IL DISEGNO DELLA RICERCA

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Transcript della presentazione:

IL DISEGNO DELLA RICERCA Ricerca di sfondo Scelta, individuazione del problema (prime ipotesi) Ricerca bibliografica Concettualizzazione (dall’etimologia…) Teorie di riferimento Ipotesi = orientative – di lavoro Fonti dirette/indirette - primarie/secondarie Osservazione scientifica – partecipante Costituzione gruppo di ricerca

Scelta indicatori Individuare variabili: dipendenti/indipendenti/ intervenienti operazionalizzazione scelta del metodo e degli strumenti metodo: quantitativo/qualitativo Strumenti: questionari/interviste

Raccolta dei dati empirici Decodifica dei dati (inserimento dati software) Descrizione/ Interpretazione Scrittura del rapporto finale: introduzione (descrittiva – problematica) conclusioni (verifica – scoperta)

Come si sviluppa un’indagine sociologica? La ricerca è distinta per due livelli: microsociologico studia le interazioni, i rapporti quotidiani tra le persone, piccole unità di comportamento in cui sia possibile individuare dei modelli; il macrosociologico è lo studio dei comportamenti che caratterizzano intere società, intere culture (per esempio la famiglia, l’istruzione, la religione, l’ordinamento politico etc.)

possiamo scindere le teorie sociologiche a seconda della loro appartenenza alla micro o macro sociologia: 1) nella microsociologia si trovano: l’interazionismo simbolico, le teorie di Homans, di Goffman, di Garfinkel, di Weber. 2) nella macrosociologia: il funzionalismo (Spencer, Durkheim, Parsons, Merton), le teorie del conflitto (Marxismo, Dahrendorf).

Non esistono, nella ricerca sociologica, un percorso, dei modelli, degli strumenti e metodologie fisse, applicabili sempre ed in ogni situazione. Ciò che è valido in un caso, può non esserlo in quello successivo, anche se si riscontrano delle somiglianze. Da questi presupposti la metodologia della ricerca sociologica viene divisa secondo due impostazioni: una definita come quantitativa e l’altra come qualitativa

Le tecniche di ricerca relative all’approccio qualitativo sono: Il metodo storico-comparativo, l’osservazione, l’inchiesta con interviste aperte, non rigidamente standardizzate, la raccolta delle storie di vita, alcune applicazione dell’analisi del contenuto.

Quelle relative all’approccio quantitativo sono: tutte le tecniche e gli strumenti di rilevazione dei dati, interviste con questionari rigidamente standardizzati, con risposte precodificate, la campionatura, scale di misurazione, l’analisi del contenuto; le tecniche di elaborazione ed analisi dei dati rilevati (frequenze e analisi incrociate, testa statistici, correlazione e causazione, analisi multivariata).

Ma è un errore comune ridurre la metodologia della ricerca alle tecniche con le quali dovrà essere condotta. L’analisi sociologica, ricorda Franco Ferrarotti, ha bisogno di una metodologia di ricerca fatta di tecniche e concetti. Le tecniche di ricerca sono tutti quei procedimenti utilizzati a seconda del tipo di investigazione, dell’area, dell’oggetto di ricerca e dei fini dell’indagine. In sociologia i concetti vengono chiamati operativi in quanto devono delimitare determinati ambiti di osservazione, definire tali concetti sarà ciò che permetterà la loro verifica. Ad esempio il concetto di occupazione può essere scomposto in: livello di istruzione richiesto, reddito monetario, prestigio sociale etc...

La ricerca sociologica nasce da un’idea sulla causa di un evento, di un comportamento passato, contemporaneo, o prevedibile. La ricerca può essere descrittiva oppure esplicativa: cioè oltre a descrivere le circostanze nelle quali si trova l’oggetto della ricerca, ne ipotizza conclusioni inaspettate, ipotesi da verificare nel corso della ricerca. Nel distinguerle si è soliti considerare: 1) la ricerca descrittiva come “contesto della giustificazione” 2) la ricerca esplicativa come “contesto della scoperta”: dal primo genere di ricerca si ottengono delle spiegazioni, secondo delle congetture (da verificare, o vere e proprie scoperte sul campo) formulate su dei settori poco conosciuti.

Nel formulare delle ipotesi riguardo alle possibili cause e sviluppi dell’oggetto di studio, dovranno essere verificate nel confronto con la realtà indagata. Le ipotesi possono essere formulate in relazione ad una teoria precedentemente elaborata, oppure ad una o più teorie che fanno parte della storia della sociologia. Quando una teoria viene formulata in relazione alla ricerca che si vuole intraprendere si interrelano le congetture, le ipotesi di lavoro.

In cosa consiste una teoria? Neil J. Smelser spiega: “Le ipotesi non sono idee isolate: sono sempre radicate in una o più teorie, enunciazioni che contengono una serie di proposizioni o ipotesi interrelate”. Tra teoria ed ipotesi di lavoro vi è un rapporto dialettico, di arricchimento reciproco. Benedetto Croce sosteneva che “l’uomo nel riguardo della verità non può far altro che proporre ipotesi verosimiglianti”.

Celebre è la definizione di paradigma scientifico data dallo storico della scienza Thomas Kuhn (nel 1962). Il paradigma si configura “come un insieme coordinato di postulati, leggi universali e teorie generali che costituiscono il corpo consolidato di conoscenze, categorie e strumenti accettati dalla comunità scientifica”

La ricerca si sviluppa per delle fasi che seguono alcuni principi imprescindibili: 1) Una ricerca sociologica ha propriamente valore scientifico, e non puramente descrittivo, in quanto è ricerca orientata (orientata verso problemi reali, veri, problemi che possono essere studiati, affrontati con le conoscenze disponibili); 2) si individua il problema chiave o variabile emergente ( in sociologia si distingue tra variabile dipendente e indipendente:

la variabile indipendente è la causa che dà origine ad una evento o ad un comportamento, La variabile dipendente è quella che varia, e cambia a seconda della variabile indipendente. L’età, il sesso sono variabili indipendenti; dall’età e dal sesso possono riscontrarsi comportamenti sociali diversi, le variabili dipendenti: per esempio a seconda delle fasce di età (variabile indipendente) si guardano certi programmi televisivi (variabile dipendente);

3) si formulano le ipotesi di lavoro: individuare l’aspetto chiave del problema del fenomeno sociale. Una volta chiarito lo scopo della ricerca si formulano le ipotesi di lavoro, non dimenticando mai la natura provvisoria delle ipotesi che si formulano intorno a quel determinato fenomeno, alle sue possibili cause, spiegazioni, giustificazioni e previsioni. La prima formulazione delle ipotesi di lavoro viene chiamata ricerca di sfondo;

4) Si prosegue con le operazioni di verifica: l’ipotesi di lavoro correla due fenomeni in rapporto di causalità. Vi sono vari strumenti di verifica a seconda del genere dell’indagine 5) la ricerca si conclude nell’interpretazione complessiva del fenomeno oggetto della ricerca, ma anche, se possibile prevedere sviluppi futuri.

La ricerca nasce dalla consapevolezza di un problema, si sviluppa elaborando delle ipotesi di lavoro, da verificare, e si “conclude” con l’interpretazione generale e/o con le previsione. Scrive Merton: “La mia tesi centrale è che la ricerca va ben oltre il compito passivo di verificare e provare la teoria: essa fa più che confermare o rigettare le ipotesi. La ricerca ha un ruolo attivo: essa adempie almeno a quattro funzioni principali che contribuiscono allo sviluppo della teoria. Essa suscita, riformula, orienta e chiarifica la teoria.” Franco Ferrarotti pone l’accento su alcuni concetti considerati fondamentali per l’orientamento della ricerca, richiamando l’attenzione su i condizionamenti che inevitabilmente si stabiliscono nelle relazioni individuali e di gruppo e quindi sul comportamento individuale o di gruppo. Per comprendere tali condizionamenti è necessario approfondire i concetti di ruolo, struttura, cultura e personalità.

Le tecniche e gli strumenti della ricerca consentono una conoscenza sociologica fondata su basi empiricamente oggettive, soprattutto l’uso di certi procedimenti operativi, definiti rigorosamente, replicabili, consentono di controllare criticamente l’equazione personale del sociologo: la validità strumentale della conoscenza sociologica risiede nel giungere alle stesse conclusioni cui altri siano già giunti con i medesimi procedimenti. Ad ogni tecnica di ricerca corrispondono determinati strumenti.

Le tecniche di ricerca si distinguono in: 1) tecniche di rilevazione 2) tecniche di elaborazione dei dati le prime accertano i dati rilevati (sono l’inchiesta, l’esperimento, l’osservazione, la misurazione scalare, la misurazione sociometrica; l’uso di documenti ufficiali e personali, statistiche demografiche e sociali, documenti di comunicazione di massa). Le seconde utilizzano programmi computerizzati / analisi soggettiva tematica