SPERANZA E TIMORE IN PSICOANALISI

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Transcript della presentazione:

SPERANZA E TIMORE IN PSICOANALISI Chiara Rainieri

Che cosa occorre al paziente? In terapia la speranza è un sentimento democratico, di tutti e per tutti Che cosa occorre al paziente? Che cosa sa l’analista? All’inizio il pz sta male e desidera ardentemente stare meglio spera nel cambiamento (Fa rinunce economiche, dedica tempo all’analisi) Il tp vuole che il pz stia meglio  Il tp spera di facilitare il cambiamento

“Il problema centrale è che le speranze del paziente e quelle dell’analista sono spesso abbastanza diverse, e talvolta hanno ben poco a che vedere le une con le altre” CASO DI SARA CASO DI GLORIA

“il tp dedito al suo lavoro non vede quanta ambivalenza il pz nutre nei confronti del cambiamento, anche verso il “meglio”. Non vede che il pz ha raggiunto il suo equilibrio attuale solo dopo anni di riflessione e di lotta e con l’esercizio del miglior giudizio di cui è capace. Per il pz il cambiamento tende a significare un ritorno a uno stato intollerabile di pre-equilibrio e l’imposizione dei valori del tp, della sua personalità, in assenza di autonomia e di individualità per lui.

LO STALLO IN TERAPIA “La speranza che il pz porta in analisi e la speranza che guida il lavoro psicoanalitico è sempre anche speranza della cosa sbagliata. Alla speranza della cosa giusta si può giungere solo attraverso un’immersione in un timore prolungato e tormentoso”

LO STALLO PER IL PAZIENTE LO STALLO IN TERAPIA Quasi tutte le analisi attraversano anche periodi di crisi e impasse. Spesso sono momenti in cui la discordanza sotterranea tra le speranze del pz e quelle dell’analista viene alla luce e non si può più evitare. LO STALLO PER IL PAZIENTE Freud nel 1913 usa la metafora della partita a scacchi per parlare del processo psicoanalitico e dei suoi aspetti conflittuali. “Il re dell’analista, quel pezzo estremamente vulnerabile ma indispensabile, senza il quale non esiste il gioco è la sua comprensione. Essa viene ad essere attaccata da ogni lato.” L’attacco che il pz fa al re dell’analista è una protezione contro la minaccia per l’integrità del sé.

PER IL TERAPEUTA COSA SIGNIFICA LO STALLO? LO STALLO IN TERAPIA PER IL TERAPEUTA COSA SIGNIFICA LO STALLO? Dubbi sui limiti della sua comprensione, sul conforto , il risarcimento che può offrire alle perdite reali. Rendersi conto di ciò è doloroso, tanto per il paziente che per l’analista Ferenczi [..] non si può evitare di sentirsi internamente feriti, almeno io non posso, quando dopo anni di lavoro, lavoro spesso estenuante, si viene definiti inutili e incapaci di aiutare, soltanto perché non si può dare tutto, senza riserve quello di cui la persona sofferente ha bisogno [..] La speranza del pz deriva da aspettative mature o desideri infantili? L’aiuto che cerca nella terapia è realistico o magico?

LO STALLO IN TERAPIA “Se l’analista è davvero immerso nell’intenso interscambio emotivo che la situazione psicoanalitica mira a suscitare, è soggetto a potenti pressioni ad abbandonare la sua neutralità psicoanalitica. I suoi pazienti lo bombardano con un torrente di lamentele, suppliche, seduzioni velate, accuse amare e ingenui ricatti. E’ anche soggetto ad una forte spinta, proveniente dal suo interno, ad alleggerire il carico ottenendo dall’esperienza psicoanalitica una certa gratificazione pulsionale che vada a compensare la deprivazione e l’abuso a cui si è votato. L’analista è continuamente trascinato a fare di più che analizzare, e proprio la sua umanità gli rende difficile resistere sempre a tutte le tentazioni “ Silverman

LO STALLO IN TERAPIA Una situazione di stallo nella comprensione è presente al cuore di ogni analisi. Viene considerato come segno che le cose vanno bene L’impasse perturba l’equilibrio del tp che deve utilizzare il controtransfert come elemento per riconquistare il significato e il valore della sua comprensione, nonostante i limiti. Il fattore tp più importante è la capacità dell’analista di trovare l’opportunità di una nuova crescita trasformando nella relazione tp le vecchie speranze.