Il dialogo centrato sulla soluzione Il problema è un’entità esterna, “altro” rispetto alla persona che ne soffre, non ci si sofferma sulle cause, ma si tratta di ricostruire la sua esperienza di vita facendo a meno del problema. I clienti non sono il problema , ma si trovano in una situazione problematica o ne subiscono l’influenza. Le persone hanno già dentro di sé le soluzioni che possono essere rintracciate nelle circostanze in cui il problema è assente o meno rilevante. I clienti sono incoraggiati a controllare in prima persona ogni iniziativa riguardante la risoluzione del problema.
Le eccezioni al problema “L’unica cosa interessante in un problema, sta nell’idea di soluzione che esso racchiude in sé “ (Wittgenstein) “Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato” (Eraclito)
“Se vuoi capire davvero una cosa prova a cambiarla” (Kurt Lewin) - La staticità di un problema è solo illusoria La soluzione non consiste in primis nell’adozione di un nuovo comportamento quanto nell’interrompere l’inerzia del problema I problemi presentati dai pazienti sono composti da narrazioni e azioni (dire e fare) il fare inteso come pattern di comportamenti Il dire inteso come narrazioni che costituiscono e agiscono sulla visione del problema Le soluzioni sono molteplici si tratta di imparare a riconoscerle
Passi per la comprensione e risoluzione del problema - Osservare il problema nella sua interezza, descrivendolo come la scena di un film al quale assistiamo Scomporre il problema in azioni Chiarita la struttura del problema, cercare di cambiare una piccola azione all’interno del pattern del problema per produrre un “effetto domino”. Si cambia un’azione per far crollare tutto il pattern disadattivo. Esempio n. 3 pag 26
Il film del problema: che cosa potete cambiare Conoscere i dettagli del problema attraverso la descrizione di una serie di eventi e azioni come se dovessimo scrivere il copione di un film (cinelinguaggio) Quando si presenta? Quanto spesso? A che ora? Quanto dura? Quali sono gli eventi concomitanti? Cosa si fa prima che si presenti? Cosa si fa subito dopo? Quali persone sono presenti? Quali sono le azioni che si compiono per contrastarlo? Da cosa capite che gli altri se ne accorgono? Come siete vestiti quando succede? Cosa tra gli elementi precedenti potete cambiare?
Trovare le soluzioni che hanno già funzionato Se una soluzione al quel problema o ad un altro ha già funzionato può essere riutilizzata (esempio pag. 35 caso n. 4 e n.5) Si può depotenziare l’importanza del comportamento problematico e implementare l’attività positiva Le soluzioni vanno ricercate nel passato (associazioni mentali positive, riattivazione competenze dimenticate); nel presente (attuali competenze); nel futuro (si chiede di fare qualcosa e poi di utilizzare quella competenza nell’area problematica)