LA MEMORIA Il presupposto fondamentale della memoria: l’ATTENZIONE è quel meccanismo psicologico che SELEZIONA e FOCALIZZA gli stimoli che una persona ritiene interessanti.
I “magazzini” della memoria: la M.B.T e la M.L.T La Memoria a Breve Termine è il primo magazzino della memoria nel quale entra un’informazione, ma ha una capacità temporale limitata; in essa infatti un’informazione può sopravvivere all’incirca per 30 secondi, per un massimo di 7unità di informazione. La M.B.T quindi si attiva per registrare dati che ci servono nell’immediatezza come un numero di telefono o un indirizzo.
Nella concezione “classica” della M.B.T questa si suddivide in : MEMORIA FONOLOGICA: che registra le informazioni verbali e acustiche. MEMORIA VISUOSPAZIALE: registra la posizione e la forma degli oggetti nello spazio.
Il modello “tripartito” di Baddeley e Hitch Baddeley e Hitch hanno ridefinito la M.B.T, come la memoria di lavoro, grazie alla quale è possibile trattenere e manipolare le informazioni per eseguire differenti compiti cognitivi come comprendere, apprendere e ragionare
Il modello “tripartito” di Baddeley e Hitch Questo modello, ai due magazzini già illustrati precedentemente, cioè quello fonologico e quello visuospaziale, aggiunge un: SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE: il quale controlla e regola il flusso di informazioni tra questi due magazzini e i processi cognitivi.
La M.L.T , memoria a lungo termine La M.L.T contiene quei ricordi che non si dimenticano mai e si possono recuperare sempre con facilità. Questa si suddivide in: Memoria semantica: regista nozioni anche di tipo scolastico, (lunghezza di un fiume, data di una guerra) Memoria episodica: conserva ricordi personali o episodi della vita
La M.L.T , memoria a lungo termine Memoria emozionale: trattiene i ricordi dei momenti più significativi della vita dal punto di vista emotivo; Memoria procedurale: registra invece sequenze di operazioni come ad esempio quelle necessarie per mettere in moto un’automobile.
La memoria visiva e prospettica Alla M.B.T e alla M.L.T si aggiungono: La memoria visiva: è molto sviluppata nelle persone giovani e in coloro in grado di “fotografare” un oggetto alla prima occhiata. La memoria prospettica: è la memoria che ci permette di elencare le azioni che dobbiamo compiere nel futuro, costituisce quindi una sorta di “agenda interna”che ci ricorda cosa dobbiamo fare e quando.
CONFRONTO La M.B.T si compone della: Memoria fonologica Memoria visuospaziale Sistema esecutivo centrale (solo nel modello di Baddeley e Hitch). La M.L.T si compone della: Memoria semantica; Memoria episodica; Memoria emozionale; Memoria procedurale.
Gli studi Ebbinghaus Lo psicologo tedesco Herman Ebbinghaus è da considerarsi il primo studioso della memoria. I suoi studi si sono basati fondamentalmente sulla ripetizione di lunghe liste di sillabe senza senso, in quanto considerati stimoli neutri che non potevano influenzare la capacità di memorizzazione attraverso associazioni significative per il soggetto.
Gli studi Ebbinghaus Il primo dei risultati è relativo a quella che conosciamo come “Curva dell’Oblio”, per cui ciò che viene memorizzato si dimentica rapidamente nelle prime ore che seguono la memorizzazione, poi si stabilizza secondo il grafico.
Curva dell’oblio
Le conclusioni di Ebbinghaus Oltre alla curva dell’oblio Ebbinghaus delineò dai suoi studi altre interessanti conclusioni: L’apprendimento distribuito,cioè dilazionato in più momenti è più efficace dell’apprendimento massivo cioè concentrato in un unico momento ripetere tante volte anche più di quello che sembra necessario giova sempre. esiste un effetto seriale per cui tendiamo a ricordare meglio gli elementi iniziali o finali di una lista.
Gli studi di Bartlett Nel 1932 lo psicologo britannico Frederick Bartlett pubblicò il volume “Ricordare” nel quale venivano riassunte le conclusioni relative agli studi sulla memoria condotti dallo psicologo stesso. La differenza principale rispetto agli studi condotti da Ebbinghaus consisteva nel fatto che Bartlett per studiare la memoria scelse di utilizzare materiale provvisto di significato.
Gli studi di Bartlett Bartlett arrivò a concludere che l’essere umano di fronte a un compito di memoria non è un ripetitore passivo, bensì agisce adattando il materiale mnestico ai proprio schemi mentali che sono quelli assimilati attraverso l’educazione e l’apprendimento.
L’oblio Affinché la memoria possa funzionare bene è necessario di tanto in tanto che si manifesti il fenomeno dell’OBLIO, il quale consiste in una fisiologica (si potrebbe anche dire “naturale”) perdita dei ricordi necessaria per far spazio a informazioni nuove e pregnanti. Esistono diverse forme di oblio:
Le diverse forme dell’oblio Defaillance spontanea: se un’informazione mnestica non viene utilizzata per un certo periodo di tempo o semplicemente non viene rievocata, il ricordo diviene sempre più instabile fino ad una sua irrecuperabilità. Riproduzione erronea: al posto del ricordo che è stato dimenticato viene utilizzato un suo sostituto che assomiglia all’originale che è stato perso.
Le diverse forme dell’oblio Oblio per interferenza: questo avviene quando durante la memorizzazione di un’informazione interviene un segnale molto forte da un altro canale sensoriale, ad es se durante la memorizzazione di un compito interviene uno stimolo molto forte come un colpo di pistola ciò che si stava memorizzando viene cancellato.
Le diverse forme dell’oblio Oblio motivato: rappresenta quelle dimenticanze di eventi spiacevoli o umilianti della nostra vita.