Una introduzione allo studio del pianeta Marcella Di Stefano – Simona Pederzoli – Andrea Pizzirani Una introduzione allo studio del pianeta
Capitolo 7 L’atmosfera e il clima Lezione 72 L’inquinamento atmosferico
Le principali forme d’inquinamento sono: Per inquinamento atmosferico si intende l’insieme di tutte le alterazioni delle caratteristiche chimiche, fisiche o biologiche dell’atmosfera rispetto alle sue condizioni naturali. Le principali forme d’inquinamento sono: la presenza di contaminanti nell’aria, le piogge acide, l’inquinamento radioattivo, il surriscaldamento del pianeta, il «buco dell'ozono».
Nell’atmosfera sono presenti sostanze inquinanti di origine naturale, come ceneri vulcaniche, pollini, spore di microrganismi, Più pericolose e abbondanti sono le sostanze inquinanti derivanti dall’attività umana: dagli scarichi industriali, dagli inceneritori, dalle pratiche agricole (pesticidi), dai motori dei veicoli e degli aerei, dalle centrali termoelettriche, dagli impianti di riscaldamento. 4 4
Immagine satellitare rielaborata al computer che evidenzia l’elevata concentrazione di inquinanti sulla Pianura Padana. 5 5
Le sostanze contaminanti che vengono immesse direttamente nell’atmosfera sono definite inquinanti primari. Prodotti della combustione dei carburanti come il monossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto (NO e NO2) e gli idrocarburi, tra cui il benzene. Prodotti di rifiuto delle centrali termoelettriche come gli ossidi di zolfo (SO2 e SO3). Le sostanze nocive che si formano nell’aria per effetto di reazioni chimiche vengono definite inquinanti secondari. Come l’acido solforico (H2SO4) e l’acido nitrico (H2NO3) responsabili del fenomeno delle piogge acide. 6 6
La parola smog deriva da da smoke = fumo e fog = nebbia. Nelle città, a causa delle polveri e dei gas inquinanti, si può formare lo smog che in passato derivava dalla combustione del carbone. Attualmente è diffuso lo smog fotochimico che si forma poiché le radiazioni solari innescano reazioni chimiche che coinvolgono inquinanti presenti nell’aria come l’ozono. La parola smog deriva da da smoke = fumo e fog = nebbia. 7 7
Le piogge acide sono dovute alla presenza in atmosfera di acido solforico (H2SO4) e acido nitrico (H2NO3), prodotti dalla reazione di ossidi di zolfo e di azoto con il vapore acqueo. Per effetto delle piogge acide, le piante riducono la propria attività fotosintetica e possono perdere le foglie. Le piogge acide hanno un pH che può scendere sotto il 3, mentre la pioggia normalmente avrebbe un pH intorno a 6. 8 8
Le piogge acide sono dovute alla presenza in atmosfera di acido solforico (H2SO4) e acido nitrico (H2NO3), prodotti dalla reazione di ossidi di zolfo e di azoto con il vapore acqueo. Le piogge acide causano danni ai monumenti e agli edifici, specialmente se sono di calcare o di marmo. 9 9
La radioattività causa mutazioni genetiche ed ha effetti cancerogeni. L’inquinamento radioattivo si presenta in caso di perdite radioattive dovute a guasti delle centrali nucleari e nelle aree in cui vengono utilizzate armi nucleari. La radioattività causa mutazioni genetiche ed ha effetti cancerogeni. Nell’immagine l’estensione della nube radioattiva dopo 16 giorni dal disastro della centrale nucleare di Chernobyl (Ucraina) del 1986. 10 10
privilegiare l’impiego dei mezzi pubblici al posto dell’auto privata; Il surriscaldamento del pianeta è dovuto all’aumento dei gas serra, in particolare del CO2. Alcune regole da seguire per limitare le emissioni di CO2 e contribuire a salvare il nostro pianeta ridurre gli sprechi di energia elettrica, spegnendo sempre la luce quando non è necessaria, evitando di lasciare gli apparecchi elettrici in stand-by, utilizzando lampade a risparmio energetico, preferendo elettrodomestici a basso consumo; utilizzare nella propria abitazione fonti alternative di energia, per esempio installando pannelli fotovoltaici migliorare l’isolamento termico della propria abitazione attraverso appositi accorgimenti; privilegiare l’impiego dei mezzi pubblici al posto dell’auto privata; preferire negli acquisti la merce che non abbia subito un lungo trasporto. 11 11
Negli ultimi decenni si è verificato il fenomeno del cosiddetto «buco» dell’ozono, un assottigliamento dello strato di ozono in corrispondenza dei poli e in particolare dell’Antartide. «Buco» dell’ozono Nell’immagine una rilevazione da satellite del 2007. 12 12
Il fenomeno è stato causato dall’imissione nell’atmosfera dei CFC (clorofluorocarburi), gas che venivano utilizzati in passato nella produzione di materie plastiche, come propellenti nelle bombolette spray, negli impianti per l’aria condizionata e come refrigeranti nei frigoriferi. 13 13
È possibile affermare che l’inquinamento non ha frontiere? Ragioniamo insieme È possibile affermare che l’inquinamento non ha frontiere? L’inquinamento atmosferico, come quello marino non ha frontiere perché l’emissione degli inquinanti può avvenire in località molto distanti da quelle in cui cadranno le piogge che riportano quegli stessi inquinanti al suolo. 14