SINERGIE per la cura del trauma migratorio

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Aspetti psicologici. “malattia neurodegenerativa ad esito infausto ”
Advertisements

Unimc - sdf - AED (21) IL PRIMATO DEL FARE TRA LA CONVINZIONE CHE ESISTANO REGOLE IMMUTEVOLI E LA TEORIA DELLA ASSOLUTA INSEGNABILITÀ DELL’ARTE.
INTERVENTO Educativo-riabilitativo-di crescita. Essere una persona con autismo significa avere, tra gli altri, problemi di comunicazione, e questi problemi.
Centro Cocaina e Nuove Dipendenze Il modello integrato Parallelismi osservativi Metodologia utilizzata.
IL SIGNIFICATO E I SEGNALI DEL DOLORE NEL BAMBINO Come comunicare in emergenza Antonella Ippolito Psicologa Volontaria C.F. C.R.I.
Mario Di Pietro Istituto di Terapia Cognitiva e Comportamentale Padova
Dispensa di Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria
I progetti Housing First in Emilia Romagna
Il Piano Educativo Individualizzato
Musicoterapia per l’ alzheimer
Essi possono essere apparentemente contradditori e
La mediazione culturale nei Servizi per l’Impiego
Gli esiti della sperimentazione
GRUPPI DI APPROFONDIMENTO
Ufficio Catechistico Diocesano
Progetto “ora d’aria” Cineforum.
6°Lezione Il paziente multietnico
prof.ssa Laura Tamburini
Salute Definizione dell’OMS
Laboratorio di produzione editoriale
I medici e la legge forme di tutela per la responsabilita’ medica
Il conflitto…la separazione…un labirinto emotivo…i servizi socio-sanitari…la guida per vedere…ascoltare…e dar voce al minore.
FEDERAZIONE ITALIANA PALLAVOLO
Attributi distintivi di una professione
Organizzazione Aziendale
“…COLTIVA E CUSTODISCI…”
Il ruolo dell’Infermiere nell’umanizzazione del processo di cura
le leggi che governano la salute mentale e i diritti delle persone
VOLONTARIATO IN SANITA’
Migrazioni e Salute Mentale Comprendere Diversamente Modena 25 ottobre
IL RECOVERY NELL’AMBITO DELLA SALUTE MENTALE
Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR)
L’intervento integrato in Neonatologia e Follow up
«Il lavoro integrato nel Pronto Soccorso Pediatrico» ‖
L’ASSOCIAZIONISMO INFERMIERISTICO: UN CONTRIBUTO POSSIBILE?
L’argomento di questa sera è:
DIDATTICA INCLUSIVA E ALUNNI MIGRANTI: BUONE PRASSI PER DIVENTARE VISIBILI IN CLASSE A cura di: Dott.ssa Lisa Mattioli Dott.ssa Giulia Zoboli.
COSTRUTTORI DI SOLIDARIETÀ
Progetto SPRAR DM Porto San Giorgio
Che cos’è la psichiatria?
Un’esperienza oltre confine
Organizzazione Aziendale
Il bambino di fronte al trauma della separazione
Le leggi che governano la salute mentale, i diritti delle persone.
Interventi sociali nell’area delle dipendenze
Griglia di autovalutazione delle scuole SHE Piemonte: RETE SHE PROVINCIA DI ASTI RETE SHE ASTI.
peppe dell'acqua dsm trieste master
Aperti al mondo: il bilinguismo nelle scuole dell’infanzia come sguardo ecumenico e di accoglienza dell’altro Asti 22 settembre 2018 B.rossi.
Il rischio di incorrere in incidenti stradali
Definizione delle priorità del paziente e degli obiettivi
LA RELAZIONE EDUCATIVA E LA PROMOZIONE DEGLI APPRENDIMENTI __________________ Immacolata Messuri FARE DALLA SLIDE 16
Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA ED “IL BIOTESTAMENTO” “ una legge da gestire con molta umanità” Implicazioni della legge per i professionisti, implicazioni.
Vincenzo Presciutti - Giorgio Schiano
La learning organisation
Intervento formativo agli operatori sanitari
IL DIRITTO ALLA PRIVACY
Promozione delle salute in azienda –
IUS CULTURAE.
L’ARRIVO DEL CLIENTE e l’accoglienza
Servizio Adozioni Nazionali ed Internazionali
GLI AFFIDAMENTI FAMILIARI DI LUNGA DURATA
Come comunicare come porsi in una relazione come porsi in un gruppo
EDUCARE NELLA SCUOLA CATTOLICA
Mediazione, response-ability, attenzione attiva comunicazione
I pazienti consultano di solito il medico con l’intento di attenuare sintomi di malattia o di risolvere problemi connessi con il loro stato di salute.
LA SPIRITUALITA’ ANTROPOLOGICA E LA MULTIDIMENSIONALITA’
focus SULLA NARRAZIONE E SULL’ACCOGLIENZA IN COMUNITA’
Dr.ssa Maria Rosa Rizzi Hospice Centro Nazaret OSMC Mestre-Venezia
psicologia dinamica ESERCITAZIONE
Transcript della presentazione:

SINERGIE per la cura del trauma migratorio Elena Crestani per UNI.FE psicologia dinamica

Ogni comportamento od azione mirati a calmare, contenere, lenire il dolore e lo stress, a ricostruire fiducia nell’essere umano e a ridare dignità e speranza alle vittime di tortura Atti terapeutici

Salute fisica: visite, accertamenti, diagnosi, trattamento di cura Salute mentale: visite specialistiche psichiatriche o psicologiche, prescrizioni psicofarmaci, terapie di sostegno e orientamento, psicoterapie Aree trasversali: sociale, economica, legale e relazionale Le aree di intervento

Gli effetti della relazione operatore-utente Le vittime debbono sentirsi accettate, accolte, comprese, libere di poter parlare dei sintomi senza rischio di interpretazione o paragoni Gli effetti della relazione operatore-utente

Creare un clima di fiducia, empatia, affidabilità del terapeuta È auspicabile verificare l’opportunità di trattare i traumatizzati in equipe, piuttosto che da soli La lingua condivisa permetti di veicolare, con il sistema culturale che rappresenta, il significato al dolore e fornisce metafore che permettono la sua particolare espressione La raccolta delle informazioni deve essere discreta, professionale e non invasiva. Va prestata molta attenzione al linguaggio paraverbale nonché alla decodifica culturale del mediatore Il mediatore non è solo un interprete, è un elemento di raccordo con l’orizzonte di riferimento del migrante Setting relazionale

Eliminare al minimo gli stati di sofferenza, evitando di ricreare un «clima inquisitorio» Monta attenzione va prestata all’arredamento dei locali e la localizzazione dell’ambulatorio Setting fisico

E’ molto difficile accettare di essere soltanto un mezzo di aiuto ma è l’unico modo per non diventare dipendenti dalle gratificazioni o terrorizzanti dall’insuccesso, per non oscillare tra impotenza e onnipotenza. (cit.) sinergie

La ricaduta nell’area cognitiva del trauma Sembra che l’evento traumatico sia in grado di attivare una condizione di stordimento detta «crying out» Sembra che il trauma si manifesti in relazione all’azione di due processi contemporanei: il diniego dell’evento e la sua ripetizione compulsiva La ricaduta nell’area cognitiva del trauma

Il riconoscimento del rifugiato come «uomo – identità» Dare consistenza alla sofferenza umana senza «situarla», cioè senza indagare circa le origini, costituisce una certa retorica umanitaria: quella che vediamo spesso accorrere in soccorso alle vittime (la prima emergenza) ma lascia poi indiscussi i meccanismi di esclusione sociale, le strutture dello sfruttamento, la produzione di legge che non tutelano le vittime Il riconoscimento del rifugiato come «uomo – identità»

La cura del corpo rappresenta un momento di inizio, di contatto fondamentale Anzitutto occorre mettere in sicurezza il corpo, poi occorre lavorare sulla fiducia lavorando in modo discreto e dignitoso sul corpo Nella prima fase di accoglienza siamo NOI OPERATORI a dovere aiutare a mettere in parole al richiesta di aiuto Dobbiamo prenderci carico della multidimensionalità e alla complessità dei bisogni del migrante Smalto sulle unghie…

Nel processo di accoglienza spesso l’attenzione è posta sugli eventi precedenti all’arrivo Vengono registrati i fenomeni dell’insonnia, depressione, irritabilità, depressione Ma… Uno sguardo al passato

I dolori del vivere il presente Non si deve dimenticare il contesto, avulso alla cultura allo spazio al tempo, in cui si trova il migrante Occorre prestare attenzione al fatto che condividono lo spazio con persone sconosciute, tutte portatrici di identità ferite, Occorre prestare attenzione a strutture non segreganti, evitando dinamiche istituzionalizzanti ed eccessivamente medicalizzanti I dolori del vivere il presente

La potenzialità del gruppo Bisogna insistere sulla presenza costante di operatori che non si occupino solo del singolo, ma anche del gruppo come identità Il gruppo come «fattore terapeutico» che, se ben condotto, può attivare processi positivi di rispecchiamento e riparatori di legami sociali, della fiducia, della solidarietà La potenzialità del gruppo

Rischi «lato operatore» Scarsa preparazione Mancanza di aggiornamento continuo Assenza di supervisioni collegiali ed esterni Mancata osservanza dei turni di riposo Dotazione organica altalenante Mancato riconoscimento sociale Sfruttamento economico Rischi «lato operatore»

Energie da mettere in campo Supervisione d’equipe, gestionale-organizzativa, clinica dei casi La supervisione nella relazione di aiuto ha tre funzioni fondamentali: qualitativa perché migliora la qualità del lavoro; di sviluppo per sviluppare competenze ed abilità; di rifornimento per migliorare la capacità di rifornirsi e sostenersi Energie da mettere in campo