Centesimus Annus pro Pontifice Foundation 25th Anniversary   International Conference 24-26 May 2018 NEW POLICIES AND LIFE-STYLES IN THE DIGITAL AGE 24-25.

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Centesimus Annus pro Pontifice Foundation 25th Anniversary   International Conference 24-26 May 2018 NEW POLICIES AND LIFE-STYLES IN THE DIGITAL AGE 24-25 May - Palazzo Cancelleria, Piazza della Cancelleria, 1 Rome 26 May - The Vatican Human Work, Inclusive Employment Introduction by Professor Alessandra Del Boca, Università degli Studi Brescia  

TRE INGANNI TRE EMERGENZE 1.La disoccupazione dei giovanissimi 15-24 è grave non è 37% 2.Più anziani al lavoro NON significa più giovani disoccupati 3.la tecnologia ha sempre creato posti di lavoro TRE EMERGENZE 1.Natalità bassa meno giovani, 470.000 sosterranno pensioni baby boomer 1.000.000 2. La sostenibilità del sistema previdenziale 3.Il sommerso del 12,6 per cento del PIL

L’inganno generazionale .1 Eurostat dice che i tassi di disoccupazione giovanili non sono interpretati correttamente perché Oltre i 25 anni il rapporto Forze Lavoro/la popolazione è 70-80%, mentre nell’età 15-24 è il 26,6%. Al tasso di disoccupazione giovanile 15-24 del 37,8% corrisponde un’incidenza del 10,1% dei disoccupati sulla popolazione la misura corretta. LA disoccupazione dei giovani più adulti, è il Problema tra i 25 e 34 anni il tasso disocc: 17,7% e l’incidenza disocc. su pop : 12,9%. Disoccupazione dei 25-34enni vera priorità Fonte: Istat 2016 Classi di età 15-24 25-34 35-49 50-64 Disoccupati 594.228 874.132 1.042.054 488.087 Forze Lavoro 1.569.751 4.942.446 10.977.554 7.736.062 Tasso attività: % Forze Lavoro su popolazione 26,6% 73,1% 80,0% 61,9% Popolazione in età attiva 5.903.733 6.761.363 13.713.838 12.492.751 Inattivi 4.333.982 1.818.917 2.736.284 4.756.689

L’inganno generazionale Giovani che….valgono doppio Popolazione per età e condizione professionale – Anno 2014 Fonte: elaborazioni su dati Miur e Istat

Tasso di di occupazione giovanile in Europa Fonte: Eurostat 2017

L’inganno generazionale Quali sono le CAUSE della disoccupazione per i giovani italiani? Gli effetti della rivoluzione IT Doppia lunga recessione Ritardo e qualità della nostra istruzione Scelte educative fattori culturali

L’inganno generazionale L’università e alcune scelte poco lungimiranti La maggioranza degli studenti italiani si iscrive a facoltà….che rendono poco Fonte: Peri, Anelli (2013), elaborazioni su dati forniti dagli autori

L’inganno generazionale Riforme che funzionano e da migliorare: possibili soluzioni Investire qualità docenza, Istruzione interattiva Nuove competenze, sviluppo del capitale umano ABBIAMO ANCORA TROPPO POCHI LAUREATI (OCSE) Con il digitale si creano lavori nuovi e altri lavori si rinnovano Solo l’8,8 dei candidati a posti di lavoro ha competenze ICT Il Jobs Act introduce incentivi corretti con le tutele crescenti e migliora il contenzioso, ha spinto occupazione nella recessione. Gli incentivi fiscali delle leggi di stabilità 2015 e 2016 potenziano nuove assunzioni e stabilizzano contratti esistenti e così sarà anche per il 2017 che incentiva occupazione 25-35. L’Anpal – Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro può aiutare i giovani e gli anziani, ma poco è stato investito in questa agenzia che opera in un contesto debole.

La crescita del reddito è correlata all’istruzione? Paesi % Crescita GDP* Paesi 2006-2015 % Laureati Tra 25 e 34 anni P.I.S.A. Performance Test *** Neet **** % Inattiva % Crescita Demografica Irlanda 4,23 52,0 521 19,84 2,0 Polonia 3,88 43,2 506 18,50 -0,06 Lituania 2,66 39,9 488 13,25 -0,9 Germania 1,49 29,6 509 9,27 1,2 Austria 1,23 38,6 485 11,75 1,3 Belgio 1,21 43,1 499 15,82 0,7 Francia 0,89 44,7 20,94 0,4 Spagna 0,47 41,0 496 27,23 Italia - 0,43 25,3 ** 33,85 - 0,2 Grecia -2,08 40,1 467 28,09 -0,7 * Media aritmetica variazione % annua GDP (constant price seasonal adjusted) ** Percentuali laureati per area geografica: Nord 27,6 - Centro 30,7 – Sud 19,7 ** * PISA - Programme for International Student Assessment - Unità di misura: Mean Score **** Youth not in employment, education or training Source Datastream OEDC data at 2015 Worldbank

L’inganno generazionale .2 PIÙ ANZIANI AL LAVORO PIÙ GIOVANI FUORI: UNA TEORIA SMENTITA DAI FATTI ritardare il ritiro vita attiva degli anziani non riduce l’occupazione dei giovani; l’occupazione totale di un economia non è fissa, giovani e anziani non sono sostituibili tra loro sul mercato del lavoro; il totale dell’occupazione varia come la sua qualità: in ogni istante migliaia di persone cambiano stato. l’economia evolve per effetto della competitività, delle regole, il mercato del lavoro offre posizioni per tutte le età che magari non trovano candidati; nei paesi dove i più anziani sono più occupati, tutti i gruppi di età ne beneficiano: il protrarsi del lavoro degli anziani non riduce lavoro ai giovani, anzi ha l’effetto opposto; molti studi confermano. Banca d’Italia nella relazione annuale 2017 non trova né a breve né a lungo correlazione negativa tra vita lavorativa degli anziani e occupazione dei giovani; piuttosto appaiono complementari e mostrano correlazione lievemente positiva.

EMERGENZA 1. Fonte: Istat popolazione al 1.1.2015

EMERGENZA 1. Fonte: Istat previsioni della popolazione 2011-2065 - scenario centrale

IL TERREMOTO DEMOGRAFICO: UNA VERA EMERGENZA l’indice di dipendenza strutturale degli anziani (rapporto % tra la popolazione di età 65 e più anni e la popolazione in età attiva 15-64 anni) nel 2016 è di 34,3%. Secondo le previsioni Istat nel 2040 sarà 46,6% e nel 2066 pari a 51,1%. Aumenta la longevità: gli ultracentenari nel 2016 sono 17.000; nel 2016 la speranza di vita alla nascita è 80,6 anni per gli uomini e 85,1 anni per le donne; quella a 65 anni è di ulteriori 19,1 anni per gli uomini (84,1 anni) e ulteriori 22,4 anni per le donne (87,4 anni); dal 2008 come in Europa, siamo in una fase di denatalità strutturale a cui si sono aggiunti gli effetti negativi della crisi; il tasso di fecondità totale nel 2016 è di 1,34 figli per donna (le italiane 1,27 figli e le straniere 1,94 figli); l’età media al parto nel 2016 è salita a 31,7 anni; EMERGENZA 1.

L’inganno generazionale Il quoziente di natalità nel 2016 è stato di 8 nati ogni mille ab.; nel 1920, quasi 100 anni prima, era di 32 nati per mille ab. e nel 1965, 51 anni prima, era di 19,5 nati per mille ab. l’incidenza della disoccupazione sulla popolazione per i giovani di età 25 - 34, la classe di età in cui si forma la famiglia, è al 12,9%, la più alta se confrontata con le altre classi di età; diminuisce la dimensione della famiglia, mancano i fratelli e i nonni lavorano più a lungo per l’aumento dell’età pensionabile: la rete di parentela offre meno aiuto; sempre più giovani italiani si trasferiscono all’estero talvolta mettono radici: lavorano, si sposano e fanno figli e contribuiscono alla crescita e ricchezza di altri paesi;

LE GRANDI PRATERIE DEL SOMMERSO EMERGENZA 3 LE GRANDI PRATERIE DEL SOMMERSO In media per il 2012 e il 2013 il tax gap totale è pari a 108,7 miliardi di euro (Istat), di cui: 98,3 miliardi di mancate entrate tributarie 10,4 miliardi di mancate entrate contributive 12% L’incidenza sul PIL dell’economia non osservata

GRAZIE PER L’ATTENZIONE