazim, patriarca della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia)