La dissoluzione dell’impero carolingio Corso di storia 2
La concezione del regno Il regno è un dominio personale (proprietà privata) e il re ha il pieno diritto di disporne come vuole Richiamo all’eredità romana unità Nonostante il richiamo all’impero romano, Carlo Magno è un uomo dei suoi tempi, un sovrano per cui il regno è un dominio personale da lasciare in eredità agli eredi. Già in passato questa consuetudine aveva scatenato conflitti tra gli eredi impedendo la formazione di una struttura politica unitaria e determinando, al contrario, la progressiva frammentazione del territorio. Conflitti tra eredi CONTRADDIZIONE Rischio frammentazione
Ambizioni dinastiche dei 4 figli Ludovico il Pio 814 - Muore Carlo Magno LUDOVICO IL PIO PERICOLO SCAMPATO PER CASO - Nell’814, alla morte di Carlo Magno, il pericolo della frammentazione viene scampato solo dal fatto che gli era rimasto in vita solo Ludovico detto il Pio. ORDINATIO IMPERII – Il sacro romano impero è voluto da Dio -> lo smembramento sarebbe un’offesa alla divinità -> tutti i cristiani devono essere riuniti in un solo regno Esigenza Impero unito Ambizioni dinastiche dei 4 figli 817 - Ordinatio Imperii Ludovico il Pio 814-840
Tre re e un solo Imperatore LOTARIO (primogenito) Imperatore (supervisione dell’intero territorio) Conflitti Altri 4 figli La soluzione per quanto ingegnosa non bastò a evitare i conflitti già durante la vita di Ludovico il Pio. Morti Ludovico il Pio e Pipino I, restano 3 contendenti. *** CHI SONO I FIGLI DI LUDOVICO IL PIO? Dal matrimonio con Ermengarda di Hesbaye[3] nascono Lotario, Pipino I d’Aquitania e Ludovico il Germanico. Dal secondo matrimonio con Giuditta dei Welf nasce Carlo il Calvo re di una porzione di territorio Lotario Ludovico il Germanico Carlo il Calvo
Il giuramento di Strasburgo Carlo il Calvo Ludovico il Germanico Ridimensionare il potere di Lotario 842 - giuramento di Strasburgo Giuramento di alleanza tra loro e i loro soldati NON IN LATINO ma nelle lingue parlate dai due eserciti Antico francese Antico tedesco
A Verdun, la spartizione Ludovico «re dei franchi orientali» Carlo il Calvo «re dei franchi occidentali» Territori a oriente del Regno (Germania: «germanico») Territori a occidente del Regno (Francia) Lotario Imperatore Zona centrale Paesi Bassi, Provenza, Italia (città simbolo: Roma, Aquisgrana)
Debolezza del potere imperiale Al potere imperiale non corrispondeva un potere reale Germania Francia Territori di Lotario Politica sempre più autonoma Omogenei (lingua) Embrione di identità nazionale Aree disomogenee (lingua, cultura, storia) Spaccate dalle Alpi Ulteriore frazionamento
Capitolare di Quierzy (877) Il capitolare di Quierzy, emanato da Carlo il Calvo nell'877, sancì l'ereditarietà dei feudi maggiori, pratica già concretamente in uso da un certo tempo. Il poter succedere al padre consentiva ai figli di non perdere i beni immobili, mentre per i sovrani significava avere sempre uomini al proprio servizio. Diventarono poi ereditarie anche le funzioni amministrative a cui era legata la concessione delle terre. Inoltre, dal fatto che i vassalli potevano crearsi dei subordinati nel proprio feudo (detti valvassori, che a loro volta nominavano i valvassini) derivò una vera e propria gerarchia feudale. CONSEGUENZE: Con la deposizione di Carlo il Grosso (887) da parte di un'assemblea di feudatari, cominciò in Europa uno stato di anarchia e di guerriglia quotidiana: feudatari che lottavano per il potere, vassalli armati che si ribellavano, ruberie di cavalieri e briganti. La Chiesa fu costretta a intervenire stabilendo la “tregua di Dio” cioè la sospensione di ogni azione di guerra in determinati periodi. Le invasioni di Normanni, Ungari e Saraceni spinsero gran parte della popolazione a cercare rifugio presso i castelli dei signori che divennero così il cuore della vita civile ed economica del feudo.
(1037) Constitutio de feudis Nota anche come “Edictum de beneficiis regni Italici”, la “Constitutio de feudis” è un editto emanato da Corrado II il Salico, Imperatore del Sacro Romano Impero, il 28 maggio 1037 a Milano volto a smorzare le proteste dei feudatari minori che nel frattempo si erano ribellati contro l’arcivescovo di Milano, da tempo alleato dei grandi feudatari laici e ecclesiastici e a regolare l’ereditarietà dei feudi minori a quasi un secolo e mezzo di distanza di un altro celebre editto, il “Capitolare di Quierzy” emanato nell’877 da Carlo II il Calvo, in base al quale venne disposto il passaggio per via ereditaria dei feudi maggiori.
Regno d’Italia Lotario Ludovico il Pio proclama il Regno d’Italia (parte importante dell’Impero carolingio) Lotario Ludovico II (Regno d’Italia) Lotario II Lotaringia L’Italia viene organizzata secondo il modello franco (conti e marchesi) La corona d’Italia diventa la premessa indispensabile per cingere la corona imperiale
Fine dell’impero unitario Alla fine del IX secolo Carlo il Grosso riuscì a riunire tutti i territori nelle sue mani grazie a complicati intrecci dinastici. Data la sua inettitudine 887 - Viene deposto da un’assemblea di grandi feudatari L’impero si divide in tanti regni
Fine dei carolingi OTTONI In Francia dinastia carolingia termina nel 987 (Luigi V l’Ignavo) In Germania, i Carolingi si estinguono nel 911 CAPETINGI (fino al 1789) OTTONI
Regno d’Italia In Italia la dinastia carolingia termina nel a metà del X secolo Grandi proprietari terrieri aspirano a subentrare ai carolingi inasprendo le lotte per il potere Sud Italia BIZANTINI Attacchi degli arabi Centro Italia Stato della Chiesa
La dissoluzione dell’impero carolingio FINE Corso di storia 2