Verità evidenza e certezza
Considerazioni iniziali Un itinerario che prosegue Un itinerario difficoltoso Pluralità di significati semantici verità logica verità ontologica verità morale Momenti della ricerca
Soluzioni storiche riguardanti l’essenza della verità La verità come corrispondenza e adeguazione Parmenide Platone Aristotele e Tommaso neopositivisti La verità come coerenza e consequenzialità il criticismo kantiano la concezione idealista manifestazioni contemporanee La verità come svelamento dell’essere Heidegger
La verità come adeguazione del pensiero al reale All’ascolto dell’esperienza veritativa fondamentale tale esperienza è vera poiché riflette il darsi reale della res e dell’ego Il contraddirsi intrinseco delle altre posizioni le tesi della coerenza e dello svelamento dell’essere vengono considerate vere poiché sono ritenute conformi con la natura obiettiva del vero Ulteriori incongruenze implicite nella teoria della coerenza implicite nella teoria dell’auto-svelamento dell’essere Pregi della definizione classica nei confronti della teoria della coerenza logica nei confronti della teoria dell’auto-svelamento dell’essere
Precisazioni sul significato dell’adeguazione L’essere termine ultimo dell’adeguazione l’intenzionalità dell’atto conoscitivo non è diretta verso un vuoto oggetto, ma verso la res colta nella sua densità metafisica l’id quod est è ciò che è colto dall’atto conoscitivo L’adeguazione come conformità intenzionale l’adeguazione non comporta conformità ontologica, ma intenzionale (o noetica) tra la res e l’atto conoscitivo diverso è il modo con cui l’id quod est è nella realtà e nella mente, ma identico è il contenuto quidditativo la conformità col reale, pur essendo piena, non è mai esaustiva Il giudizio sede formale dell’adeguazione la verità consiste nell’adeguazione, ma questa è cosciente e tematizzata solo nel giudizio
Considerazioni finali sulla verità Rapporti plurimi all’interno della verità definizioni della verità il fondamento ultimo della verità la sede formale della verità Dimensioni qualificanti della verità un “nota bene” iniziale: non reificare la verità logica dimensione di oggettività e valenze soggettive dimensione di immutabilità e valenze storiche dimensione di unità e molteplicità di approcci
Criterio di discernimento della verità: premesse Il problema del criterio della verità dimensione di infallibilità dimensione di autosufficienza Due interrogativi complementari Soluzioni storiche criteri eccedenti l’ambito formalmente razionale il criterio dell’efficacia operativa il criterio del consenso sociale il criterio dell’autorità divina e umana criteri di ordine ultimamente razionali il criterio della coerenza l’evidenza quale dimensione intrinseca dell’idea l’evidenza quale dimensione intrinseca della realtà
Criterio di discernimento della verità: chiarimenti iniziali Concetto di evidenza e sue distinzioni principali connota fondamentalmente una dimensione della res è il chiaro, luminoso, manifestarsi del reale alla mente può essere intrinseca ed estrinseca Concetto di certezza e sue distinzioni correlative connota per sé uno stato soggettivo della mente è la ferma adesione della mente alla verità senza temere d’errare si distingue dall’ignoranza, dubbio, opinione… può essere fisica, metafisica, morale Concetto di errore e sue distinzioni principali è l’assenso dell’intelletto a una proposizione falsa errore per sé e per accidens, positivo e negativo, ± grave
Criterio di discernimento della verità: argomentazione Argomentazione diretta l’evidenza, criterio discriminante obiettivo della verità criterio infallibile criterio autosufficiente dato per sé immediato la certezza, riflesso soggettivo dell’evidenza non è (da sola) norma infallibile e criterio ultimo della verità è esperienza vissuta dell’evidenza Conferme indirette riflessione complessiva insufficienza dei criteri extra-teoretici insufficienza dell’evidenza intrinseca dell’idea
Criterio di discernimento della verità: obiezioni L’ipotesi del processo all’infinito presuppone indebitamente che anche le evidenze primordiali debbano trovare conferma in evidenze anteriori le evidenze primordiali si autogiustificano (frutto di reflexio prima, non di reflexio secunda) L’ipotesi dell’indiscernibilità dell’evidenza vera dalla falsa l’evidenza falsa è una non evidenza l’evidenza o c’è o manca Il darsi di errori concernenti verità evidentissime l’errore prospera in forza della verità che in parte contiene l’errore può essere smascherato l’errore trova molteplici cause