RIME Raccolta di testi scritti senza un intento unitario Poesie scritte tra il 1283 e il 1307 Si dividono convenzionalmente in 7 sezioni
RIME Rime giovanili: argomenti e stile si ispirano all’amore cortese, alla scuola poetica siciliana, alla concezione dell’amore calvalcantiana. Tenzone con Forese Donati: 6 sonetti (3 sonetti e 3 di risposta) scambiati in chiave comica, con ingiurie, oltraggi e allusioni oscene; linguaggio popolare e scurrile. Rime allegoriche e dottrinali Rime d’amore e di corrispondenza Rime petrose: si tratta di 4 canzoni dai suoni duri e aspri, adatti a cantare una donna dura come la pietra, insensibile all’amore del poeta (lessico difficile e complesso). Rime del tempo dell’esilio Rime di attribuzione incerta Le rime sono una testimonianza dello sperimentalismo linguistico di Dante. L’autore utilizza diversi registri linguistici: 1.Stilnovistico 2.Comico realistico (tenzone) 3. Elevato (canzoni civili del tempo dell’esilio) 4. Aspro e duro (rime petrose)
CONVIVIO (Pranzo) Banchetto di sapienza in cui il cibo è la conoscenza da offrire agli illetterati Scritto in volgare Solo 4 trattati scritti dei 15 originari
CONVIVIO PRIMO TRATTATO: Ruolo dell’intellettuale (Pranzo) PRIMO TRATTATO: Ruolo dell’intellettuale Secondo Dante l’intellettuale deve essere la guida della società, deve insegnare agli uomini impreparati in ambito sociale e politico l’amore per la verità e la virtù, fondamento di una vita civile, serena e pacifica SECONDO TRATTATO: Analisi dei quattro livelli di significato del testo poetico Letterale: è quello che si ricava dalla prima lettura del testo Allegorico: è il significato che si nasconde sotto il significato letterale Morale: relativo alla funzione di insegnamento che hanno i testi Anagogico: si tratta del significato spirituale, presente, per Dante, solo nelle Sacre Scritture Nella celebre Epistola a Cangrande della Scala (che lo ospita durante l’esilio e a cui Dante dedicherà il Paradiso), Dante riunisce gli ultimi tre significati in uno solo, quello allegorico. TERZO TRATTATO: Incentrato sulla lode della filosofia, rappresentata come una donna gentile QUARTO TRATTATO: Si affrontato i temi della nobiltà di cuore e della felicità degli uomini
DE VULGARI ELOQUENTIA (1303-1305) Trattato in cui si sostiene la piena dignità letteraria del volgare Scritto in latino, poiché i destinatari sono i litterati che disprezzano l’uso del volgare Solo 1 libro + 17 capitoli dei 4 originari
DE VULGARI ELOQUENTIA PRIMO LIBRO Argomenti trattati: Distinzione tra due tipi di lingua: 1. Naturale: è quella che si apprende fin dalla nascita 2. Artificiale: è quella che si apprende attraverso lo studio (latino) Storia del linguaggio: ◊ Dante spiega che la varietà linguistica è nata quando Dio punì gli uomini intenti a costruire la Torre di Babele. ◊ Le diverse lingue formatesi da quella originaria possono essere divise in 3 ceppi: 1. Greco 2. Germanico 3. Europa occidentale Tre volgari: 1. D’oc (provenzale) 2. Oil (francese) 3. Sì (italiano) superiore alle altre - Analisi delle aree dialettali italiane: Dante individua 14 dialetti, nessuno con dignità letteraria
DE VULGARI ELOQUENTIA Caratteristiche del volgare perfetto: ILLUSTRE: deve essere nobile e raffinato, capace di innalzarsi sopra i rozzi volgari italiani CARDINALE: deve essere il cardine attorno a cui ruotano tutti gli altri volgari AULICO: o regale, deve essere degno di essere parlato in una reggia imperiale (aula in latino) CURIALE: le sue regole devono essere elaborate dalla curia d’Italia, ossia dall’assemblea degli intellettuali riunita attorno a un sovrano SECONDO LIBRO Dante dichiara la superiorità della poesia sulla prosa Teoria degli stili: 1. Stile tragico: volgare illustre 2. Stile comico: volgare mediocre e/o umile 3. Stile elegiaco: volgare umile
MONARCHIA Trattato politico sul rapporto Chiesa-Impero (1313-1318) Trattato politico sul rapporto Chiesa-Impero Scritto in latino Tre libri Il titolo si riferisce all’Impero
MONARCHIA PRIMO LIBRO: La monarchia è necessaria per il bene dell’umanità? Dante afferma che l’Impero è l’unica istituzione che può garantire la giustizia e la pace nel mondo poiché il sovrano possiede tutto ed è al riparo dalla cupidigia che impedisce di perseguire il bene comune. SECONDO LIBRO: L’autorità imperiale spetta di diritto al popolo romano? Dante risponde affermativamente e giustifica la sua tesi portando esempi di civiltà e virtù che hanno caratterizzato la storia romana; inoltre la scelta di Cristo di nascere e morire sotto l’Impero romano è un ulteriore elemento che dà legittimazione a tale argomento. TERZO LIBRO: L’autorità del re dipende da Dio o dal papa? Dante propone la teoria dei due soli: il papa deve essere la guida spirituale, il monarca deve essere la guida terrena