Pierre Bourdieu (1930-2002)
Le pratiche non guardare alle azioni come se fossero singole, guardare a condotte, a ciò che è uniforme nel tempo, si standardizza, si consolida le pratiche si creano con l’interiorizzazione di strutture sociali, e costituiscono a loro volta l’esteriorizzazione di ciò che si è interiorizzato
Habitus • versante sociale della “personalità”, del “carattere”: mi aspetto che faccia questo o quello, che veda le cose in questo o quel modo, so che cosa preferisce, a che cosa si sente portato, che cosa giudica alla sua portata • struttura la percezione che il soggetto ha del mondo • corrisponde a un insieme di pratiche ricorrenti • la permanenza in determinati campi genera particolari tipi di habitus
Habitus e socializzaione “Le necessità economiche e sociali, necessità esterne, pesano attraverso la famiglia (divieti, preoccupazioni, lezioni morali, conflitti, gusti) e così facendo producono le strutture dell’abito, le quali, a loro volta, influenzano il modo in cui vediamo le cose e valutiamo le esperienze.” “Le pratiche si espongono sempre a ricevere sanzioni negative, quando l’ambiente in cui emergono è troppo lontano da quello in cui sono adeguate.”
Bourdieu cita degli altri autori, per illustrarlo • Hume: “appena conosciamo l’impossibilità di soddisfare il desiderio, ecco che il desiderio scompare” Marx: “Comunque io sia, se non ho soldi per viaggiare, non ne ho bisogno – non ho un bisogno reale di viaggiare– il bisogno non è suscettibile di essere soddisfatto. Comunque io sia, se ho la vocazione a studiare ma me ne mancano i soldi, non ho la vocazione di studiare, cioè non ho una vocazione effettiva, vera.” Bourdieu: “fare di necessità virtù, rifiutare il rifiutato e amare l’inevitabile”. Gli habitus sono “definizioni diverse dell’impossibile, del possibile, del probabile e del certo – rendono certe pratiche, per alcuni, naturali o ragionevoli, per altri, impensabili o scandalose”.
Habitus e scuola Bourdieu: i giovani provenienti da classi meno privilegiate hanno l’habitus di non voler continuare gli studi, e di non scegliere le facoltà più prestigiose. Effetto sulla società – la società riproduce se stessa, le classi sociali si perpetuano per via famigliare, senza mobilità. La scuola quindi non è luogo in cui le carte si rimescolano, e dove i destini sociali si decidono sulla base del merito – come invece si vorrebbe (o si dice) che sia.