Reggio Calabria, 10 gennaio 2010 La Politica Regionale dell’Unione Europea Reggio Calabria, 10 gennaio 2010
I Fondi strutturali e il Fondo di coesione costituiscono gli strumenti finanziari della politica regionale dell’Unione europea (UE) il cui scopo consiste nell’equiparare i diversi livelli di sviluppo tra le regioni e tra gli Stati membri. Essi contribuiscono pertanto a pieno titolo all’obiettivo della coesione economica, sociale e territoriale. Per il periodo 2007-2013, la dotazione finanziaria assegnata alla politica regionale è pari a circa 348 miliardi di euro, di cui 278 miliardi destinati ai Fondi strutturali e 70 al Fondo di coesione. Tale importo rappresenta il 35% del bilancio comunitario.
Esistono due Fondi strutturali: il più importante è attualmente il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), istituito nel 1975. Esso finanzia la realizzazione di infrastrutture e investimenti produttivi generatori di occupazione a favore di enti regionali e locali e soprattutto delle imprese; il Fondo sociale europeo (FSE), istituito nel 1958, è orientato a promuovere le risorse umane ed in particolare favorisce l’inserimento professionale dei disoccupati e delle categorie sociali meno favorite finanziando in particolare azioni di formazione e politiche attive del lavoro.
Il Fondo di coesione finanzia interventi nei seguenti settori: reti transeuropee di trasporto, in particolare i progetti prioritari di interesse europeo definiti dall’Unione; tutela dell’ambiente. In tale campo, il Fondo di coesione può anche intervenire nel quadro di progetti correlati al settore dell’energia o dei trasporti, a condizione che questi offrano chiari vantaggi sotto il profilo ambientale: efficienza energetica, utilizzo delle energie rinnovabili, sviluppo del trasporto ferroviario, sostegno all’intermodalità, potenziamento dei trasporti pubblici ecc.
Il FESR mira a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni. In sintesi, il FESR finanzia: aiuti diretti agli investimenti nelle imprese (in particolare le PMI) volti a creare posti di lavoro sostenibili; infrastrutture correlate ai settori della ricerca e dell’innovazione, delle telecomunicazioni, dell’ambiente, dell’energia e dei trasporti; strumenti finanziari (fondi di capitale di rischio, fondi di sviluppo locale ecc.) per sostenere lo sviluppo regionale e locale ed incentivare la cooperazione fra città e regioni; misure di assistenza tecnica.
Nelle regioni dell’obiettivo «Convergenza», il FESR concentra il proprio intervento sul potenziamento e la diversificazione delle strutture economiche nonché sulla tutela o la creazione di posti di lavoro sostenibili finanziando azioni nei seguenti settori: ricerca e sviluppo tecnologico (RST), innovazione e imprenditorialità; società dell’informazione; protezione dell’ambiente; prevenzione dei rischi; turismo; cultura; trasporti; energia; istruzione; sanità.
Il FSE sostiene l’azione degli Stati membri nei seguenti ambiti: adattamento dei lavoratori e delle imprese: sistemi di apprendimento permanente, elaborazione e diffusione di modelli più innovativi di organizzazione del lavoro; accesso al mercato del lavoro per coloro che sono alla ricerca di un impiego, per le persone inoccupate, le donne e i migranti; inclusione sociale dei gruppi svantaggiati e lotta contro la discriminazione sul mercato del lavoro; valorizzazione del capitale umano mediante la riforma dei sistemi di istruzione e il collegamento in rete degli istituti di istruzione.
Per accelerare i tempi della convergenza economica, sociale e territoriale, nel 1994 l’Unione europea ha istituito il Fondo di coesione. Il fondo è destinato ai paesi con un PIL medio pro capite inferiore al 90 % della media comunitaria. Il Fondo di coesione si propone di concedere finanziamenti a favore di progetti infrastrutturali nei settori dell’ambiente e dei trasporti. Gli aiuti nell’ambito del Fondo sono tuttavia soggetti ad alcune condizioni. Nel caso in cui lo Stato membro beneficiario presenti un deficit pubblico superiore al 3% del PIL (regole di convergenza dell’UEM), non verrà approvato alcun progetto nuovo fino a quando il deficit non sia di nuovo sotto controllo.
Tali Fondi saranno destinati a finanziare la politica regionale nel periodo 2007-2013 nel quadro dei tre nuovi obiettivi, vale a dire: l'obiettivo "Convergenza", che mira ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni meno sviluppate dell'UE attraverso il miglioramento delle condizioni di crescita e di occupazione. Tale obiettivo viene finanziato tramite il FESR, il FES e il Fondo di coesione. Esso rappresenta l'81,5% del totale delle risorse disponibili. I massimali di cofinanziamento delle spese pubbliche sono pari al 75% per il FESR e per il FES e all'85% per il Fondo di coesione; l'obiettivo "Competitività regionale e occupazione" mira ad anticipare i cambiamenti economici e sociali, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente e lo sviluppo di mercati del lavoro anche nelle regioni non oggetto dell'obiettivo "convergenza". Esso è finanziato tramite il FESR e il FES e rappresenta il 16% del totale delle risorse disponibili. Le azioni che rientrano in tale obiettivo possono essere cofinanziate fino al 50% delle spese pubbliche; l'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" mira a migliorare la cooperazione a livello transfrontaliero, transnazionale e interregionale nei settori riguardanti lo sviluppo urbano, rurale e costiero, lo sviluppo delle relazioni economiche e la messa in rete delle piccole e delle medie imprese (PMI). Tale obiettivo è finanziato tramite il FEDER e rappresenta il 2,5% del totale delle risorse disponibili. Le azioni che rientrano nell'obiettivo "Cooperazione territoriale" possono essere cofinanziate fino al 75% delle spese pubbliche.
Oltre ai Fondi strutturali esiste Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) Il FSUE è nato per rispondere alle calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite. Il Fondo è stato istituito a seguito delle gravi inondazioni che hanno devastato l'Europa centrale nell'estate del 2002. In otto anni, è stato utilizzato 33 volte in risposta a diversi tipi di catastrofi, tra cui inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste e siccità. Finora sono stati erogati oltre 2,1 miliardi di euro a favore di 20 paesi europei.
Il Quadro strategico nazionale (Qsn) altrimenti detto Quadro di riferimento strategico nazionale, è un documento che ogni Stato membro prepara e trasmette alla Commissione europea entro cinque mesi dall’adozione degli orientamenti strategici comunitari per la coesione. Il Qsn, previsto dal Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria è necessario per garantire un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione comunitaria con le strategie nazionale degli Stati membri. Ciascun Qsn costituisce uno strumento di riferimento per la preparazione della programmazione dei Fondi.
Il Programma Operativo Nazionale
I Programmi Operativi Interregionali
I Programmi Operativi di Cooperazione Territoriale
La progettazione partecipata
Per progetto si intende un sistema di azioni correlate mirate al raggiungimento di un obiettivo, in un tempo definito, con un budget specifico
Per programma si intende un sistema di servizi e progetti correlati mirati al raggiungimento di obiettivi generali, in un tempo definito, con budget specifici
La terminologia Obiettivo è il fine, lo scopo ultimo nel breve, medio e lungo periodo (es. l’incremento dei redditi di un villaggio) Obiettivi specifici sono le mete intermedie necessarie per raggiungere l’obiettivo generale (es. incrementare il turismo sostenibile nell’area) Attività sono i compiti specifici da espletare. Si esprimono con verbi che implicano azioni Risultati attesi sono i prodotti, i beni, i servizi che devono essere ottenuti a partire dagli input: le risorse Impatto è il risultato di lungo periodo, è il cambiamento finale dovuto al progetto.
Il progetto deve essere: Concordato e partecipato Realistico Sistemico Misurabile Significativo Specifico
La rappresentazione dell’obiettivo richiede: Creatività Originalità Orientamento alla soluzione dei problemi Sistemicità
Il ciclo del progetto Formulazione Finanziamento Realizzazione Identificazione, pre-formulazione Formulazione propriamente detta Finanziamento Realizzazione Valutazione Monitoraggio
Identificazione Il network Definizione dell’équipe Piano di lavoro
Dall’idea alla bozza . . . Analisi della situazione e opportunità da una prospettiva generale-strategica Analisi della situazione e opportunità da una prospettiva degli “attori” interessati La “simulazione” del futuro senza progetto La delimitazione di un progetto possibile
Formulazione preliminare Localizzazione del progetto Obiettivi specifici Destinatari del progetto Attività da realizzare Tempi e fasi Metodologia ed organizzazione Costo indicativo
Formulazione propriamente detta Project design Analisi del progetto Stesura del documento progettuale
Project Design Raccolta dati (indagini tecniche, analisi della domanda, indagini socio-economiche) Definizione finale degli obiettivi Definizione delle attività e dei risultati attesi del progetto Organizzazione della struttura operativa e di gestione Stima dei costi del progetto e architettura finanziaria
Analisi del progetto In questa fase vengono realizzate le analisi di coerenza interna ed esterna del progetto in funzione degli obiettivi e dei risultati Analisi finanziaria Analisi economica Coerenza con il sistema di riferimento Coerenza con le politiche pubbbliche Analisi sociale (benefici e impatto) Analisi ambientale (benefici e impatto)
Stesura del documento Sintesi Il rapporto vero e proprio Gli allegati
Indice di un documento 1 I Presentazione dell’intervento Sintesi del progetto Matrice del quadro logico Schema finanziario II Contesto dell’intervento Contesto generale Quadro settoriale/territoriale Analisi specifica Gruppo destinatari Il sistema socio-economico di riferimento
Indice di un documento 2 III Strategia dell’intervento Analisi e descrizione delle strategie La partnership Obiettivi generali Obiettivi specifici. Definizione di benefici e indicatori Definizione dei risultati attesi e degli indicatori Attività IV Analisi dei fattori esterni Analisi di sistema Condizioni Rischi Adattabilità
Indice di un documento 3 V Realizzazione del progetto Metodologie e/o tecnologie dell’intervento Analisi delle risorse Cronoprogramma Architettura finanziaria VI Fattori di sostenibilità Sistemicità Misure politiche di sostegno Sostenibilità sociale ed ambientale Sostenibilità economico-finanziaria
Indice di un documento 4 VII Monitoraggio e valutazione Descrizione del processo Individuazione delle aree Quadro indicatori in itinere ed ex post Fonti di verifica VIII Modalità di organizzazione La governance partecipata del progetto IX Le azioni di mainstreaming Orizzontali Verticali X Conclusioni