Tassazione: la tassazione ottima

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Tassazione: la tassazione ottima Capitolo 16 Tassazione: la tassazione ottima

La teoria della tassazione ottimale Abbiamo visto come (quasi) tutte le imposte da un lato generano gettito per lo stato, ma allo stesso tempo causano una perdita di benessere dovuta all’eccesso di pressione Supponiamo di avere a disposizione più imposte: diverse combinazioni di imposte causano diversi livelli di gettiti e diversi livelli di eccesso di pressione. A parità di gettito, qual è la struttura di imposte che minimizza l’eccesso di pressione? A questa domanda fornisce risposta la teoria della tassazione ottimale In linea di principio, la struttura ottimale si calcola considerando insieme tutte le imposte che possono essere utilizzate Nel nostro caso, guarderemo ai problemi separati di Imposte ottimali sui beni Imposte ottimali sul reddito da lavoro

La regola di Ramsey Ipotizziamo ora di applicare un’imposta specifica su 2 beni. Mostreremo che nei mercato dove la domanda è più elastica viene causata una maggiore perdita di benessere per ogni euro di gettito generato. Useremo questo principio per definire la combinazione ottimale di imposte per minimizzare l’eccesso di pressione a parità di gettito Utilizzeremo le seguenti ipotesi Due soli beni Imposte specifiche Curva di offerta infinitamente elastica Domande indipendenti Partiamo dal caso di aliquote d’imposta identiche nei due mercati

Imposte e elasticità DB € € DA p+t p+t GA EA GB EB O O p p qA’’ qA’ qA’’ qA’ qB’’ q qB’ A parità di tutto quanto il resto, nel mercato dove la domanda è più elastica il gettito è minore  GA < GB l’eccesso di pressione è maggiore  EA > EB Questo è dovuto al fatto che la riduzione della domanda è maggiore + unità del bene che sarebbe efficiente scambiare  q’’Aq’A > q’’Bq’B - unità del bene su cui applicare l’imposta  0q’’A < 0q’’B

La regola di Ramsey La soluzione di applicare la medesima imposta nei due mercati è chiaramente inefficiente Un aumento dell’aliquota d’imposta nel mercato B e una contemporanea riduzione nel mercato A Lascia invariato il gettito Riduce l’eccesso di pressione Graficamente…

Imposte e elasticità DB € € DA p+tB FB DB p+tA FA DA O O p p qA’’ qA’ qA’’ qA’ qB’’ q qB’ Applichiamo ora un’aliquota più bassa nel mercato dove la domanda è più elastica Il gettito ottenuto differenziando le imposte è (per costruzione) lo stesso di prima  GA + GB = FA + FB L’eccesso di pressione causato differenziando le imposte è inferiore a prima  DA + DB < EA + EB

(q’’A - q’A)/q’A = (q’’B - q’B)/q’B La regola di Ramsey Ricordiamo che siano alla ricerca della combinazione ottima di imposte, cioè di quella combinazione che, per un dato livello di gettito, minimizza l’eccesso di pressione La combinazione ottima di imposte deve essere tale che l’eccesso di pressione marginale dell’ultimo euro di gettito derivante da ciascun bene deve essere identico Partendo dalla formula dell’eccesso di pressione e con alcuni semplici passaggi si può giungere alla seguente relazione (q’’A - q’A)/q’A = (q’’B - q’B)/q’B per minimizzare l’eccesso di pressione, la riduzione percentuale della quantità domandata di ciascun bene deve essere la stessa. Questo risultato, detto regola di Ramsey, è nel nostro caso derivato sotto condizioni molto restrittive, ma in realtà è valido in condizioni molto più generali, ad es. anche per i casi in cui X e Y siano beni sostituti o complementari.

La regola delle elasticità inverse Esprimendo la relazione precedente utilizzando le formule dell’elasticità, la regola di Ramsey può essere formulata come regola delle elasticità inverse le aliquote d’imposta devono essere inversamente proporzionali alle elasticità t A ηA = t B ηB Come visto in precedenza, il potenziale di distorsione aumenta proporzionalmente all’elasticità della domanda di un bene Quindi una tassazione efficiente esige che siano introdotte aliquote relativamente elevate su beni relativamente anelastici.

Considerazioni di equità Ma quali sono le implicazioni in termini di equità della teoria della tassazione efficiente? In effetti, secondo la regola delle elasticità inverse i beni con domanda anelastica dovrebbero essere tassati ad aliquote relativamente elevate. Ma è giusto? Vogliamo davvero un sistema tributario che raccolga il grosso del gettito dalle imposte su beni di prima necessità (ad es. il pane, l’insulina, beni la cui domanda è sicuramente rigida?) Certamente no: l’efficienza è solo uno dei criteri di valutazione di un sistema tributario e l’equità è altrettanto importante.

Considerazioni di equità La regola di Ramsey si può modificare per tenere conto delle conseguenze redistributive della tassazione. Ipotizziamo: i poveri spendono una porzione maggiore del loro reddito per il bene X rispetto ai ricchi, e viceversa per il bene Y la funzione di benessere sociale attribuisce maggior peso alle utilità dei poveri rispetto a quelle dei ricchi allora, anche se X ha una domanda più rigida (o anelastica) di Y, la tassazione ottimale potrebbe richiedere l’imposizione di un’aliquota fiscale più elevata su Y che su X. Un’aliquota d’imposta elevata su Y crea un eccesso di pressione consistente, ma ridistribuisce reddito a favore dei meno abbienti. La società può essere disposta a pagare un prezzo in termini di eccesso di pressione in cambio di una distribuzione più equa del reddito.

Tassazione ottimale e imposta sul reddito Vediamo adesso come elaborare sistemi fiscali ottimali sul reddito da lavoro In particolare, quanto progressiva dovrebbe essere un’imposta? Vediamo come la teoria della tassazione ottimale analizza il trade off tra equità ed efficienza insito in questa questione.

Un primo esempio Partiamo da un caso semplicissimo N individui con utilità pari a Ui (y), che dipende solo dal reddito individuale, e con utilità marginale decrescente Funzione d’utilità identica per tutti gli individui Benessere sociale W dato da W = U1 + U2 + … + Un La quantità totale di reddito disponibile è fissa Condizione per massimizzare il benessere sociale è che l’utilità marginale del reddito di ciascun individuo sia la stessa. Si arriva a queste condizioni quando il reddito dei diversi individui è identico per tutti Le imposte dovrebbero essere fissate in modo da uguagliare il reddito al netto delle imposte  sistema fiscale fortemente progressivo: i redditi più elevati vengono ridotti fino a raggiungere la completa uguaglianza

Trade-off fra efficienza ed equità L’esempio appena visto si basa sull’ipotesi che l’importo totale di reddito disponibile per la collettività nel suo complesso sia fisso, ovvero le aliquote non abbiano effetto sulla quantità di output prodotto. In realtà, sappiamo bene che, se l’utilità degli individui dipende non solo dal reddito, ma anche dal tempo libero, le imposte sul reddito hanno un effetto distorsivo sulle decisioni di lavoro. Impariamo quindi che l’imposizione progressiva è uno strumento efficace per il raggiungimento dell’equità ma è costoso per l’efficienza del sistema economico Una società ha di fronte un trade/off: Equità: l’onere fiscale deve essere ripartito per rendere equa la distribuzione del reddito post-imposta; Efficienza: ripartendo l’onere fiscale in maniera diversa fra i soggetti si riduce la quantità totale di reddito reale disponibile.

L’imposta lineare sul reddito Studiamo questo trade-off nel caso di imposta lineare sul reddito, composta da una combinazione di un sussidio e di aliquota proporzionale  imposta progressiva il grado di progressività dipende dal valore del SUSSIDIO e dell’ALIQUOTA. il grado di distorsività dipende dal valore dell’ALIQUOTA. In questo caso, l’imposta ottima è la combinazione “migliore” di SUSSIDIO e ALIQUOTA, tale da massimizzare il benessere sociale nel rispetto del vincolo per cui il gettito deve essere pari ai sussidi erogati. Più elastica è l’offerta di lavoro, inferiore è il valore ottimale dell’ALIQUOTA, a parità di altre condizioni. il costo della ridistribuzione è dato dall’eccesso di pressione Più elastica è l’offerta di lavoro, maggiore è l’eccesso di pressione che deriva dalla tassazione.

Equità ed efficienza: interpretazioni possibili La tassazione ottimale dipende dal trade off tra efficienza ed equità. Nell’ambito della teoria della tassazione ottimale un’imposta è equa se garantisce una distribuzione socialmente desiderabile dell’onere tributario, un’imposta è efficiente se presenta un eccesso di pressione tributaria minimo. Nel dibattito pubblico, invece, spesso un’imposta è equa se impone lo stesso onere a chi ha la stessa capacità contributiva e un sistema fiscale è efficiente se riesce a contenere le spese amministrative e burocratiche per implementarlo.