Scienza Politica (M-Z) A.A. 2016-2017 Filippo Tronconi Germania
La Costituzione Il contesto: la nascita di due Germanie sotto l’influenza delle due superpotenze (nessuna Assemblea Costituente) L’imperativo per la Grundgesetz del 1949: evitare l’esperienza catastrofica di Weimar Centralità del parlamento ma forti elementi di razionalizzazione (fiducia al Cancelliere, sfiducia costruttiva, poteri di scioglimento del Bundestag) Federalismo (Bicameralismo, Costituzione rigida, Tribunale costituzionale, Banca centrale)
La «mappa concettuale» di Lijphart
Il sistema elettorale per il Bundestag (I) Un sistema misto a compensazione, con effetti proporzionali. 598 seggi: 299 attribuiti in collegi uninominali + 299 attribuiti in circoscrizioni plurinominali che coincidono con i 16 Länder
La scheda elettorale Ciascun elettore esprime due voti: Un voto ad un candidato in collegi uninominali (Erststimme) Un voto ad una lista (senza voto di preferenza) in circoscrizioni plurinominali che coincidono con i Länder (Zweitstimme)
Il sistema elettorale per il Bundestag (II) L’attribuzione dei seggi a ciascun partito avviene sulla base del voto di lista Soglia legale nazionale al 5% (o tre seggi uninominali) I seggi conquistati nella parte maggioritaria vengono detratti dal numero di seggi spettanti in base al proporzionale I seggi maggioritari eccedenti la quota proporzionale vengono mantenuti come seggi aggiuntivi Riforma elettorale del 2013: ulteriori seggi di riequilibrio sono aggiunti se necessario per garantire la proporzionalità del risultato
Il sistema elettorale per il Bundestag (III) In sostanza: il voto di lista (secondo voto) determina quanti seggi spettano a ciascun partito, il voto uninominale (primo voto) determina, almeno in parte, chi siederà in parlamento Il numero dei seggi è variabile: dipende dai seggi aggiuntivi e di riequilibrio Con la riforma del 2013 si assicura perfetta proporzionalità nell’attribuzione dei seggi, fatti salvi gli effetti della soglia legale al 5%
Il sistema partitico Tre partiti storici Due partiti «nuovi» CDU/CSU SPD FDP (ma esclusi dal Bundestag nel 2013) Due partiti «nuovi» Verdi (dagli anni ‘80) Linke (2005: PDS + fuoriusciti dalla SPD) Gli sfidanti (senza successo, per ora) Alternative für Deutschland Piratenpartei
Alternative für Deutschland Fondato nel 2013 da Bernd Lucke e altri economisti Un partito euroscettico (nuovi trattati UE adottati via referendum; possibile uscita dall’euro; no salvataggio Grecia) Nel 2013: 4,7% dei voti (zero seggi) 2014 Frauke Petry eletta nuova leader, Lucke abbandona Il partito adotta una piattaforma di destra radicale (anti-gay, anti-immigrati, anti-Islam)
Esclusi dal Bundestag nel 2013 Le elezioni del 2013 Partito Primo voto % Seggi diretti Secondo voto % Seggi di lista Seggi totali CDU/CSU 45.3 236 41.5 75 311 (49,3%) CDU 37.2 191 34.1 64 255 CSU 8.1 45 7.4 11 56 SPD 29.4 58 25.7 135 193 (30,6%) LINKE 8.2 4 8.6 60 64 (10,1%) GRÜNE 7.3 1 8.4 62 63 (10,0%) Esclusi dal Bundestag nel 2013 FDP 2.4 0 4.8 AdF 1.9 4.7 PIRATEN 2.2
Il governo 1949-1966: Governi CDU/CSU (da sola o, più spesso, in coalizione con i Liberali) 1966-69: Grande coalizione CDU/CSU e SPD 1969-1982: SPD e Liberali 1982-1998: CDU/CSU e Liberali (il lungo regno di H. Kohl e la riunificazione nel 1990) 1998-2005: SPD e Verdi (G. Schröder) 2005-2009: Grande coalizione CDU/CSU e SPD (Merkel) 2009-2013: CDU/CSU e Liberali (Merkel) 2013: Grande coalizione, di nuovo (Merkel)
Le svolte 1966: la Grande Coalizione porta per la prima volta la SPD al governo 1982: il cambiamento di orientamento della FDP comporta la formazione di una nuova maggioranza di centro-destra In entrambi i casi sono svolte infra-legislatura 1998: per la prima volta i Verdi al governo Fino a quando la Linke esclusa dai negoziati di governo? E AfD? Sarà considerata un partito «accettabile»?
Il Bundesrat: composizione La Camera alta è formata da 69 membri, nominati dagli esecutivi di ciascun Land La funzione di questa Camera è di rappresentare le autonomie territoriali (caratteristica dei sistemi federali) Ciascun Land ha diritto ad un numero di seggi variabile fra 3 e 6 I Länder piccoli sono sovrarappresentati I rappresentanti dei Länder votano in blocco
Il Bundesrat: poteri Non esprime la fiducia al Cancelliere Il Bundesrat può opporsi a qualunque legge approvata dal Bundestag… …tuttavia, il veto può essere superato con nuovo voto a maggioranza assoluta del Bundestag (o a maggioranza di 2/3, se il Bundesrat aveva obiettato a maggioranza di 2/3) Su alcune leggi individuate dalla Costituzione, necessario consenso del Bundesrat Oltre alle modifiche Costituzionali, leggi che incidono sull’ordinamento finanziario o amministrativo dei Länder
Camera territoriale o seconda Camera politica Camera territoriale o seconda Camera politica? Talvolta (ma non sempre) gli allineamenti partitici nel Bundesrat prevalgono sugli allineamenti territoriali Specialmente quando le due maggioranze non sono allineate, l’opposizione può ostacolare la realizzazione del programma di governo Bundesrat trampolino di lancio per futuri cancellieri (Kohl, Schröder) Conflitti spesso superati attraverso la Commissione di mediazione (e riduzione delle materie di competenza dopo il 2006)
Il federalismo cooperativo Nel 1949 la Costituzione fissava tre tipi di legislazione: Esclusiva federale Concorrente (principio di sussidiarietà: legiferano i Länder finché non interviene la legislazione federale) Legislazione quadro (principi generali federali, legislazione di dettaglio Länder, abolita nel 2006) Nella prassi, estensione della legislazione federale Di fatto, una continua erosione dei poteri dei Länder, che si limitano ad attuare la legislazione federale Parallelamente, aumenta il potere di veto del Bundesrat (che può discutere/bloccare la legislazione federale)
La riforma costituzionale del 2006 Obiettivo: semplificare il federalismo e separare con chiarezza le rispettive competenze (abolita legislazione quadro) Ridotte le materie su cui è necessaria l’approvazione del Bundesrat… …ma aumenta l’autonomia del Länder Diritto di deroga: le regioni possono legiferare in deroga alla disciplina federale su determinate materia (ambiente, università, urbanistica) È una deviazione dal principio del federalismo cooperativo