Trionfo e caduta di Atene.

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Transcript della presentazione:

Trionfo e caduta di Atene

Pericle, pronipote di Clìstene, e capo riconosciuto dei democratici Pericle, pronipote di Clìstene, e capo riconosciuto dei democratici. Eletto stratego impresse una svolta al concetto di democrazia varando un programma che oggi chiameremmo WELFARE STATE cioè «stato sociale». Esso gli valse l’appoggio incondizionato del popolo permettendogli di eliminare con l’ostracismo i leader oligarchici che si opponevano strenuamente alle sue riforme.

Il punto centrale del suo programma sociale fu una legge che rese concretamente possibile ai poveri la partecipazione politica: un’indennità versata ai cittadini che dedicavano il loro tempo al servizio della polis rinunciando ai guadagni di giornate di lavoro. INDENNITÀ Giurati dei tribunali Membri del Consiglio Magistrati minori Dopo la sua morte i democratici estesero l’indennità a tutti i partecipanti dell’Assemblea

MOTIVAZIONE PATRIOTTICA Questa riforma aveva anche una motivazione patriottica: gli eroi di Salamina erano stati i nullatenenti che, non avendo la possibilità di acquistare l’equipaggiamento oplitico avevano servito come rematori nella flotta. In quella epica battaglia, essi avevano remato fino allo spasmo, eseguendo alla perfezione le manovre gridate dagli ufficiali. Molti di loro erano morti per salvare la polis e ora la polis – secondo Pericle – aveva il dovere di tenere conto delle opinioni della loro categoria nelle questioni di governo.

TESORO COMUNE (lega di Delo) Pericle aveva l’ambizione di trasformare la città di legno e argilla in una capitale ricca di marmi e di opere d’arte, un sogno per il quale occorreva molto denaro. Il «principe» lo procurò facendo della Lega di Delo un vero e proprio impero ateniese, cioè trasformando l’egemonia in dominio. TESORO COMUNE (lega di Delo) Atene città monumentale Costruisce le Lunghe Mura con cui collega il Pireo alla città Fortifica il porto del Pireo

Le città alleate che si opposero a queste prepotenze furono rase al suolo e i loro abitanti fatti schiavi. Infrangendo i trattati approvati quando la Lega era nata, a tutte le poleis fu proibito di uscire dalla federazione pena la stessa terribile punizione. Per questo motivo gli storici odierni chiamano la Lega «impero», usando una parola che significa «potere supremo» e che, applicata a un territorio, indica la sua totale soggezione a uno stato dominante.

Intanto Sparta, tornata rivale di Atene, dominava a sua volta la Lega del Peloponneso, che comprendeva numerose e potenti poleis e che veniva amministrata con la stessa spietatezza di quella di Delo. La Lega di Delo e la Lega del Peloponneso cambiarono la carta politica della Grecia. Essa non fu più formata da una serie di città libere di decidere di volta in volta con chi allearsi, ma da due blocchi, uniti sotto la guida di due sole città: SPARTA ATENE Forte sulla terraferma grazie alla migliore fanteria della Grecia Forte sul mare grazie alle sue imbattibili triremi

Grecia continentale e isole dell’Egeo GUERRA DEL PELOPONNESO 431 – 404 a.C. FASE 1 431-421 a.C. Grecia continentale e isole dell’Egeo

devastare l’Attica Bloccare i rifornimenti via mare SPARTA ATENE Pericle non accetta uno scontro con la fanteria spartana, troppo forte per gli opliti ateniesi. Concentra tutta la popolazione delle campagne all’interno delle fortificazioni di Atene abbandonando l’intera Attica alle devastazioni nemiche. Vuole sfiancare l’avversario non attrezzato per far giungere rifornimenti dall’estero, mentre Atene poteva essere regolarmente rifornita via mare. 430 a.C. la peste colpisce 1/3 degli abitanti, incluso Pericle

NON SI COMBATTE PER ONORE MA PER ODIO SENZA FRENI ribellione Gli strateghi che succedettero a Pericle non seguirono le linee che egli aveva tracciato. diedero battaglia per difendere l’Attica aumentarono il tributo dei membri della Lega di Delo per far fronte alle spese crescenti La guerra degenerava in una serie di azioni disumane: massacri di prigionieri, riduzione in schiavitù di una città dopo l’altra. NON SI COMBATTE PER ONORE MA PER ODIO SENZA FRENI

Impero persiano e colonie greche d’Occidente TREGUA 421-418 a.C. GUERRA DEL PELOPONNESO 431 – 404 a.C. FASE 2 418-404 a.C. Impero persiano e colonie greche d’Occidente TREGUA 421-418 a.C. FASE 1 431-421 a.C. Grecia continentale e isole dell’Egeo Guerra «mondiale»

I costanti rapporti commerciali delle «metropoli» con le colonie della Sicilia e della Magna Grecia avevano già richiesto in passato sporadici interventi militari in soccorso dell’una o dell’altra città. Nessuno aveva mai concepito l’idea di conquistare l’intera Sicilia e di assorbirla all’interno della propria sfera di influenza. Dopo la morte di Pericle, questo fu il piano ideato da Alcibiade. Nel 415 a.C. la proposta di Alcibiade di conquistare la Sicilia viene approvata dall’Assemblea.