Popolari… costruendo alleanze Scuola Unitaria – Azione Cattolica di Bari-Bitonto 18 ottobre 2018 Paolo Rametta
«Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». 3 Abramo si alzò di buon mattino [...]
Disposizioni interiori disposizioni verso l’altro associarsi: l’identita’
Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà. Aldo Moro
V. 1. I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. 2. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. 3. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. 4. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. 5. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. 6. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. 7. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. 8. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. 9. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. 10. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. 11. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. 12. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. 13. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. 14. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e proclamati giusti. 15. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. 16. Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita. 17. Dai giudei sono combattuti come stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell'odio. Dalla lettera a Diogneto
VI. 1. A dirla in breve, come è l'anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. 2. L'anima è diffusa in tutte le parti del corpo e i cristiani nelle città della terra. 3. L'anima abita nel corpo, ma non è del corpo; i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo. L'anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; i cristiani si vedono nel mondo, ma la loro religione è invisibile Dalla lettera a Diogneto
Non possiamo semplicemente rifiutare le caratteristiche del nostro tempo, tra cui la tendenza, tipica delle modalità comunicative di oggi, a semplificare ogni discussione. Non possiamo neppure sfuggire il conflitto. […] Dobbiamo però stare dentro queste dinamiche e aiutare tutti […] a starci dentro con lo stile, il linguaggio e la lungimiranza di chi lavora perché «l’unità prevalga sul conflitto […] risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo. » Matteo Truffelli – La P maiuscola
Interiorita’
Questo non implica disprezzare i momenti di quiete, solitudine e silenzio davanti a Dio. Al contrario. Perché le continue novità degli strumenti tecnologici, l’attrattiva dei viaggi, le innumerevoli offerte di consumo, a volte non lasciano spazi vuoti in cui risuoni la voce di Dio. Tutto si riempie di parole, di piaceri epidermici e di rumori ad una velocità sempre crescente. Lì non regna la gioia ma l’insoddisfazione di chi non sa per che cosa vive. Come dunque non riconoscere che abbiamo bisogno di fermare questa corsa febbrile per recuperare uno spazio personale, a volte doloroso ma sempre fecondo, in cui si intavola il dialogo sincero con Dio? In qualche momento dovremo guardare in faccia la verità di noi stessi, per lasciarla invadere dal Signore, e non sempre si ottiene questo se uno «non viene a trovarsi sull’orlo dell’abisso, della tentazione più grave, sulla scogliera dell’abbandono, sulla cima solitaria dove si ha l’impressione di rimanere totalmente soli».[28] In questo modo troviamo le grandi motivazioni che ci spingono a vivere fino in fondo i nostri compiti. Francesco, Gaudete et exultate
Disposizioni verso l’altro
Voglio dirvi questo: noi diciamo che Gesù è disceso agli inferi, e io vi consiglio di non aver paura di discendere negli inferi delle persone. Alle volte, questo addirittura significa entrare nel campo del diavolo. Ma le sofferenze umane, sociali, quelle delle coscienze… bisogna scendere agli inferi, bisogna scendere lì. Toccare le piaghe. E toccando le piaghe delle persone, tu tocchi le piaghe di Cristo. Francesco, 23 settembre 2018
Associarsi
Se vuoi costruire una nave non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave. Antoine de Saint - Exupéry
Le alleanze
Alleanza contro la povertà Alleanza Italiana Sviluppo Sostenibile Bambini d’Italia Ero Straniero Mettiamoci in gioco Questo è il mio corpo Cibo per tutti/nuova campagna disuguaglianze Libera Retinopera Campagna per il Ministero della Pace
"Sentinella, quanto resta della notte? Mi gridano da Seir: "Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?". [12] La sentinella risponde: "Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!". Isaia 21, 11-12