Logica 17-18 Lezioni 13-15.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Intelligenza Artificiale 1 Gestione della conoscenza lezione 8
Advertisements

LOGICA E MODELLI Logica e modelli nel ragionamento deduttivo A cura di Salvatore MENNITI.
Pierdaniele Giaretta Primi elementi di logica
Corso di logica matematica
PRESENTAZIONE DI RAGANATO ROBERTO, BISCONTI GIAMMARCO E
Logica Lezione Nov 2013.
Logica A.A Francesco orilia
F. Orilia Logica F. Orilia
Logica F. Orilia.
Logica Lezioni Lunedì 18 Nov. Annuncio E' possibile che dovrò rinviare delle lezioni della prossima settimana. Tenete d'occhio gli annunci.
Logica F. orilia. Lezz Lunedì 4 Novembre 2013.
Logica A.A Francesco orilia
La logica Dare un significato preciso alle affermazioni matematiche
Logica Lezz Nov Reiterazione (RE) P |- P 1 P A 2 P & P 1,1, &I 3 P 2, & E.
Logica Orilia. Lezz Nov Ancora sugli alberi di refutazione verifica dello statuto logico di una singola fbf con gli alberi di refutazione:
Logica Lezione Nov
La logica degli enunciati interamente realizzata da GIANNUZZI SILVIA
Logica A.A Francesco orilia
Logica Lezione 8, DISTRIBUIRE COMPITO 1.
Lezione marzo nota su "a meno che" A meno che (non) = oppure Il dolce lo porto io (I) a meno che (non) lo porti Mario (M) I  M   I  M.
Logica Lezione 19, Distribuire compito 3 DATA esame in classe intermedio: Lunedì 20 aprile.
Logica Lezione 11, Annuncio Non si terrà la lezione di Lunedì 16 Marzo.
Logica Lezione 25, 20/4/15: ESAME INTERMEDIO IN CLASSE.
I Polinomi Prof.ssa A.Comis.
Disequazioni in una variabile. LaRegola dei segni La disequazione A(x) · B(x) > 0 è soddisfatta dai valori di per i quali i due fattori A(x) e B(x) hanno.
Logica Lezz
Fil Ling Lezioni 4-6.
Introduzione alla LOGICA MATEMATICA
Progetto Indicazione nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione misure di accompagnamento 2015/2016 Certificazione.
Universita’ di Milano Bicocca Corso di Basi di dati 1 in eLearning C
L’integrale indefinito
Logica
Le equazioni di II°Grado
Logica
Insiemi e logica Insiemi e operazioni insiemistiche
Logica Lezioni 9-12.
Francesco orilia Logica A.A Francesco orilia
Logica
Equazioni differenziali
Excel 1 - Introduzione.
PARTE TERZA OPERAZIONI CON LE PROPOSIZIONI
Logica Lezioni 26-….
Logica Lezione
Ripasso… Elementi di logica
Logica Lezioni
Logica Lezioni
Logica Lezz
Logica Lezioni
Logica Lezioni 7-9.
Algebra di Boole e sue applicazioni
Codicfiche Interi Complemento alla base.
Logica Lezioni
Fil Ling Lezioni 4-6.
Matrici Definizioni Matrici Rettangolari Quadrate 02/01/2019
Introduzione alla nuova versione di PowerPoint
Logica Lezioni
Disequazioni con il valore assoluto
Algebra di Boole e Funzioni Binarie
Logica Lezioni
Logica Lezioni
Logica Lezioni
Logica Lezioni
Francesco orilia Logica A.A Semestre II Francesco orilia
Logica Lezioni 4-6.
Logica Lezioni
Logica Lezioni 16-.
Logica
Logica lezioni
Corso di Fondamenti di Informatica
Logica
Transcript della presentazione:

Logica 17-18 Lezioni 13-15

Lezione 14 6/11/17

ESAME INTERMEDIO Martedì 14 novembre ore 14-15 Le domande del primo esame scritto vertono sulla logica proposizionale e sono di due tipi: (1) traduzione di semplici enunciati in italiano nel linguaggio della logica proposizionale; (2) utilizzazione del metodo delle tavole di verità o degli alberi di refutazione per valutare enunciati o argomentazioni. Gli esercizi di traduzione saranno ripresi dagli esercizi per casa o da esempi fatti in classe

AVVISO Convegno sui paradossi logici: Martedì 14 Novembre, ore 17-19,30, AULA B INTRODUCE Francesco ORILIA (Università di Macerata) INTERVENGONO Riccardo BRUNI (Università di Firenze) Circolarità e paradossi Andrea VETTORE (Università di Macerata) Verità, Falsità, Non Verità, Contraddizione

Introduzione del condizionale Questa è una regola "ipotetica" Impariamola studiando insieme l'esercizio 4.12 p. 101

Esercizio risolto 4.15 Soluzione Dimostrare: (P & Q) → R |– P → (Q → R) Soluzione Ipotizziamo l’antecedente ‘P’ della conclusione alla riga 2. Per derivare il conseguente, cioè ‘Q → R’, ipotizziamo l’antecedente ‘Q’ di questo condizionale alla riga 3. Dato che questa è una nuova ipotesi, è richiesta una nuova linea verticale. Abbiamo ora assunto due ipotesi. Deriviamo ‘R’ da ‘Q’ alla riga 5. Ciò ci permette di scaricare l’ipotesi ‘Q’ e inferire ‘Q → R’ per →I alla riga 6. Abbiamo ora mostrato che ‘Q → R’ segue dalla nostra ipotesi originaria ‘P’. Quest’ipotesi rimane in vigore fino a che non la scarichiamo e inferiamo la conclusione voluta mediante un’altra applicazione di →I alla riga 7.

Introduzione della negazione (dimostrazione per assurdo) guardare esempi pp. 105-106: 4.18, 4.19, 4.20 Refusi nell'es. 4.19: salta il 5 nella numerazione delle righe e la linea verticale dovrebbe partire dalla riga 2.

Esempio 4.21 p. 106 Questo esempio, oltre a mostrare l'uso della regola di intro della negazione, illustra una strategia: se abbiamo a disposizione una disgiunzione, tipicamente è utile cercare di dimostrare che entrambi i disgiunti implicano la conclusione desiderata. In questo caso, cerchiamo di ottenere questa conclusione con la regola di intro della neg.

Esercizio 4.21: strategia P  Q |– (P & Q) dimostriamo per assurdo e quindi ipotizziamo; (1) P  Q Per ottenere una contraddizione cerchiamo di dimostrare l'opposto della nostra premessa, ossia P & Q Dobbiamo quindi dimostrare una congiunzione. Per farlo, dobbiamo dimostrare entrambi i congiunti: P, Q Ma come? Per assurdo, ossia prima ipotizzando P , poi Q In entrambi i casi , grazie alla regola I ottengo una contraddizione

Esercizio risolto 4.23 Dimostrare: (P & Q) |– P  Q Soluzione

Lezione 15 7/11/17

Esercizio risolto 4.23 Dimostrare: (P & Q) |– P  Q Riguardiamo con attenzione questo esempio Abbiamo detto che, in mancanza di una strategia migliore, ragioniamo per assurdo e quindi ipotizziamo (P  Q) e proviamo a dimostrare una contraddizione. Quando ragioniamo per assurdo, spesso cerchiamo di contraddire una delle premesse. In questo caso cerchiamo di contraddire la nostra unica premessa (P & Q). Ossia miriamo ad ottenere (P &Q). In questo modo avremo la contraddizione (P &Q) & (P & Q). Il che ci permette di inferire la conclusione desiderata, ossia P  Q (perché negandola abbiamo ottenuto la contraddizione) Quindi abbiamo questo obiettivo: dimostrare (P &Q ). Come? Dobbiamo dimostrare prima un congiunto e poi l’altro. Come? Per assurdo

Esercizio risolto 4.23 Dimostrare: (P & Q) |– P  Q Soluzione

Strategie dimostrative (1) Dimostrare per assurdo in mancanza di altre strategie. Se la formula da dimostrare è atomica, o comunque non è una negazione, ipotizzare la negazione della conclusione, tipicamente al fine di ottenere la sua doppia negazione tramite ∼I; quindi applicare ∼E. (2) Dimostrare per assurdo in mancanza di in mancanza di altre strategie. Se la formula da dimostrare è una negazione: assumere per ipotesi la conclusione senza il segno di negazione per ottenere una contraddizione; quindi applicare ∼I. (3) Per dimostrare una congiunzione: dimostrare ciascuno dei congiunti separatamente e poi congiungerli mediante &I.

Strategie dimostrative (ii) (4) Per dimostrare una disgiunzione: provare a derivare uno dei disgiunti per applicare vI. Se questa strategia fallisce, ragionare per assurdo, comportandosi come nel caso delle fbf atomiche; cioè assumere la negazione della conclusione e poi applicare ∼I e ∼E. (5) Per dimostrare una condizionale: ipotizzare l’antecedente e derivare il conseguente, poi applicare →I. (6) Per dimostrare una bicondizionale: usare →I due volte per dimostrare i condizionali necessari a ottenere la conclusione per ↔I.

Strategie dimostrative (iii) Aggiungerei: se tra le premesse è disponibile una disgiunzione P v Q e bisogna dimostrare C, provare a dimostrare sia P → C che Q → C e poi applicare vE

Sommario delle 10 regole di base Guardare insieme la tabella riassuntiva 4.2 a p. 118

Esempio per sostituzione E’ una nozione che ci serve per potere aggiungere «regole derivate» Un esempio per sostituzione di una fbf o di una forma argomentativa è il risultato della sostituzione di zero o più lettere enunciative con fbf qualsiasi, anche complesse, purché ogni occorrenza della stessa lettera venga sostituita dalla stessa fbf Diciamo zero o più’ per permettere a ogni forma di valere come esempio per sostituzione di se stessa. Esempio ...

P → Q, ∼Q |– ∼P Sostituzioni: P = (P ∨ N) Q = ∼S (P ∨ N) → ∼S, ∼∼S |– ∼(P ∨ N)

Regole derivate Se è valida una certa forma argomentativa φ1, ..., φn |– ψ, sarà valido qualsiasi esempio per sostituzione φ1*, ..., φn* |– ψ* di quella forma Motivo: potrei ripetere gli stessi passi dimostrativi che mi hanno condotto a ψ da φ1, …, φn, questa volta per ottenere ψ* da φ1*, ..., φn* Quindi la dimostrazione di una forma argomentativa genera una corrispondente regola DERIVATA

Esempio: abbiamo dimostrato (es. 4.18) che questa forma è valida: P → Q, ∼Q |– ∼P Allo stesso modo potremmo dimostrare la validità di qualsiasi esempio per sostituzione di tale forma. Quindi posso assumere questa regola derivata: Da una fbf della forma φ → ψ e ∼ψ, (è lecito) inferire ∼φ.

regole derivate notevoli Alcune regole derivate sono particolarmente utili e intuitive. Gli è stato quindi assegnato un nome ed è utile conoscerle e imparare a usarle per abbreviare le dimostrazioni. Quella che abbiamo appena visto viene chiamata Modus tollens (MT): MT Modus tollens: Da una fbf della forma φ → ψ e ∼ψ, (è lecito) inferire ∼φ. v. tabella 4.3 p. 118

Lezione 16 Mercoledì 8 Novembre Ripasso in vista dell’esame intermedio a cura del dott. Jansen Favazzo