Scienza Politica a.a Marco Di Giulio

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Transcript della presentazione:

Scienza Politica a.a. 2018-19 Marco Di Giulio Sistemi elettorali e sistemi di partito

Dai sistemi elettorali ai sistemi di partito Uno dei temi di ricerca centrali della Scienza Politica riflette su come diverse regole elettorali influenzino i sistemi di partito Formato dei sistemi di partito ( quanti partiti) Dinamiche ( quanta competizione? Di che tipo?) Per chi fosse interessato: ITANES http://www.itanes.org/ CISE http://cise.luiss.it/cise/

Gli effetti dei sistemi elettorali Effetti meccanici / psicologici Gli effetti meccanici hanno luogo nella trasformazione di voti in seggi (soglie di sbarramento, grandezza delle circoscrizioni, formula elettorale, premi di maggioranza…) Gli effetti psicologici hanno luogo a monte del voto: i sistemi elettorali influenzano le decisioni di voto degli elettori e le strategie di partiti e candidati

Effetti sul votante Nei sistemi elettorali disproporzionali (sistemi maggioritari e sistemi proporzionali con effetti dispr.) gli elettori dei partiti/candidati minori rischiano di “sprecare” il voto Si pone dunque il dilemma fra voto sincero e voto strategico I sistemi elettorali disproporzionali penalizzano tendenzialmente i partiti estremi se gli elettori: Hanno informazioni sufficienti sulla forza relativa dei partiti/candidati Hanno alternative praticabili (non troppo distanti ideologicamente)

Effetti sui partiti In sistemi disproporzionali i partiti piccoli, anticipando il comportamento strategico degli elettori, hanno l’incentivo a fondersi/allearsi I piccoli partiti non disposti ad allearsi diventano irrilevanti Aumentano i costi per l’ingresso di nuovi partiti sulla scena elettorale

Disproporzionalità e sistemi partitici

Gli effetti dei sistemi elettorali Le «leggi» di Duverger (1951): Il sistema maggioritario a turno unico tende al bipartitismo Il sistema a doppio turno o a rappresentanza proporzionale tende al multipartitismo Le leggi di Duverger non tengono sufficientemente in considerazione il passaggio dal livello locale al livello nazionale Cosa succede se in un sistema uninominale maggioritario vince un partito diverso in ogni circoscrizione? Cosa succede se la distribuzione di voti non è omogenea sul territorio nazionale? Piccoli partiti a livello nazionale, ma concentrati localmente (etno-regionalisti)

La riformulazione di Sartori Formato e meccanica del Sistema partitico Sistema elettorale Strutturazione del sistema partitico nella società

La riformulazione di Sartori (II): definire le variabili Variabili indipendenti Variabile dipendente 1 Disproporzionalità del sistema elettorale Forte (magg) Debole (prop) Strutturazione del sistema partitico Forte (pochi partiti di grandi dimensioni, che raccolgono molti voti) Debole (molti partiti de- strutturati, personalistici) Formato del Sistema partitico Bipartitismo Multipartitismo moderato (fino a 5) Multipartitismo polarizzato (più di 5)

Come contare i partiti (I) Come «operazionalizzare» (rendere empiricamente misurabile) il formato e la meccanica del sistema partitico? Sartori (1976): due regole per un “conteggio intelligente” dei partiti, escludendo quelli irrilevanti I partiti rilevanti sono: Quelli con potenziale di coalizione: anche partiti molto piccoli sono rilevanti se sono utili alla formazione del governo Quelli con potenziale di intimidazione: anche i partiti mai inclusi al governo sono rilevanti, se possono con la loro presenza influenzare il funzionamento delle coalizioni di governo o imporre tematiche altrimenti escluse dal dibattito

La meccanica del sistema partitico (I) Oltre al formato (quanti sono i partiti che contano?), l’altro elemento che caratterizza i sistemi politici è la loro meccanica, ovvero le strategie dei P. sia elettorali che parlamentari. Questo rimanda alla distanza ideologica fra partiti e alla presenza di partiti anti-sistema: Esistono partiti estremi (non coalizzabili)? Esistono partiti che si pongono al di fuori della competizione democratica? Che cambierebbero, se potessero, non solo le politiche del governo ma le stesse “regole del gioco”? Le definizioni di “partito estremo” e di “partito anti-sistema” sono sfuggenti…

Le interazioni fra partiti (II) Quale meccanica di competizione? Se ci sono solo due grandi partiti (o due poli) che si fronteggiano per la conquista del governo la dinamica è centripeta (i partiti cercano voti al centro) La stessa dinamica centripeta può esserci con più di due partiti (3-4) Se ci sono molti partiti (o più di due poli), l’alternanza al governo è improbabile e la dinamica diventa centrifuga (i partiti estremi diventano sempre più estremi): è il cosiddetto pluralismo polarizzato

Sistema bipartitico e dinamica centripeta Sinistra Destra

Teoria ‘downsiana’ della democraza Antony Downs, An Economic Theory of Democracy, 1957 Analogia con il modello spaziale di competizione economica di Hotelling Assunti Partiti ed elettori votino in maniera ‘razionale’ (partiti massimizzano I voti, elettori voteranno partito più vicino ai propri interessi) Gli elettori sono distribuiti in maniera NORMALE sull’asse destra- sinistra La competizione avviene solo sull’asse D/S

…e se gli elettori di un sistema politico sono distribuiti diversamente?

Sistema multipartitico moderato e dinamica centripeta Sinistra Destra

Sistema multipartitico moderato e dinamica centripeta Sinistra Destra

Il multipartitismo polarizzato Presenza di partiti anti-sistema: partiti con un’ideologia esplicitamente avversa al sistema di governo (PCI anni ‘50-’70; Lega Nord primi anni ’90; M5S (?)) Ideologizzazione del dibattito pubblico Presenza di due opposizioni (una a destra, una a sinistra) Il «centro» è occupato stabilmente da un partito Competizione centrifuga: i partiti di destra e di sinistra hanno maggiore convenienza a radicalizzare la propria piattaforma Opposizioni irresponsabili

Sistema multipartitico polarizzato e dinamica centrifuga Sinistra Destra

Sistemi bipartitici (tendenza centripeta) Fino al 2011

Con partito di centro dominante (pivot)

Il pluralismo polarizzato … (Italia 1945-1994) PCI PSI PRI PSDI MSI DC PLI Sistema Elettorale: Proporzionale

Il bipolarismo frammentato … (Italia 1994-2011) Partiti Comunisti L’Ulivo (PDS+Margherita) / PD Centro destra (Forza Italia; Alleanza Nazionale; Lega Nord; Altri) Sistema Elettorale: Misto 75% collegi uninominali, plurality (1994-2005): effetti fortemente maggioritari; Proporzionale con premio di maggioranza alla Camera e 20 premi al Senato 2006-2016: potenzialmente nessuna maggioranza al Senato)

Verso un tripolarismo? O cos’altro? (Italia 2013…) PD NCD M5S PDL/Forza Italia Lega Nord/Salvini Sistema Elettorale: Proporzionale con premio di maggioranza solo alla Camera e 20 premi regionali al Senato 2006-2016: potenzialmente nessuna maggioranza al Senato) Esito: PD ottiene maggioranza alla Camera, ma non al Senato, ha formato un governo con un gruppo parlamentare distaccatosi dal PDL. Domande aperte: Verso una polarizzazione? Quali strategie del M5S?

Partiti anti-Sistema al governo? (Italia 2018…) PD PDL/Forza Italia M5S Lega Nord/Salvini Governo M5S / Lega mette in crisi l’idea che la distanza ideologica giochi un ruolo cruciale nella formazione delle coalizioni.  l’esito è stato condizionato dalla decisione del PD di non negoziare una sua partecipazione al governo Sistema Elettorale: Misto (Effetti proporzionali) 37% seggi collegi uninominali plurality; 62% proporzionale; 2% circoscrizioni estero.