(p.cardamone@unical.it) University of Calabria Preferential trade agreements granted by European Union: an application of the gravity model using monthly data Paola Cardamone (p.cardamone@unical.it) University of Calabria Department of Economics and Statistics I-87036 Arcavacata di Rende (CS) - Italy
Obiettivo: Valutare l’efficacia degli accordi commerciali preferenziali che l’Unione Europea concede in favore delle esportazioni di prodotti ortofrutticoli dei paesi in via di sviluppo. L’uso di dati disaggregati richiede la rielaborazione di un numero eccessivamente elevato di osservazioni (per ciascun prodotto si hanno 137520 osservazioni), pertanto si è focalizzata l’attenzione su tre prodotti: uve fresche, mele e pere. L’analisi di questi tre prodotti tiene conto degli elementi principali che caratterizzano il sistema delle preferenze concesse dall’UE nel settore ortofrutticolo, poiché sono soggetti non solo a tariffe e quote, ma anche al sistema dei prezzi di entrata.
Letteratura Garcia-Álvarez-Coque e Martì-Selva (2006) ed Emlinger et al. (2008) analizzano l’effetto degli accordi preferenziali concessi dall’UE ai paesi del Mediterraneo (EuroMed). Cipollina e Salvatici (2007) esaminano l’impatto sulle importazioni di prodotti orticoli degli accordi commerciali concessi dall’UE ai paesi in via di sviluppo. Garcia-Álvarez-Coque e Martì-Selva (2006) per valutare l’efficacia degli accordi EuroMed utilizzano una variabile dummy pari a 1 se il paese esportatore beneficia dell’accordo e 0 altrimenti. Emlinger et al. (2008) utilizzano come indicatore degli accordi preferenziali le tariffe applicate dall’UE ai paesi partners. Cipollina e Salvatici (2007) determinano un indicatore del margine di preferenza basato sulla differenza tra la tariffa preferenziale applicata a ciascun paese partner per un determinato prodotto e quella massima applicata dall’UE per il prodotto considerato. Da un punto di vista econometrico, Garcia-Álvarez-Coque e Martì-Selva (2006) utilizzano il metodo dei minimi quadrati ordinari, mentre Emlinger et al. (2008) e Cipollina e Salvatici (2007) prendono in considerazione la presenza di valori nulli dei flussi commerciali utilizzando il metodo di Heckman (1978) e di Helpman et al. (2007), rispettivamente.
Letteratura: risultati ottenuti Garcia-Álvarez-Coque e Martì-Selva (2006): gli accordi EuroMed hanno determinato un aumento delle importazioni di prodotti ortofrutticoli dell’UE provenienti dai paesi del Mediterraneo. Emlinger et al. (2008): le tariffe stabilite dall’UE hanno un effetto negativo sulle esportazioni di Egitto, Israele, Marocco e Tunisia, mentre l’impatto delle tariffe sulle esportazioni della Turchia non risulta significativo. Cipollina e Salvatici (2007): gli accordi preferenziali concessi dall’UE sono stati efficaci nell’aumentare le importazioni di prodotti orticoli dell’UE provenienti dai paesi preferiti.
Contributi di questo lavoro: l’indicatore del margine di preferenza è determinato considerando non solo le tariffe ma anche il sistema dei prezzi di entrata e le quote; si utilizzano dati mensili al fine di tenere conto della stagionalità delle importazioni e del livello di protezione dei prodotti ortofrutticoli; nell’analisi econometrica si tiene conto dei problemi di eterogeneità, endogeneità e dei flussi commerciali nulli.
Modello gravitazionale per i=1,2,...,15 paesi importatori (EU-15), j=1,2,...191 paesi esportatori. t=2001,...,2004 indica l’anno, m=1,2,...,12 è il mese, s indica il prodotto a livello di disaggregazione HS-8 (s=1,2 nel caso di uva fresca, s=1,2,3 nel caso di pere, s=1,2,…,4 nel caso di mele).
X: importazioni in valore GDP: PIL POP: popolazione PROD: produzione EXP_CAP: indicatore della capacità di esportare del paese (per ciascun paese esportatore j è pari alla quota di esportazioni del prodotto s rispetto alle esportazioni agricole diviso la quota di produzione del prodotto s rispetto alla produzione agricola) GSP indica il margine di preferenza concesso dall’UE ai paesi in via di sviluppo nell’ambito del programma GSP dell’UNCTAD (include i regimi “Drugs” e “EBA”). ACP indica il margine di preferenza che l’UE concede ai paesi Africani, Caraibici e del Pacifico (ACP) nell’ambito dell’accordo di Cotonou. RTA indica il margine di preferenza relativo agli accordi bilaterali commerciali tra l’UE e i paesi del Mediterraneo (EuroMed),Svizzera, Romania, Bulgaria, Sud Africa, Messico, Macedonia, Croazia, Cile (dal 2003).
Indicatore del margine di preferenza Se per un dato mese le importazioni cumulate eccedono la quota, da quel mese in poi è stata utilizzata la tariffa out-of-quota. Il margine di preferenza per l’accordo preferenziale l è determinato nel seguente modo (Cipollina e Salvatici, 2007):
Metodo di stima L’eterogeneità viene presa in considerazione considerando un modello a effetti fissi Il test Durbin-Wu-Hausman di endogeneità premette di rifiutare l’ipotesi di endogeneità delle variabili GSP, ACP, e RTA. Il test di selezione del campione (Wooldridge, 1995) è significativo solo nel caso di uve fresche il metodo di stima utilizzato è quello proposto da Wooldridge (1995) per quanto riguarda le importazioni europee di uve fresche, e il modello a effetti fissi per le importazioni europee di mele e pere. Infine, si è considerato il modello di Poisson applicato all’equazione gravitazionale in forma moltiplicativa.
Stima del modello gravitazionale/1
Stima del modello gravitazionale/2
Conclusioni (1/2) I risultati, ottenuti considerando l’approccio di Wooldridge (1995) e il modello a effetti fissi, mostrano che gli accordi concessi ai paesi ACP e gli accordi bilaterali determinano un aumento solo delle importazioni europee di uve fresche, mentre il GSP sembrerebbe promuovere solo le importazioni di mele. I risultati cambiano notevolmente quando si considera il modello di Poisson. In particolare, fatte eccezione le importazioni di pere dai paesi beneficiari del GSP, l’impatto delle preferenze sulle importazioni europee è sempre positivo e significativo.
Conclusioni (2/2) L’effetto degli accordi preferenziali sulle importazioni di uve fresche, mele e pere anche se positivo è modesto. I risultati potrebbero essere dovuti al fatto che i PVS sotto-utilizzano le preferenze. Il basso tasso di utilizzo delle preferenze potrebbe derivare dalla difficoltà per i PVS nel soddisfare le regole di origine e i requisiti tecnici, sanitari e fitosanitari stabiliti dall’UE (Bureau et al., 2007).
Ulteriori sviluppi Analizzare le importazioni europee di agrumi; Effettuare un confronto con le stime che si ottengono utilizzando dati annuali (anziché mensili) e le dummies come proxies dei margini di preferenza; Quale metodo di stima?