MITI A CONFRONTO: LA DICESA AGLI INFERI

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MITI A CONFRONTO: LA DICESA AGLI INFERI L’EPOPEA DI GILGAMEŠ ORFEO ED EURIDICE

3. LA DISCESA AGLI INFERI Cosa c’è oltre la morte? Tutti i popoli si sono posti questa domanda almeno una volta, immaginando e sperando che la morte non fosse la fine di tutto e che potesse esserci un altro mondo al di là di essa. Mitologia dell’oltretomba più o meno complessa a seconda delle epoche e delle culture: Tradizione babilonese: nell’epopea di Gilgameš il mondo dei morti viene visitato in sogno da Enkidu e viene descritto come «casa della polvere». Orfeo (Virgilio nelle Georgiche, ma anche Ovidio nelle Metamorfosi) che affronta le tenebre dell’aldilà per amore, deciso a riportare in vita la ninfa Euridice.

Odisseo (nel XII libro dell’Odissea) incontra Achille, il più valoroso tra gli Achei, il quale dichiara che preferirebbe essere l’ultimo dei servi, ma ancora vivo, piuttosto che regnare su tutti i morti. Nella tradizione greca e romana successiva, la struttura dell’oltretomba diventa più complessa, ad esempio: Chi compie la CATABASI? Enea (Eneide di Virgilio) si reca tra i morti guidato dalla sibilla cumana per interrogare il padre Anchise sul proprio destino Psiche (nelle Metamorfosi di Apuleio) una donna mortale, affronta la discesa agli inferi per riconquistare il suo amato di nome Amore. Anche alcuni eroi si scontrano con Thanatos, come Eracle e l’astuto Sisifo.

Lezione dell’oltretomba: Il mito non è una favola e non può negare la realtà, che contro la morte nulla si può fare: Gilgames dovrà rinunciare alla sua ricerca disperata dell’immortalità e accettare la sua condizione. Orfeo perderà per sempre la sua amata Euridice Sono infatti numerosi i miti che riguardano il Regno dei Morti ( es. Eracle o Teseo) ma hanno tutti spesso esito fallimentare - per sottolineare, l’inesorabilità della morte e la distanza incolmabile tra i vivi e i morti.

A) L’OLTRETOMBA NEL SOGNO DI ENKIDU Il Sogno  (elemento tipico della tradizione sumero-babilonese) si tratta di un sogno premonitore, ovvero di un messaggio da parte degli dei ( oppure spiriti dei morti) agli uomini, che annunciano il loro avvenire. I sogno: Enkidu sogna gli dei riuniti a concilio che decretano la sua morte  così accadde. II sogno: Durante l’agonia, Enkidu ha un altro sogno, vede il mondo dell’oltretomba e lo definisce «Casa della Polvere»

La «Casa delle Polvere» o «Arallau» viene descritta come un luogo desolato, cupo e spaventoso rimandando alle credenze sumeriche sull’oltretomba; è dominato dall’assenza di luce e dalla polvere «il cibo è polvere, il pane è argilla». Da questo luogo appare impossibile fuggire «chi entra non può più uscire». Lo stesso destino le corone ammucchiate: tutti condividono lo stesso tragico destino: non ci sono ricompense per i giusti né punizioni per i malvagi. Tutto perde valore ed è destinato all’oblio. Amicizia tra pari: la morte dell’amico Enkidu è sconvolgente per G. perché lo porta a rendersi conto della sua stessa mortalità.

B) ORFEO ED EURIDICE Virgilio, IV libro delle Georgiche, poema didascalico sull’agricoltura. Scelta espressiva: il racconto a incastro. La cornice del mito: l’apicoltore Aristeo scopre, grazie all’aiuto dell’indovino Proteo, che la morìa delle sue api è una punizione divina: gli dèi sono in collera con lui perché ha causato involontariamente la morte della ninfa Euridice. Aristeo, figlio di Apollo, è innamorato di Euridice, ma non ricambiato poiché la ninfa ama il cantore Orfeo. Un giorno fuggendo da Aristeo, Euridice viene morsa da un serpente e muore. Orfeo disperato per l’amor perduto, scende agli inferi per salvarla.

La follia amorosa: Orfeo scende negli inferi, un luogo che secondo la tradizione greca è pieno di pericoli e di insidie. Il potere del canto e della poesia gli permettono di superare le numerose prove che l’Ade gli riserva ( Caronte, Cerbero, Persefone). La regina degli inferi, commossa dall’amore del giovane, concede di recuperare la moglie a patto di non voltarsi mai durante il cammino. Orfeo compie il folle gesto che gli costa tutto: perderà per sempre l’amata Euridice. Amore folle  Virgilio ha una visione negativa dell’amore, legata all’influenza della filosofia epicurea. Omnia vincit amor

A questo punto esistono due versioni: Come finisce per Orfeo? Addolorato per la perdita irreversibile dell’amata - «privato due volte della sposa» - Orfeo pianse per sette lunghi mesi, continuando a suonare la sua Lira. A questo punto esistono due versioni: Virgilio, Le Georgiche Ovidio, Le Metamorfosi In entrambe la testa di Orfeo, strappata dal corpo, viene gettata nel fiume Ebro mentre continua ad invocare il nome di Euridice.