pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2017 Legge 71/2017 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2017
Elementi di criticità del rapporto tra nuovi media e giovani Precocissima disponibilità di smartphone di ultima generazione (bambini di 10-11 anni già hanno uno smart-phone) Tecnologia sempre più user-friendly e servizi che stimolano la partecipazione on-line Ridotto controllo da parte degli adulti Scarsissima consapevolezza della distinzione tra azioni legali e illegali su Internet Difficoltà a comprendere la differenza tra pubblico e privato, anche «privatissimo»
Minori e web: quali rischi? Vittime potenziali di: Autori di reati quali: Adescamento Reati contro la persona Pedopornografica Reati informatici Prostituzione minorile sul web Pedopornografia Prepotenze on-line Estorsione Violazione privacy Prostituzione on-line Truffe e frodi informatiche Istigazione al suicidio Gruppi chiusi a favore di anoressia, bulimia, autolesionismo
Cosa dicono le scienze sociali: i minori a rischio sul web Minori con storie di abusi fisici o sessuali e con esiti psicopatologici; Minori con problemi di solitudine, depressione, con problemi relazionali e con difficoltà nella relazione con i genitori, che trovano nella Rete uno strumento utile per far fronte ai loro problemi, soprattutto di relazione; Minori maschi e femmine omossessuali o con incertezze sulla loro identità sessuale, che utilizzano la Rete per cercare contatti e informazioni su un tema ancora stigmatizzato; Minori che non rientrano necessariamente nelle tipologie precedenti, ed utilizzano la Rete in modo spregiudicato: ad esempio, caricano online foto di se stessi/e allusive o esplicite sul piano sessuale (sexting), accettano di parlare in chat di sesso o avviano sessioni di cyber sex con sconosciuti (anche dietro una ricompensa). (Crimes against Children Research Center, 2004)
Vittime di adescamento ADOLESCENTI (11-17 anni) Vittime proattive di adescamento on-line: hanno eccessiva familiarità col web pensano di condurre la relazione hanno grande curiosità per il sesso FORMA DI ABUSO: Giochi erotici, molestie sessuali on-line, azioni sessuali indotte, minacce e diffusione di immagini, incontri off-line, abusi sessuali reali, prostituzione minorile, etc.
I luoghi virtuali dell’adescamento Servizi della rete maggiormente frequentati da minorenni Social network: pagine personali, gruppi pubblici Piattaforme di messaggistica istantanea (Whatsapp, Telegram, Snapchat) 3. Giochi di ruolo on-line/consolle connesse da Internet (es. x-box, Wii) 4. Chat e video chat anonime (es. chat roulette)
Adescamento: le azioni di abuso on-line ee Sexting: (sex+texting) domande, fantasie, racconti ad argomento sessuale Reclutamento altre vittime: richiesta di coinvolgimento di altri minori Produzione di immagini: richieste di selfie erotici, video di azioni sessuali come pegno d’amore o su minaccia Sesso «virtuale»: sessioni di video chat in cui l’adulto intima o suggerisce il compimento di azioni sessuali davanti alla webcam del pc o dello smartphone mentre anche lui ne compie Incontri sessuali reali L’escalation dell’adescamento si realizza in: Mesi Giorni Ore Quindi occorre fare SUBITO qualcosa
La Legge 71/2017 in sintesi Dà una definizione compiuta di Cyberbullismo, senza introdurre modifiche del Codice Penale Istituisce un Tavolo Interministeriale tematico e la definizione di un piano annuale di lotta al Cyberbullismo Ragazzi con almeno 14 anni o genitori possono richiedere ai social, siti e piattaforme in rete e poi al Garante Privacy di rimuovere o bloccare contenuti personali offensivi anche non illegali Ogni scuola nomina un docente referente scolastico per il cyberbullismo La formazione degli insegnanti, in collaborazione con la Polizia Postale e il Dipartimento per la Giustizia Minorile, diventa elemento fondamentale per la prevenzione e la gestione dei casi di rischio a scuola Le vittime/genitori possono richiedere l’Ammonimento del Questore affinché l’autore di reato possa essere invitato a desistere dai comportamenti vessatori, prima di formalizzare una denuncia-querela
L’insegnante e i suoi obblighiii PUBBLICO UFFICIALE L'art. 357 c.p. dispone che "agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali, coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa“. La qualifica di pubblico ufficiale va attribuita a tutti quei soggetti che "concorrono a formare la volontà di una pubblica amministrazione (istruire) ed hanno poteri decisionali, di certificazione, di attestazione, di coazione“. INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO OBBLIGO DI DENUNCIA Denuncia da parte di Pubblici Ufficiali e incaricati di Pubblico Servizio Salvo quanto stabilito dall'articolo 347, i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio che, nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio, hanno notizia di un reato perseguibile di ufficio, devono farne denuncia per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito.
Ruolo della Scuola La normativa ribadisce il ruolo centrale della Scuola che è chiamata a realizzare azioni in un’ottica di governance diretta dal MIUR che includano “la formazione del personale, la partecipazione di un proprio referente per ogni autonomia scolastica, la promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano già operato all’interno dell’istituto scolastico in attività di peer education, la previsione di misure di sostegno e di rieducazione dei minori coinvolti”.
Dirigente scolastico La L. 71/2017 all’art. 5 prevede che, nell’ambito della promozione degli interventi finalizzati ad assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali del territorio, il dirigente scolastico definisca le linee di indirizzo del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e del Patto di Corresponsabilità (D.P.R. 235/07) affinché contemplino misure specificatamente dedicate alla prevenzione del cyberbullismo. Le misure di intervento immediato che i dirigenti scolastici sono chiamati a effettuare, qualora vengano a conoscenza di episodi di cyberbullismo, dovranno essere integrate e previste nei Regolamenti di Istituto e nei Patti di Corresponsabilità, al fine di meglio regolamentare l’insieme dei provvedimenti sia di natura disciplinare che di natura educativa e di prevenzione.
Docente referente La L. 71/2017 prevede che venga individuato un docente referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di Polizia, delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio. Il docente referente: svolge un compito di supporto al dirigente scolastico per la revisione/stesura di Regolamenti (Regolamento d‘Istituto), atti e documenti (PTOF, PdM, Rav); ha il compito di raccogliere e diffondere le buone pratiche educative, organizzative e le azioni di monitoraggio, favorendo così l'elaborazione di un modello di e-policy d’istituto.
Progetto “Generazioni Connesse” Per promuovere strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro. il MIUR ha avviato l’iniziativa “Generazioni Connesse” con lo scopo di fornire alle istituzioni scolastiche una serie di strumenti didattici, di immediato utilizzo, tra cui: attività di formazione (online e in presenza) rivolte in maniera specifica alle comunità scolastiche (insegnanti, bambini/e, ragazzi/e, genitori, educatori) che intraprenderanno un percorso dedicato; attività di informazione e sensibilizzazione realizzate in collaborazione con la Polizia di Stato per approfondire i temi della navigazione sicura in Rete; l’iscrizione al Progetto “Generazioni Connesse” genera un percorso personalizzato denominato Piano d’azione, il quale consente di integrare il Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Piano d’azione del nostro Istituto Organizzare incontri di sensibilizzazione ad un utilizzo sicuro e consapevole di Internet e delle tecnologie digitali rivolti agli studenti. Organizzare un sistema di raccolta, in modalità anonima, delle questioni considerate rilevanti - e di cui la scuola dovrebbe occuparsi - dagli studenti. Identificare strumenti per la raccolta anonima e non delle segnalazioni. Attivare uno sportello di ascolto. Ideare, pianificare e realizzare progetti di peer-education sui temi della sicurezza online. Produrre, con il coinvolgimento di più docenti, un documento relativo a regole comportamentali. Collaborare con altre agenzie/istituzioni del territorio per la prevenzione e la gestione dei casi rilevati. Organizzare uno o più eventi e/o dibattiti in momenti extrascolastici, sui temi della diversità e sull'inclusione rivolti a genitori, studenti e personale della scuola. Sviluppare moduli didattici per lo svolgimento di attività di ricerca, utilizzo critico delle fonti online e rielaborazione dei contenuti. Promuovere la partecipazione del corpo docente a corsi di formazione sull'utilizzo consapevole e sicuro di Internet e delle tecnologie digitali.