DON PINO PUGLISI. La vita in breve «Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo.

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Transcript della presentazione:

DON PINO PUGLISI

La vita in breve «Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto.» Don Pino Puglisi, all'anagrafe Giuseppe Puglisi (Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993), è stato un presbitero, educatore e attivista italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.Palermo15 settembre1937Palermo15 settembre1993presbiteroeducatoreattivistaitalianoCosa nostra Il 25 maggio 2013, sul prato del Foro Italico di Palermo, davanti ad una folla di circa centomila fedeli, è stato proclamato beato. La celebrazione è stata presieduta dall'arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, mentre a leggere la lettera apostolica con cui si compie il rito della beatificazione è stato il cardinale Salvatore De Giorgi, delegato da papa Francesco. È stato il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia2013Foro ItalicoPalermobeatoarcivescovo di PalermoPaolo RomeoSalvatore De Giorgipapa Francescomartiremafia

Dove e quando nasce Nacque il 15 settembre 1937 a Brancaccio, quartiere periferico di Palermo, cortile Faraone, da una famiglia modesta (il padre, Carmelo, calzolaio, la madre, Giuseppa Fana, sarta). Nel 1953, a 16 anni, entrò nel Seminario arcivescovile di Palermo.1937BrancaccioPalermo1953Seminario arcivescovile di Palermo

Attività sacerdotale Il 2 luglio 1960, fu ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini. Nel 1961 fu nominato vicario cooperatore presso la parrocchia del Santissimo Salvatore nella borgata di Settecannoli, limitrofa a Brancaccio, e successivamente rettore della chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi. Nel 1963 fu nominato cappellano presso l'orfanotrofio Roosevelt e vicario presso la parrocchia Maria Santissima Assunta a Valdesi, borgata marinara di Palermo. Fu in questi anni che Padre Puglisi cominciò a maturare la sua attività educativa rivolta particolarmente ai giovani.1960ordinatocardinaleErnesto Ruffini1961vicarioborgataSettecannoliBrancacciochiesa di San Giovanni dei Lebbrosi1963cappellanoorfanotrofioparrocchia Maria Santissima AssuntaValdesi Il 1º ottobre 1970 venne nominato parroco a Godrano, un paesino della provincia palermitana che in quegli anni era interessato da una feroce lotta tra due famiglie mafiose. L'opera di evangelizzazione del prete riuscì a far riconciliare le due famiglie. Rimase parroco a Godrano fino al 31 luglio Dal 1978 al 1990 rivestì diversi incarichi: pro-rettore del seminario minore di Palermo, direttore del Centro diocesano vocazioni, responsabile del Centro regionale Vocazioni e membro del Consiglio nazionale, docente di matematica e di religione presso varie scuole, animatore presso diverse realtà e movimenti tra i quali l'Azione cattolica e la FUCI.1970parrocoGodranoprovincia palermitanafamiglie mafioseevangelizzazione matematicareligioneAzione cattolicaFUCI

Il 29 settembre 1990 venne nominato parroco a San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano, capi-mafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella: qui iniziò la lotta antimafia di padre Giuseppe Puglisi.1990parrococriminalità organizzatafratelli GravianoLeoluca Bagarella Egli non tentava di portare sulla giusta via coloro che erano già entrati nel vortice della mafia, ma cercava di non farvi entrare i bambini che vivevano per strada e che consideravano i mafiosi degli idoli, persone meritevoli di rispetto. Egli infatti, attraverso attività e giochi, faceva capire loro che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza essere criminali, semplicemente per le proprie idee e i propri valori. Si rivolgeva spesso ai mafiosi durante le sue omelie, a volte anche sul sagrato della chiesa.omeliesagrato Don Puglisi tolse dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dalla vita mafiosa, e impiegati per piccole rapine e spaccio. Il fatto che lui togliesse giovani alla mafia fu la principale causa dell'ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo. Decisero così di ucciderlo, dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno. Nel 1992 venne nominato direttore spirituale presso il seminario arcivescovile di Palermo. Il 29 gennaio 1993 inaugurò a Brancaccio il centro Padre Nostro per la promozione umana e la evangelizzazione.1992seminario arcivescovile di Palermo1993

Insegnamento scolastico Don Pino ebbe sempre una grande passione educativa, che lo portò ad assumere incarichi di docente di religione cattolica in molte scuole siciliane. Il suo impegno come insegnante si protrasse per oltre trent'anni, fino al giorno della morte. Le principali tappe di questo percorso iniziarono all'istituto professionale Einaudi ( e ). Successivamente insegnò nei seguenti istituti: scuola media Archimede ( e ), scuola media di Villafrati ( ) e sezione staccata di Godrano ( ), istituto magistrale Santa Macrina delle Suore basiliane italo-albanesi ( ) e infine liceo classico Vittorio Emanuele II ( )istituto professionale EinaudiVillafratiistituto magistrale Santa MacrinaSuore basiliane italo-albanesiliceo classico Vittorio Emanuele II

L’assassino Il 15 settembre 1993, giorno del suo 56º compleanno, intorno alle 22:45 venne ucciso davanti al portone di casa in Piazzale Anita Garibaldi, traversa di Viale dei Picciotti nella zona est di Palermo. Sulla base delle ricostruzioni, don Pino Puglisi era a bordo della sua Fiat Uno di colore bianco e, sceso dall'automobile, si era avvicinato al portone della sua abitazione. Qualcuno lo chiamò, lui si voltò mentre qualcun altro gli scivolò alle spalle e gli esplose uno o più colpi alla nuca. Una vera e propria esecuzione mafiosa. I funerali si svolsero il 17 settembre.1993PalermoFiat Uno l 19 giugno 1997 venne arrestato a Palermo il latitante Salvatore Grigoli, accusato di diversi omicidi oltre quello di don Pino Puglisi. Poco dopo l'arresto Grigoli cominciò a collaborare con la giustizia, confessando 46 omicidi compreso quello di don Puglisi. Grigoli, che era insieme a un altro killer, Gaspare Spatuzza, gli aveva sparato un colpo alla nuca. Dopo l'arresto egli sembrò intraprendere un cammino di pentimento e conversione. Lui stesso raccontò le ultime parole di don Pino prima di essere ucciso: un sorriso e poi un criptico "me lo aspettavo".1997Salvatore GrigoliGaspare Spatuzza Mandanti dell'omicidio furono i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano, arrestati il 26 gennaio Giuseppe Graviano venne condannato all'ergastolo per l'uccisione di don Puglisi il 5 ottobre Il fratello Filippo, dopo l'assoluzione in primo grado, venne condannato in appello all'ergastolo il 19 febbraio Furono condannati all'ergastolo dalla Corte d'assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti del commando che aspettò sotto casa il prete. Sulla sua tomba, nel cimitero di Sant'Orsola a Palermo, sono scolpite le parole del Vangelo di Giovanni: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15,13). Il 2 giugno 2003 qualcuno murò il portone del centro "Padre Nostro" con dei calcinacci, lasciando gli attrezzi vicino alla porta.FilippoGiuseppe Graviano1994ergastolo cimitero di Sant'OrsolaVangelo di GiovanniGv 15,132003

In memoria Don Giuseppe Puglisi è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi. I Gang gli hanno dedicato la canzone "Il testimone", contenuta nell'album Fuori dal controllo. Il 15 settembre 1999, l'allora arcivescovo di Palermo, il cardinale Salvatore De Giorgi, aprì ufficialmente la causa di beatificazione proclamandolo Servo di Dio. Il 15 settembre 2003, per la commemorazione del decimo anniversario del martirio di Don Pino Puglisi, le poste italiane hanno concesso due annulli speciali all'ufficio postale di Godrano e all'ufficio postale Palermo 48. Quest'ultimo porta il ricordo del centro Padre Nostro, mentre quello godranese riporta la frase "Sì, ma verso dove?", motto preferito da padre Pino. A don Pino sono intitolate diverse scuole, una delle quali a Palermo, e il premio letterario "Ricordare Padre Pino Puglisi" istituito nel 2011 dal Centro Padre Nostro fondato da don Pino Puglisi il 16 luglio 1991.Il 28 giugno 2012 papa Benedetto XVI, durante un'udienza con il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha concesso la promulgazione del decreto di beatificazione per il martirio in odium fidei. Il 15 settembre dello stesso anno, il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, ha reso nota la data della cerimonia di beatificazione di padre Pino Puglisi, di fatto avvenuta il 25 maggio La notizia è stata data al termine della celebrazione eucaristica in occasione del XIX anniversario del martirio; durante la stessa è stata conferita l'ordinazione sacerdotale a quattro nuovi presbiteri della diocesi, ai quali l'arcivescovo ha rivolto l'invito a guardare a padre Puglisi come modello di vita sacerdotale, sottolineando che ricevevano il sacramento dell'ordine sacro proprio nell'anniversario del suo martirio. Nel successivo mese di ottobre, lo stesso prelato ha firmato il decreto che autorizza la traslazione del corpo di don Pino Puglisi dal cimitero di Sant'Orsola alla cattedrale di PalermoLiberaGangFuori dal controllo1999arcivescovoPalermocardinaleSalvatore De Giorgicausa di beatificazioneServo di Dio2003annulliGodrano papa Benedetto XVIAngelo AmatoCongregazione delle Cause dei Santiin odium fideiPaolo Romeo2013ordinazione sacerdotaletraslazionecimitero di Sant'Orsolacattedrale di Palermo

La traslazione è avvenuta il 15 aprile 2013, dopo la ricognizione canonica della salma effettuata alla presenza del vescovo ausiliare di Palermo Mons. Carmelo Cuttitta, durante la quale è stata prelevata parte di una costola, poi usata e venerata come reliquia durante il rito di beatificazione. Le spoglie sono state collocate ai piedi dell'altare nella cappella dell'Immacolata Concezione, in un monumento funebre che ricorda una spiga di grano (questo temporaneamente, perché proprio sui terreni di Brancaccio confiscati alla mafia è in costruzione un santuario dove la salma sarà collocata definitivamente). Il significato di tale monumento è tratto dal Vangelo: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv, 12,24). La Chiesa ne ricorda la memoria il 21 ottobre giorno del suo Battesimo. Il poeta Mario Luzi ha dedicato nel 2003 una pièce teatrale a padre Puglisi, Il fiore del dolore, rappresentata al teatro Biondo di Palermo lo stesso anno.2013vescovo ausiliareCarmelo CuttittareliquiaChiesamemoriaBattesimoMario Luziteatro Biondo Lo scrittore Alessandro D'Avenia non fu direttamente allievo di don Puglisi ma fu presente a svariate supplenze al liceo classico Vittorio Emanuele II. Nel 2014 D'Avenia ha dedicato il suo libro Ciò che inferno non è proprio alla figura del presbitero che molto lo ha colpito nei suoi anni di studi liceali.Alessandro D'Avenialiceo classico Vittorio Emanuele IICiò che inferno non è L'attore teatrale Christian Di Domenico porta in scena a partire dal 2013 in tutta Italia uno spettacolo dedicato alla sua memoria, U' Parrinu. Il cantautore palermitano Pippo Pollina ha dedicato a don Puglisi il brano "E se ognuno fa qualcosa”, all'interno dell'album L'appartenenza (2014).attore teatraleChristian Di Domenico2013ItaliaPippo Pollina Nel 2016 il gruppo Parrocchiale denominato "Bottega Equo-Solidale Marittima" (provincia di Lecce) inaugura la propria sala convegni intitolandola "Sala Don Puglisi".2016Marittimaprovincia di Lecce

Progetto “Don Pino Puglisi” A cura di: B******à N****e C***a S****e C****o C******n C****i O**r M******a G******e Informazioni e immagini: Wikipedia La presentazione è soggetto a copyright