Geografia, rappresentazione e potere

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Transcript della presentazione:

Geografia, rappresentazione e potere V LEZIONE Alessandro Ricci alessandro.ricci@uniroma2.it

CRONOLOGIA DEI PRINCIPALI FATTI DELLO STATO ISLAMICO -2015 24 novembre: i turchi abbattono un caccia russo nei cieli siriani, ma all’interno della loro “no fly zone”. 13 novembre: attentati di Parigi, 130 morti in tutto 12 novembre: a Beirut attentato dell’ISIS: 43 persone di confessione sciita muoiono 31 ottobre: un volo Aeroflot da Sharm el Sheik a San Pietroburgo esplode in un attentato che miete 224 vittime 10 ottobre: attentato ad Ankara: 102 morti e 400 feriti. 10 settembre: iniziano i bombardamenti aerei della Russia in Siria contro le postazioni dell’ISIS.

CRONOLOGIA DEI PRINCIPALI FATTI DELLO STATO ISLAMICO -2015 24 luglio: la Turchia inizia i bombardamenti in Siria. Ufficialmente per colpire le postazioni dell’ISIS ma colpendo poi anche le roccaforti curde nel nord del Paese. 26 giugno: un commando terroristico legato all’ISIS uccide sulla spiaggia di Sousse in Tunisia 39 persone. 27 marzo: esplosione a Sana’a in cui periscono quasi 150 civili. 18 marzo: a Tunisi un commando terrorista attacca il prestigioso museo del Bardo: perdono la vita 24 persone  L’ISIS rivendica l’attentato 12 marzo: il gruppo terroristico nigeriano di Boko Haram si affilia ufficialmente a ISIS. 5-8 marzo: l’ISIS demolisce le antiche città di Nimrud, Hatra and Dur- Sharrukin in Iraq.

CRONOLOGIA DEI PRINCIPALI FATTI DELLO STATO ISLAMICO -2015 16 febbraio: l’Egitto avvia una campagna di bombardamenti contro Derna e Sirte, le città libiche in mano all’ISIS in risposta alla decapitazione di 21 cristiani coopti su una spiaggia libica 3 febbraio: l’ISIS brucia vivo il pilota giordano preso in ostaggio 7-8 gennaio: attacco a Charlie Hebdo. 12 morti e 11 feriti - Amedy Coulibaly uccide 5 persone in un supermarket koscher. Gli autori dell’attentato a Charlie Hebdo, i fratelli Cherif e Said Kouachi, vengono uccisi nella zona industriale di Dammartin-en-Goële.

Concetto di Heritage ormai comune e globale messo in discussione es. Palmira (Siria) Sito Unesco dal 1980 video

Ottobre 2017

Lo Stato Islamico in Libia

Sta cambiando/è cambiata la geografia del Medio oriente? Che cos’è lo Stato Islamico? Quali i suoi presupposti politici? Da dove nasce e quando? Le risposte allo Stato Islamico La distruzione dei beni culturali

Una Terza Guerra Mondiale combattuta a pezzi?

Il Califfato è una formulazione politico-religiosa che si proietta globalmente

Il piano di conquista nei prossimi 5 anni

La mappa del Medio Oriente (e non solo) sta radicalmente cambiando

Che cos’è lo Stato Islamico. E’ uno Stato. E’ un gruppo terroristico Che cos’è lo Stato Islamico? E’ uno Stato ? E’ un gruppo terroristico? E’ possibile il dialogo?

Visioni politiche contrapposte - Propone una propria visione politica, in contrasto con quella occidentale- europea - Non è riconosciuto dalla Comunità internazionale - A loro volta non la riconoscono “Dal momento che in questa concezione i principi interni di uno Stato islamico erano stabiliti dalla divinità, le entità politiche non musulmane erano illeggittime” (Kissinger, 2015, p. 105)

Daesh, ISIL, ISIS, IS o Califfato? Quale nome è più giusto? Daesh, ISIL, ISIS, IS o Califfato? “Gruppo Stato Islamico”, “sedicente Stato Islamico”, “cosiddetto Stato Islamico” etc. DAESH: “Dawla al Islamiya fi al Iraq wa al Sham” Stato Islamico dell’Iraq e del Levante Stato Islamico dell’Iraq e della Siria Stato Islamico / Califfato

L’Isis ragiona come uno Stato - Assistenza sociale - Controllo territoriale - Confini Stabilisce regole interne (Sharia) - Ha una proiezione globale (entro 5 anni la conquista di Roma, entro 10 la battaglia finale tra credenti e non-credenti) E’ un gruppo terroristico? Quali differenze con quelli europei?

Intende proporsi come «Stato Islamico» Qual è il suo obiettivo? - Ripristinare il Califfato Dawla (Stato Islamico) che ricorda il verbo “ruotare”, “turno”, “alternanza” di giorni buoni e cattivi Califfato cosa vuole dire? Khalifa vuol dire “succedere”, “rimpiazzare”, “trasmettere”

Chi è il Califfo? - E’ il capo dei Credenti Detiene la responsabilità ultima dei suoi sottoposti Svolge due funzioni principali (unite insieme): - Religiose - Amministrative

Funzioni religiose del Califfo la preservazione della religione il perseguimento della guerra in nome dell’Islam per divulgare la religione priorità alla giustizia per regolare i rapporti tra i cittadini fissare relazioni di protezione e patronage (dhimma) per i non musulmani

Funzioni politico-amministrative del Califfo il mantenimento della pace e della sicurezza personale dei cittadini il rafforzamento del sistema punitivo statale per garantire il volere di Dio il rafforzamento e la protezione dei confini per assicurare la sicurezza generale raccogliere donazioni caritatevoli e applicare tasse locali (fay’) in maniera equa e giusta assicurare stipendi statali a chi spetta assegnare deputati e governatori locali per la gestione amministrativa dei territori la personale supervisione di questi incarichi

Il problema non è l’Islam di per sé, ma l’Islam concepito come ideologia e prassi politica

Quali categorie politiche? Il Califfo si rivolge alla Umma Comunità islamica nel mondo Appartenenza religiosa, non territoriale La Umma compone la dâr al-Islâm Porzione di globo dove si professa l’Islam E’ la “casa dell’Islam” Alla dâr al-Islâm si contrappone la dar al-harb E’ “la casa della guerra” Missione dell’Islam è incorporare queste due porzioni di globo in un unico ordine mondiale (Kissinger)

L’ordine mondiale islamico “La dar al-Islam, in teoria, era in uno stato di guerra con la dar al- harb, perché l’obiettivo finale dell’Islam era il mondo intero. Se la dar al-harb fosse stata ridotta dall’Islam, l’ordine pubblico della pax islamica avrebbe sostituito tutti gli altri” (Kissinger, 2015, p. 102) Come si persegue la strategia per realizzare questo obiettivo di sistema universale?

Quali categorie politiche? Jihād (sforzo) Personale e collettivo Grande e piccola “guerra santa” Si combatte con il cuore; con la lingua; con le mani; o con la spada Difesa della fede Minacce esterne

Jihād «L’obbligo del jihād si fonda sull’universalità della rivelazione musulmana: parola e messaggio di Dio si rivolgono a tutto il genere umano, ed è compito di coloro che hanno accettato tutto ciò di lottare (jihāda) incessantemente, per convertire, o almeno soggiogare, coloro che non l’hanno fatto» (Lewis, 1996, p. 85). «è obbligo che non conosce limiti di tempo o di spazio, e che deve protrarsi finché il mondo intero non abbia accolto la fede islamica o non si sia sottomesso al potere dello Stato islamico» (Lewis, 1996, p. 85).

Confini islamici i “confini” territoriali sono spesso convenzione e non barriera, demarcazione di differenze e non ostacolo alla libera circolazione di idee e di individui: su dati di fatto, non solo su sogni, si alimentano i pur improbabili progetti cui si è accennato della rinascita islamica» (Scarcia Amoretti, 1998, p. 40)

Confini islamici «il confine si dilata al di là dell’orizzonte quotidiano e ingloba, almeno in termini astratti, tutta la Dār al-Islām, quella fetta consistente di globo terrestre dove si professa l’Islam e dove un governo musulmano è in carica» (Scarcia Amoretti, 2001, p. 4)

Lo Stato Islamico si inserisce nella guerra civile del mondo musulmano (Sciiti vs. Sunniti) I Sunniti seguono la Sunna (tradizione), gli sciiti derivano da Shia (fazione) di chi seguì il cugino di Maometto dopo la sua morte nel 632 È una guerra civile simile a quella europea (protestanti vs. cattolici)?

Vali Nasr/The Shia Revival

Khaled Al-Asaad – 18 agosto 2015

Luglio 2015

video

Isis, Heritage e distruzione Spettacolarizzazione globale della distruzione Il mondo tecnologicamente globalizzato favorisce questi obiettivi Elemento di fortissima propaganda politica La distruzione dell’Heritage come parte integrante di una cultura, di una storia, di un paesaggio, di una nuova civiltà Annichilimento precedenti culture

Perché l’ISIS distrugge i siti Unesco?

Fondare una nuova civiltà Vuole colpire il portato storico delle comunità locali Obiettivi: Propagandistici e mediatici Simbolici, di affermazione globale Politici reclutamento di nuovi affiliati discorso politico potentissimo, di affermazione rifiuto di un passato non religioso e di sottomissione Religiosi: rifarsi all’Islam originario Economici: traffico di reperti archeologici Polemica sulla reale autenticità dei reperti distrutti a Mosul (statue, etc.)