Il lavoro nero o irregolare o sommerso Una riflessione organica sul lavoro nero è chiamata a concentrarsi su tre punti: Concetto Portata Superamento
1. Lavoro sommerso: il carattere Lavoro nero 1. Lavoro sommerso: il carattere Si tratta di un’attività legale ma non registrata e, quindi, non in regola, ma comunque diversa dal lavoro informale e dal lavoro illegale
Il lavoro nero è detto anche irregolare perché non osserva le disposizioni di legge che riguardano Modalità di assunzione (per es. caporalato) Contributi previdenziali Trattamento di fine rapporto Benefici contrattuali Benefici legislativi Tutele della salute Prevenzione
Il lavoro nero una specialità mediterranea Il sommerso si riscontra in tutta Europa e particolarmente in Italia e negli altri Stati del Mediterraneo
Incidenza del lavoro nero sul Prodotto Interno Lordo Secondo l’ISTAT nel 2004 il lavoro irregolare sviluppava un giro di affari tra 230 – 247 miliardi di euro e corrispondeva al 16,6% e il 17,7% del PIL
Incidenza del lavoro nero per settori E’ diversa l’incidenza del lavoro nero nei settori lavorativi: Industria 11,0% Agricoltura 20,5% Servizi 22,1%
Lavoro nero una graduatoria in crescendo: Europa-Mediterraneo-Italia-Mezzogiorno Per quanto riguarda le aree territoriali il lavoro irregolare ha una incidenza maggiore nel Meridione
Forza lavoro regolare in Italia nel 2004 Nel 2004 i lavoratori regolari in Italia sono stati 21,5 milioni(Istat): 14,8 milioni dipendenti 6,7 milioni indipendenti
Forza lavoro irregolare nel 2004 Nel 2004 i lavoratori irregolari in Italia sono stati 2,8 milioni (Istat): 2,2 milioni dipendenti 600 mila indipendenti
Tasso di irregolarità per categorie In media in Italia l’11,5% dei lavoratori è irregolare Tra i dipendenti il 12,8% Tra gli indipendenti l’8,6%
Tasso di irregolarità per settori 5,7% industria 10,8% costruzioni 15,3% servizi 18,3% agricoltura 28,8% alberghi e pubblici esercizi 49,9% servizi domestici
Ripartizione dei lavoratori in nero tra italiani e immigrati Residenti 1.636.800 Stranieri 124.600 Posizioni plurime nel settore indipendente 1.032.700
L’immigrazione, una storia di irregolarità La storia dell’immigrazione è una storia di lavoro irregolare e quindi di regolarizzazioni 1980, 1986, 1990, 1995, 1998, 2002. In totale sono state presentate più di 1.600.000 domande
Fattori che influiscono sull’immigrazione irregolare Sopravalutazione dei controlli alla frontiera Attività di vigilanza inadeguata sui posti di lavoro Impermeabilità alle ispezioni di determinati settori Forte bisogno di manodopera aggiuntiva Meccanismi inefficienti per l’ingresso di nuovi lavoratori Forte bisogno dei paesi di origine degli immigrati
Fattori che influiscono sul lavoro irregolare nella società post industriale Diminuzione delle grandi industrie e strutture diffuse Sistemi di appalti e subappalti al ribasso e senza controlli Tendenza a vincere la concorrenza non con la tecnologia ma con lo sfruttamento (per es. pelati italiani più a buon mercato di quelli cinesi) Organizzazioni sindacali meno ramificate Sistemi normativi
Conseguenze negative del lavoro irregolare Sulla dignità dell’uomo Sul livello retributivo Sul contributo previdenziale Sul bilancio di Stato Sul livello di legalità Sull’immagine del Paese
Strategia per superare l’immigrazione irregolare e il lavoro nero Impegno culturale Quote annuali di ingresso adeguate Meccanismo di collocamento più agibile Permessi per la ricerca del posto di lavoro Attenuazione del peso della burocrazia Normativa sull’imprenditoria più percorribile Potenziamento delle ispezioni Inquadramento dell’immigrazione come fattore strutturale