TRASMETTERE L’AFFETTIVITÀ CON IL LINGUAGGIO DEL CORPO

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TRASMETTERE L’AFFETTIVITÀ CON IL LINGUAGGIO DEL CORPO

LO SGUARDO Lo sguardo è uno dei più importanti segnali non-verbali; occupa un’ampia percentuale del tempo che due persone impiegano in una conversazione faccia a faccia, appare relativamente indipendente da altri comportamenti e può esprimere funzioni diverse ed importanti nello scambio interpersonale. Lo sguardo può subire diverse orientazioni, può essere rivolto in alto, verso il basso, oltre il nostro interlocutore, diretto verso i suoi occhi (in questo caso si parla di contatto oculare). Gli occhi, benché importanti, fanno parte di una configurazione caratteristica che, nel suo insieme, definisce l’espressività facciale degli individui. Dalle espressioni del viso è possibile, per ciascuno di noi, cogliere cosa sente, come ci vede e cosa pensa di ciò che diciamo. Se cogliamo nel nostro interlocutore una espressione facciale sorridente è facile intuire una esperienza di felicità. Darwin credeva che il sorriso fosse strettamente associato alla felicità. È vero che sorridiamo quando siamo felici, ma anche quando proviamo paura,rabbia, disprezzo e imbarazzo.

IL SORRISO Altri studiosi hanno rilevato come alcune forme di sorriso possano mascherare uno stato di ansia; ad esempio: osservatori e giudici possono essere ingannati dal sorriso fino a giudicare i soggetti più ansiosi come se fossero felici, rilassati e simpatici. Esistono vari tipi di sorrisi tra cui quelli veri e quelli falsi. L’elenco delle possibili forme di sorriso è pressoché illimitata : dipende in gran parte dalla conformazione del volto di chi sorride, dai movimenti del corpo che accompagnano il sorriso ed anche dal tipo di cultura in cui questo viene espresso.

LA REGIONE FRONTALE (INTERPRETAZIONE) Da momento che intendiamo analizzare la forma della fronte, ci occuperemo delle possibilità mimiche di espressione delle sue pieghe, che possono essere orizzontali e / o verticali. Nella maggior parte dei casi le pieghe orizzontali compaiono simultaneamente al sollevamento delle sopracciglia. C’è però un modo quasi impercettibile di sollevare un sopracciglio o entrambi,in cui non si ha la formazione di pieghe.

LE PIEGHE ORIZZONTALI DELLA FRONTE Come regola generale possiamo affermare che: le pieghe orizzontali della fronte indicano che l’attenzione è fortemente attratta da qualche cosa. Per altro questa intensa attenzione può avere motivi molto diversi. Ad esempio, i seguenti: Spavento Ansia Difficoltà di comprensione Stupore Meraviglia Perplessità Sorpresa

LA BOCCA E IL MENTO La bocca deriva per evoluzione dalla “proto-orificio” rudimentale degli esseri viventi primitivi, che è già presente negli organismi più semplici. Questa rappresenta il loro unico collegamento con il mondo esterno,dal momento che non dispongono né della bocca, né di orecchie, né di estremità. Di conseguenza forse non ci sorprenderà osservare che un acute desiderio di percepire si accompagna spesso all’atto di aprire parzialmente o completamente la bocca. Se eseguirete i due esperimenti di formazione di pieghe sulla fronte a costituire i tratto mimici secondari. Il nostro esperimento relativo alla formazione d pieghe verticali prenderà sempre in considerazione anche la bocca del soggetto.

GLI ANGOLI DELLA BOCCA È davvero stupefacente constatare come l’espressione complessiva del volto cambi radicalmente; quindi le forme di espressione mimica dei tre segmenti del volto vanno sempre considerati come segnali da interpretarsi in correlazione tra loro.

LA GESTUALITA’ Se spostiamo la nostra attenzione dalla faccia alle mani e alle braccia dei nostri interlocutori possiamo notare che, durante la conversazione, queste si muovono in varie direzioni, quasi a seguire ciò che viene detto o a sottolineare gli stati emotivi di chi parla e di chi ascolta. Questi movimenti vengono definiti gesti e ve ne sono di tanti tipi. Alcuni di essi accompagnano o possono sostituire il contenuto verbale della conversazione. I gesti funzionano come simboli, per cui rappresentano parti della stessa struttura psicologica dell’individuo.

GRANDI E PICCOLI GESTI Quanto più intensamente entrano in gioco i sentimenti, tanto più accentuata sarà anche la gestualità.

CONGRUENZA / INCONGRUENZA Quando percepiamo dei segnali gestuali incongruenti, sappiamo semplicemente che si è verificata un’ incongruenza, ma non sappiamo a che cosa essa si debba attribuire.

INCONGRUENZA RISPETTO ALLA PERSONA Quanto più uno è “se stesso”, tanto minore è la probabilità che si possano registrare in lui segnali che appaiono incongruenti rispetto alla sua persona.