LA RIFORMA DEL TEATRO E IL MELODRAMMA 1
Il Settecento è il secolo del teatro Il secolo del melodramma 1 Il Settecento è il secolo del teatro anche la vita sociale è “teatralizzata” crea continue occasioni di ritualità, cerimoniale, spettacolo per esempio, la rigida etichetta delle classi nobiliari, il protocollo della vita di corte delle monarchie assolute, la liturgia cattolica e, alla fine del secolo, le cerimonie rivoluzionarie svago Il teatro è luogo di i borghesi in platea, i nobili nei palchi potenziale incontro tra le classi socializzazione si fa conversazione il rapporto tra palcoscenico e spettatori è ben diverso dall’attuale non c’è separazione tra l’azione in scena e il pubblico solo a metà del secolo Diderot introduce il concetto di “quarta parete” 2
Aumentano le sale teatrali l’impresario teatrale LA RIFORMA DEL TEATRO Fenice di Venezia (1792), Scala di Milano (1778), Regio di Torino (1740), Argentina di Roma (1732), San Carlo di Napoli (1737) Aumentano le sale teatrali soprattutto quelle dedicate all’opera lirica il teatro è un fenomeno di massa gli architetti migliorano l’acustica e realizzano sale sempre più spaziose nascono nuove figure professionali l’impresario teatrale un borghese che investe i propri soldi su una compagnia, su un drammaturgo, su un teatro le opere sono scelte con criteri “commerciali”, per venire incontro alle esigenze del pubblico pagante, spesso a scapito della qualità farsa buffonesca, che ripropone il repertorio della commedia dell’arte senza copione e basata sul carisma degli attori Generi preferiti tragedia Merope di Scipione Maffei melodramma riforma di Metastasio 3
centralità del libretto LA RIFORMA DEL TEATRO Pietro Metastasio e la riforma del melodramma 2 è il genere più praticato e di maggior successo Melodramma per musica viene riformato prima da Apostolo Zeno, poi a metà secolo da Metastasio elimina cori e balletti riforma di Metastasio sposta le parti comiche negli intermezzi riduce il numero dei personaggi attua una rigida separazione tra i recitativi e le arie liriche, riportando al centro dell’opera la componente verbale centralità del libretto La Didone abbandonata (1714) lancia la sua carriera: soggetto conosciuto ma attualizzato e reso moderno 4