La Terra e il paesaggio Dinamiche della geosfera Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano Piazzini La Terra e il paesaggio Dinamiche della geosfera Secondo biennio e quinto anno
Capitolo 5 I movimenti della Terra solida Lezione 28 Il mosaico globale
La teoria della tettonica delle placche La teoria della tettonica delle placche costituisce il punto di riferimento fondamentale per la comprensione dei fenomeni geologici. Si basa su due considerazioni: la litosfera, lo strato esterno rigido della Terra, non forma un involucro continuo, ma è suddivisa in un certo numero di blocchi, definiti placche; le placche litosferiche possono spostarsi in senso orizzontale.
La teoria della tettonica delle placche
La teoria della tettonica delle placche Due placche litosferiche adiacenti possono: allontanarsi → margini divergenti (rosso); avvicinarsi → margini convergenti (verde); spostarsi lateralmente → margini trasformi (azzurro). Secondo la teoria della tettonica delle placche, le fasce sismiche della Terra corrispondono alle zone di contatto tra le placche, chiamate margini di placca.
La teoria della tettonica delle placche
Margini divergenti I margini divergenti determinano la formazione degli oceani e la loro continua espansione. Il movimento di allontanamento delle placche porta alla creazione di nuova litosfera in corrispondenza delle dorsali oceaniche.
Margini convergenti e subduzione Due placche che si spostano l’una contro l’altra entrano in collisione lungo un margine convergente. La subduzione può avvenire: tra due placche oceaniche (la più pesante delle due scorre sotto l’altra); tra una placca oceanica e una continentale (la placca oceanica va in subduzione).
Margini convergenti e subduzione La litosfera che scende in profondità esercita spinte e genera attriti, che producono terremoti. Tutta l’area è interessata da elevata sismicità. Gli ipocentri dei terremoti sono disposti lungo un piano inclinato, detto piano di Benioff, che rivela la posizione della placca in subduzione.
Margini convergenti e subduzione Le fosse oceaniche sono la sede in cui avviene la subduzione. La litosfera in subduzione a una certa profondità inizia a fondere e il materiale fuso, meno denso, risale verso la superficie. A una certa distanza dalle fosse (100÷300 km) e parallelamente a esse si trovano allineamenti di vulcani, spesso disposti ad arco e perciò detti archi magmatici. Il più imponente allineamento di archi magmatici costituisce la cosiddetta cintura di fuoco del Pacifico.
Margini convergenti e subduzione Una delle due placche con litosfera oceanica va in subduzione sotto l’altra. La risalita di magma produce edifici vulcanici, che spesso dai fondali oceanici emergono in superficie, formando un arcipelago di isole vulcaniche.
Margini convergenti e subduzione La placca con litosfera oceanica, più densa, si immerge sotto la placca con litosfera continentale, meno densa, e va in subduzione. Lungo il bordo del continente si manifestano fenomeni vulcanici.
Margini convergenti e orogenesi La convergenza di due margini di placca, dei quali almeno uno costituito da litosfera continentale, determina il fenomeno dell’orogenesi.
Margini convergenti e orogenesi La convergenza tra le due placche porta alla subduzione della placca di destra, il cui margine è oceanico. Sul margine della placca di sinistra si forma un arco di rilievi vulcanici.
Margini convergenti e orogenesi Il bacino oceanico si riduce progressivamente. Le spinte compressive portano alla frammentazione e all’accavallamento della litosfera. I sedimenti oceanici cominciano a subire deformazioni.
Margini convergenti e orogenesi L’oceano è completamente chiuso e la collisione avviene tra i margini continentali. Il materiale di provenienza oceanica è sollevato, deformato e metamorfosato.
Margini convergenti e orogenesi Le spinte compressive si esauriscono. L’intera regione si solleva per ristabilire l’equilibrio isostatico turbato dall’ispessimento e dallo sprofondamento della crosta. La collisione tra i margini convergenti ha prodotto una catena montuosa.
Margini trascorrenti I margini trascorrenti sono caratterizzati dalla frizione tra le masse rocciose delle placche adiacenti, che scorrono l’una contro l’altra in senso orizzontale. Non si verificano fenomeni vulcanici.