La legislazione razzista R.D.L 19 aprile 1937, n. 880, intitolato Sanzioni per i rapporti d’indole coniugale fra cittadini e sudditi R.d.l. 17 novembre 1938, n 1729 Provvedimenti per la difesa della razza italiana
1903: comparsa del vocabolo Razza in una legge del 1903 sulla colonia Eritrea (era abitata da “europei” e “razze indigene” (L. 24 maggio 1903, n. 205, art. 4) 1908: suddito coloniale: chi non era cittadino italiano, europeo o assimilato, ed era nato in Eritrea o in altre regioni africane o del mar Rosso o comunque “appartenga a popolazione la quale non abbia civiltà in grado simile a quella europea” 1909-1910: vietato ai funzionari coloniali in Eritrea e Somalia di “coabitare con donne indigene” pena il licenziamento (R.d. 19 settembre 1909, n. 839, art. 43; R.d. 4 luglio 1910, n. 562, art. 65) 1914: Eritrea, divieto esteso a “matrimonio con indigena; ufficialmente precluso ai meticci di cittadinanza italiana l’accesso al grado iniziale di funzionario coloniale (R.d. 10 dicembre 1914, n. 1510, artt. 9, 42) 1921: affermazione del governatore reggente dell’Eritrea De Camillis sul “prestigio che deve circondare la razza dominante di fronte all’elemento indigeno” (la questione dei meticci nelle nostre colonie, Roma 1921) 1933: legge organica per l’Eritrea e per la Somalia, prima norma legislativa italiana esplicitamente ed effettivamente razzista perché concerneva un intero gruppo di persone: introduce ufficialmente nella legislazione italiana la dizione “razza bianca”: il meticcio nato in colonia da un genitore “di razza bianca” rimasto ignoto non riceveva automaticamente la cittadinanza italiana, bensì poteva ottenerla solo al compimento del diciottesimo anno e subordinatamente al possesso di determinati requisiti culturali e comportamentali.
La persecuzione antisemita non fu che uno – anche se il più mostruosamente evidente – degli aspetti della tragedia. Dire che sino al 25 aprile 1943 essa fu una persecuzione all’”acqua di rose”, almeno in conformo a ciò che avveniva in altri paesi, dire che lo stesso governo della RSI cercò di impedire che essa degenerasse, dire che le violenze e gli stermini furono fatti o almeno ordinati dai tedeschi, dire che la stragrande maggioranza degli italiani deprecò sempre queste violenze e questi stermini è vero. Queste verità non rendono però la persecuzione meno mostruosa R. De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Einaudi, Torino 1993 (1961), p. 462
Mappa delle stragi nel centro Italia