SCIENZA DELLE FINANZE La regola di Ramsey (1927) p f q0 q qm qf La regola, proposta da F. Ramsey, stabilisce una relazione tra aliquote di imposte indirette, gettito ed elasticità delle domande. Vuole dimostrare come si dovrebbero distribuire le imposte indirette in funzione dell’elasticità delle domande così da rendere minima la riduzione del benessere dei consumatori, benessere misurato con la rendita del consumatore. In pratica si tratta di minimizzare l’eccesso di pressione tributaria. Una versione semplificata parte dal grafico seguente. Si riportano sulle coordinate p e q con due domande lineari de (quella più elastica) e dr (quella più rigida); il costo marginale costante cma e l’equilibrio in E per entrambe le domande con lo stesso prezzo pE. Per q0 qE può riferirsi allo stesso bene o a due beni diversi (i.e. le domande possono essere di due soggetti diversi per lo stesso bene, di un soggetto per due beni diversi o di due soggetti per due beni). p Procediamo nel modo che segue. Sommiamo le rendite del consumatore corrispondenti alla de (EbpE) ed alla dr (EapE), sommando verticalmente bE ed aE, ottenendo la cE. La rendita complessiva è l’area EcpE. fg=hs e fs = gs+hs. L’eccesso di pressione è fse = hsE (per la de)+gsE (per la dr ). Sappiamo che il massimo gettito (mz0qm) si avrebbe nel punto medio m (corrispondente alla quantità qm) della parte di domande superiori ad E (Ea ed Eb). Se prefissiamo un gettito inferiore fspEv, questo va distribuito fra la dr e la de. Il gettito totale fspEv risulta dalla somma di nhspE (= vfgb) + bgspE. c a m . z v f b g r Il risultato è semplice: 1. Si ha una riduzione proporzionale delle domande dr e de: Eg/Ea (per la dr) = Eh/Eb (per la de). 2. Egn/EaPE = Ehn/EbpE: è proporzionale il rapporto tra eccesso di pressione e rendita del consumatore per ogni domanda. h n E pE cma w s de dr q0 q qm qf Riassumendo, le conclusioni relative alla regola di Ramsey sono le seguenti: Per una tassazione indiretta efficiente la riduzione relativa delle quantità domandate (i.e. la riduzione proporzionale della domanda) deve essere identica per tutti i beni tassati. In questo modo l'effetto delle imposte distorce il meno possibile le scelte dei consumatori e minimizza l’eccesso di pressione complessivo. b) Quindi si dovrebbero tassare di meno i beni con domanda più elastica e di più quelli con maggiore rigidità di domanda. La regola, tuttavia implicherebbe una tassazione socialmente non equa, tassando di più i beni necessari (a domanda più rigida), consumati più che proporzionalmente dalle classi meno abbienti.