«cronòtopo» Michail Bachtin PAG 66-77 LO SPAZIO E IL TEMPO «cronòtopo» Michail Bachtin PAG 66-77
1. LO SPAZIO Lo spazio in cui si muovono i personaggi è definito ambientazione. La rappresentazione dello spazio è di solito affidata a sequenze descrittive che rappresentano una pausa allo sviluppo della trama. Un autore può scegliere se i luoghi in cui si svolgeranno le vicende saranno: SPAZIO REALE: è un luogo esistente nella realtà SPAZIO REALISTICO: non esiste nella realtà ma ha carattere verosimile SPAZIO IMMAGINARIO: si colloca in una dimensione fantastica che non ha alcun riscontro con la realtà
FUNZIONI DELLO SPAZIO Può essere semplice sfondo della storia Atmosfera che caratterizza la storia Danno informazioni importanti sui personaggi con loro personalità e condizione sociale A volte può essere simbolico La dimensione simbolica dello spazio si fonda sulle coppie di opposizione: alto/basso, luce/buio, interno/esterno, ci.ttà/campagna
DESCRIZIONE DELLO SPAZIO Luoghi e ambienti possono essere rappresentati in modo dettagliato attraverso lunghe sequenze descrittive oppure con brevi riferimenti. In entrambe le opzioni le tipologie di descrizione possono essere. DESCRIZIONE OGGETTIVA: ovvero con linguaggio denotativo, cioè quando i luoghi vengono rappresentati nel modo più preciso e neutro possibile. Si definisce anche realistica o referenziale. DESCRIZIONE SOGGETTIVA: ovvero con linguaggio connotativo, cioè quando entrano in gioco i riferimenti alla sfera sensoriale. In questo caso lo spazio entra in relazione con gli stati d’animo e le percezioni attraverso cui i personaggi guardano il mondo.
2. IL TEMPO Senza dimensione temporale non può esistere narrazione. L’ordine della narrazione: a seconda dell’autore si possono disporre gli eventi seguendo una successione cronologica, oppure si può alterare la fabula attraverso flashbacks o flashforwards (intreccio). Ambientazione cronologica: ovvero l’epoca in cui si svolgono le vicende narrate. Durata degli eventi: la loro estensione in un determinato arco di tempo
In base all’atto della scrittura, la vicenda può collocarsi in un tempo: Passato, in età passate ( fiaba, fantastico, racconto storico) Presente, nell’età contemporanea ( narrazioni realistiche) Futuro , in epoche future ( fantascienza) In base allo svolgimento della vicenda, il tempo può essere: Determinato: presenza di indicatori temporali definiti (es. date) Indeterminato: presenza di indicatori temporali indefiniti (c’era una volta)
DURATA DELLA NARRAZIONE La durata della narrazione non corrisponde all’arco temporale della vicenda, quasi mai. Per questo, dobbiamo distinguere tra: TS, il tempo della storia, cioè l’arco in cui si svolge la vicenda TR, il tempo del racconto, cioè il tempo impiegato per narrare A seconda della durata attribuita agli avvenimenti narrati, in base anche all’importanza che essi rivestono, si va a creare un diverso rapporto fra TS e TR
TR > TS : il tempo del racconto è maggiore rispetto a quello della storia quando si dà spazio a descrizioni di luoghi, persone o nella trascrizione di pensieri e stati d’animo. Spesso l’autore inserisce pause descrittive o riflessive e dunque il tempo della storia rallenta o si ferma del tutto (TS = 0 ) TR = TS : quando gli eventi sono raccontati in «presa diretta», avviene nelle scene attraverso dialoghi o monologhi. TR < TS : quando lunghi archi temporali vengono raccontati in riassunti (Sommario) . TR = 0 : quando si omette la narrazione di un periodo attraverso un salto temporale chiamato ellissi, questa può essere individuata grazie a indicatori cronologici ( tempo dopo, giorni dopo, dopo molti anni…)