LE FORME DEL DISCORSO PAG. 111 - 115.

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LE FORME DEL DISCORSO PAG. 111 - 115

1. LA CITAZIONE L’autore decide di far parlare direttamente i personaggi senza mediazione del narratore, come fa? DISCORSO DIRETTO LEGATO: le parole e i pensieri dei personaggi sono introdotti da verbi dichiarativi + virgolette o trattini DISCORSO DIRETTO LIBERO: quando sono introdotti da due punti e dalle virgolette, senza verbi dichiarativi. Le modalità della citazione sono: DIALOGO MONOLOGO SOLILOQUIO MONOLOGO INTERIORE FLUSSO DI COSCIENZA  Vedi dopo

DIALOGO: consiste nella successione di discorso scambiati tra due o più personaggi MONOLOGO: un personaggio si rivolge ad un interlocutore che rimane in silenzio. In questo caso spesso il personaggio analizza gli eventi e decide sul da farsi. SOLILOQUIO: quando il personaggio parla tra sé e sé, pensa a voce alta oppure si rivolge ad un interlocutore immaginario. MONOLOGO INTERIORE: quando il personaggio esprime i propri pensieri senza rivolgersi a qualcuno. La riflessione viene espressa in forma di discorso diretto libero e spesso si sviluppa come un’autoanalisi del personaggio. La sintassi è coerente e riflette il pensiero logico. STREAM OF CONSCIOUSNESS: consiste nella trascrizione del flusso dei pensieri dei personaggi. Non ha una struttura logicamente ordinata, è dunque imprevedibile e priva di verbi dichiarativi e segni di interpunzione.

Monologo interiore la coscienza di Zeno Era un’ultima sigaretta molto importante. Ricordo tutte le speranze che l’accompagnarono […] Quest’ultima sigaretta significava proprio il desiderio di attività (anche manuale) e di sereno pensiero sobrio e sodo […]. Adesso che sono qui, ad analizzarmi, son colto da un dubbio: che io forse abbia amato tanto le sigarette per poter riversare su di esse la colpa delle mie incapacità? Chissà se, cessando di fumare, io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? (da Svevo, La coscienza di Zeno, Il fumo)

STREAM OF CONSCIOUSNESS Chissà se quella braciola di maiale che ho preso col tè dopo era proprio fresca con questo caldo non ho sentito nessun odore sono sicura che quell’uomo curioso dal norcino è un gran furfante spero che quel lume non fumi mi riempirebbe il naso di sudiciume meglio che rischiare che mi lasci aperto il gas tutta la notte non potevo riposar tranquilla nel mio letto di Gibilterra mi alzavo anche per vedere ma perché diavolo mi preoccupo tanto di questo per quanto la cosa mi piace d’inverno fa più compagnia. (J. Joyce, Ulisse)

2. IL RESOCONTO Nel resoconto il narratore riporta indirettamente le parole e i pensieri dei personaggi, tuttavia il grado di fedeltà con cui vengono riferiti può variare. Il narratore può decidere se intervenire, filtrare o addirittura esprimere con parole sue quanto è stato pronunciato o pensato, oppure può limitarsi a riportare in maniera più oggettiva possibile i discorsi e le riflessioni. DISCORSO INDIRETTO LEGATO: introdotto da verbi dichiarativi DISCORSO INDIRETTO LIBERO : il narratore registra fedelmente, senza verbi dichiarativi, i pensieri e le parole dei personaggi finendo quasi per fondersi con la voce del personaggio. Si rischia di confonderlo con il monologo interiore. DISCORSO RACCONTATO O NARRATIVIZZATO: quando il narratore riassume le parole e le riflessioni dei personaggi. In questo caso la voce filtra ciò che essi pensano e riporta solo i contenuti fondamentali tralasciando dettagli che non ritiene utili per lo sviluppo della storia