LE GUERRE D’INDIPENDENZA ITALIANE

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Transcript della presentazione:

LE GUERRE D’INDIPENDENZA ITALIANE BREVE RICAPITOLAZIONE

IL FERMENTO DEL ‘48 1848 - grande fermento in tutta Europa: rifiuto delle conseguenze del congresso di Vienna; crisi economica (sovrapproduzione in città e carestie nelle campagne). Contadini e operai appoggiano quindi i borghesi che chiedono: Costituzione Indipendenza

Le tappe principali dei moti del ‘48 Gennaio: PALERMO + NAPOLETANO (Costituzione). Febbraio: PARIGI (suffragio universale e Seconda Repubblica). Marzo: VIENNA(Costituzione) + BUDAPEST (indipendenza) + PRUSSIA (Costituzione e Unità) + VENEZIA + MILANO (5 giornate), MODENA e PARMA (indipendenza). Aprile: PRAGA (indipendenza)

Prima guerra di indipendenza 23 MARZO 1848 Il re Carlo Alberto di Savoia dichiara guerra all’Austria. Riceve aiuti dal Papa, dagli altri sovrani e dai volontari. Inizia il RISORGIMENTO ITALIANO (= guerra per riunificare l’Italia, darle una costituzione e renderla indipendente).

L’equivoco… In realtà, Carlo Alberto voleva solo fare una guerra di espansione ma la sua iniziativa viene confusa con qualcosa di più ampio respiro.

Pessime mosse Carlo Alberto gestisce male le operazioni belliche, lasciando agli austriaci, inizialmente spiazzati dai piemontesi, il tempo di riorganizzarsi nel QUADRILATERO (Verona-Peschiera- Mantova-Legnago) e subendo poi 2 sconfitte clamorose (Custoza e Novara).

Il passaggio di testimone Carlo Alberto abdica (abbandona il trono) in favore del figlio VITTORIO EMANUELE II che firma un armistizio (sospensione della guerra) con l’Austria (1849).

Le repubbliche democratiche I Democratici provocano insurrezioni in varie parti della penisola che portano alla nascita di 3 Repubbliche: Repubblica toscana Repubblica romana Repubblica di Venezia

Il bilancio Le rivoluzioni del ‘48 si concludono con una SCONFITTA GENERALE. Gradualmente, tutti i governi ristabiliscono lo STATUS QUO ANTE, cioè la situazione che c’era prima (dei moti del ‘48). Tornano i sovrani assoluti, avvengono repressioni anche violente e le costituzioni vengono ritirate.

L’Italia dopo il ‘48 Occupazione militare austriaca del Lombardo-Veneto. Repressioni e censure. Problemi economici (aumento tasse e crisi agricola). Eccezione positiva: Regno di Sardegna.

Il regno di sardegna VITTORIO EMANUELE II mantiene la Costituzione. MASSIMO D’AZEGLIO (capo del governo) emana le LEGGI SICCARDI (1850) contro i privilegi del clero.

Camillo benso conte di cavour Due anni dopo, Camillo Cavour (nuovo presidente del consiglio) promuove: governo liberale monarchia parlamentare sviluppo economico Per l’Italia, Cavour vuole: indipendenza unità sotto la guida di Vittorio Emanuele II

L’alleanza con la francia Cavour cerca un accordo con la Francia di Napoleone III (imperatore subentrato dopo il fallimento dei moti del ‘48). L’occasione per stipulare l’accordo è la GUERRA DI CRIMEA (1854)

La guerra di crimea 1853 – la Russia dichiara guerra alla Turchia. 1854 – l’Inghilterra e la Francia dichiarano guerra alla Russia, temendo la sua espansione. Cavour invia in soccorso di Francia e Inghilterra i bersaglieri piemontesi, comandati dal generale Lamarmora. 1855 – fine dalla guerra.

Il vero obiettivo di cavour In realtà, Cavour desidera sedere al tavolo delle trattative per sostenere la causa dell’Unità d’Italia e della sua indipendenza. Lo fa durante gli accordi di Parigi del 1856.

Gli accordi segreti di plombières Due anni dopo (nel 1858), Napoleone III firma gli Accordi segreti di Plombières: la Francia promette aiuti al Regno di Sardegna contro gli Austriaci solo in caso di guerra di difesa; l’Italia deve essere divisa in 4 regioni, mentre Nizza e la Savoia saranno dei Francesi.

La seconda guerra di indipendenza Cavour cerca di provocare gli Austriaci per indurli ad attaccare. Ciò accade nel 1859 e inizia così la SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA.

Gli sviluppi della guerra Le truppe franco- piemontesi vincono le prime battaglie. Napoleone III non vuole però continuare una guerra costosa e firma con l’Austria l’armistizio di Villafranca (1859). Cavour, deluso, si dimette. Torna al governo l’anno dopo e accetta di lasciare comunque Nizza e la Savoia alla Francia.

I plebisciti Intanto, Emilia- Romagna e Toscana sono in fermento. Con un PLEBISCITO (decisione popolare), il popolo vota per l’annessione al Regno di Sardegna.

Il piano democratico I Democratici vogliono LIBERARE IL SUD. FRANCESCO CRISPI convince GIUSEPPE GARIBALDI a sobillare i contadini siciliani contro re FRANCESCO II DI BORBONE.

La spedizione dei mille Maggio 1860 Garibaldi e i Mille (volontari) salpano da Quarto (presso Genova) e sbarcano a Marsala (presso Trapani). Sconfiggono l’esercito borbonico a Calatafimi (vicino a Trapani). Reclutano volontari. Giungono a Palermo.

Le incomprensioni I Garibaldini lottano per l’Unità d’Italia. I contadini, invece, vogliono una rivoluzione sociale. Massacro di Bronte.

La dittatura in nome del re I Mille vincono ancora a Milazzo e sbarcano in Calabria. Garibaldi raggiunge Napoli e assume la DITTATURA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE IN NOME DEL RE D’ITALIA.

L’arresto forzato Garibaldi continua la sua inarrestabile avanzata. Cavour teme che il Meridione diventi una repubblica democratica autonoma e non una parte del Regno dei Savoia. Ordina a Garibaldi di fermarsi sul fiume Volturno.

L’incontro a Teano Vittorio Emanuele II ha intanto invaso lo Stato Pontificio (tranne Roma e il Lazio). A Teano (Campania) incontra Garibaldi che gli “consegna” il Regno delle Due Sicilie.

L’unità d’italia 17 MARZO 1861 Si riunisce a Torino il primo Parlamento nazionale. Vittorio Emanuele II viene proclamato re d’Italia.