Induismo nel mondo L’induismo è diffuso soprattutto in India e non ha un fondatore, a partire da circa 1800 a.C., è frutto della riflessione di saggi e poeti indiani. E’ tra le religioni più diffusa al mondo, con circa 950 milioni di seguaci
INDUISMO NEL MONDO
SIMBOLO OM simbolo della religione Induista. Al sole – segno del Dio cosmico- raffigurato da un punto e una curva, si rivolge l’uomo dalle cui labbra, rappresentate dalla lettera B, esce la preghiera dell’OM, riprodotta da una bolla.
Il divino Nell’Induismo si contano migliaia di divinità, tutte comprese in un unico Dio: Il Brahman un Dio cosmico (Dio che non ha carattere personale e quindi non dialoga con l’uomo) da cui tutto parte e a cui tutto torna. Egli è l’alito di vita , il divino presente in tutto.
Divinità fondamentali: Il Brahman si rende presente attraverso tre divinità principali: Trimurti: triade divina rappresentato con tre corpi e tre teste fusi insieme Brahama (il creatore) Vishnu (conservatore dell’ordine cosmico e della vita) Shiva (il distruttore)
L’induismo è una religione politeista di carattere Monolatrico: Panteistico Venera un Dio assoluto al di sopra delle altre divinità Le divinità sono presenti in tutte le cose e coincidono con le espressioni della natura.
La dottrina Credo induista Atman: scintilla e il respiro di Brahman presente in ogni uomo, l’io profondo: l’anima Dharma: essenza di ogni cosa, l’ordine eterno, la verità che regola la vita e il mondo Reincarnazione: convinzione che dopo la morte l’uomo torna a vivere di nuovo in un altro corpo: E’ la purificazione dell’Atman perché dopo una vita di rinunce e sacrifici possa tornare al Brahman
I libri sacri VEDA Upanishad 4 raccolte di testi antichissimi che contengono inni, preghiere, indicazioni per i sacrifici rituali Raccolta di 200 testi, che contengono vari insegnamenti dei guru indiani sulla meditazione e la preghiera
Preghiera con lettura dei VEDA
Preghiera Indù “Tu tieni la mia mano e mi guidi con fermezza sempre e ovunque presente al mio fianco. Mentre io vado mi appoggio a Te Tu porti il mio carico pesante Così Tu mi mandi sempre nuova speranza e mi guidi in un mondo nuovo. Io riconosco in ogni uomo un amico. Come un bimbo felice vado giocando nel tuo caro mondo, o Dio.”
Azioni di culto Preghiera dell’OM: Una parola che significa l’Assoluto, va ripetuta continuamente e produce un suono che sembra unire al cosmo. E’ vibrazione del Brahman presente in tutto: nell’uomo e in ogni atomo Venerazione delle immagini sacre: conservate con cura nelle case e nei templi, rende presenti le divinità stesse. Nelle case le immagini sacre vengono venerate con offerte di fiori e incenso. Nei templi le statue vengono lavate, profumate e rivestite ogni mattino dai sacerdoti addetti al servizio del tempio
Tempio induista Principale luogo di aggregazione Nella sua architettura riproduce l’universo visto come corpo divino e corpo umano. Il fedele indu si reca al tempio per ricevere l’energia divina I fedeli portano al tempio offerte per la divinità: frutta, dolci, fiori, polveri colorate e altri omaggi All’ingresso salutano la divinità con i palmi delle mani uniti per esprimere unità tra umano e divino. Compiono poi la PUJA: adorazione della divinità con offerte di cibo e preghiere. Al termine del rituale ricevono il cibo sacro: ciò che era stato offerto alla divinità.
A pianta cruciforme, il tempio è sormontato da 9 cupole ed impreziosito da 20 pinnacoli e 234 colonne su cui sono intagliati numerosi santoni. Tempio Akshardham di Deli: il più grande tempio indù nel mondo. Costruito con pietra rosa all’esterno e marmo bianco di Carrara all’interno. Ci sono circa 20000 statue Una cornice di elefanti è posta alla base del tempio: 148 altorilievi raffiguranti Ganesh – la divinità indu del movimento con sembrianze di elefante
Interno del tempio Statua centrale, placcata in oro, alta circa 3 metri, raffigura il santone e maestro Swaminarayan, nella tipica posizione indiana a gambe incrociate. Altre 5 statue placate in oro attorniano la statua del grande maestro. Rappresentano i discepoli del santone.
Bagno rituale nel Gange Gange: fiume sacro personificato dalla dea GANGA che garantisce felicità, fertilità e salute. Il bagno rituale nel Gange è necessario almeno una volta nella vita. Ogni mattina migliaia di persone compiono il bagno rituale alle prime luci dell’alba: i fedeli si immergono nelle acque, raccolgono l’acqua nelle mani e la lanciano in aria, pronunciando una preghiera di ringraziamento o di purificazione con lo sguardo rivolto verso il sole. Bere l’acqua sacra del Gange = lavare l’anima per tornare al Brahman
BENARES: città santa Il pellegrinaggio è la principale pratica religiosa degli indù Benares: città santa con 2000 templi e acqua purificatrice del Gange. Celebrare la morte a Benares è desiderio di ogni Indù: per questo motivo la città è affollata di morti e malati che si recano al fiume Gange. Notte e giorno bruciano i roghi: i cadaveri vengono bruciati e le ceneri disperse nel fiume. I santoni, uomini più virtuosi, invece, hanno una sorte diversa: i loro corpi non vengono bruciati, ma decorati con ghirlande deposti su una zattera piena di sassi e affidati alle acque del fiume, nelle cui acque il cadavere affonda lentamente.
Suddivisione in caste Ufficialmente abolite, tra la gente permane ancora la distinzione sociale. Secondo la tradizione induista, le caste hanno origine divina: Brahmini: sacerdoti e maestri Kahatriya: guerrieri e nobili Vaishya: agricoltori e commercianti Shudra: artigiani e operai Esistono anche numerose sottocaste (sono più di 3000). Al di sotto di tutte vi sono i fuoricasta, i paria, i più poveri di tutti, disprezzati e vivono ai margini della società, considerati rifiuti umani del tutto intoccabili. Il passaggio da una casta all’altra avviene dopo la morte, a seconda dei meriti o delle colpe commesse.
( VITELLO, VITELLONE, MANZO) L’INDUISMO PER LA RELIGIONE INDUISTA LA MUCCA È UN ANIMALE SACRO: simbolo della luce spiritual, la loro cura e il loro rispetto conduce alla beatitudine. Protette dalla legge, circolano indisturbate per la strada. La loro macellazione è proibita. SONO QUINDI VIETATE TUTTE LE CARNI VACCINE ( VITELLO, VITELLONE, MANZO)
Il saluto a mani giunte Usanza tipicamente indù. Le mani giunte raffigurano la riunificazione del cosmo: la mano destra rappresenta lo spirito, il lato divino e maschile, quella sinistra la materia, il lato terreno e femminile. Inizialmente le mani si aprono verso il cielo per accogliere il soffio divino, quindi si chiudono senza appoggiare i palmi e formano una piccola sacca che contiene il soffio. Questo gesto significa: saluto e onoro il tuo Atman, la scintilla del Brahman, cioè il divino che c’è in te. Di fronte a un guru (maestro), le mani si pongono sopra il capo.
Induismo e cristianesimo «Nell’induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con l’inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza» Dalla Dichiarazione conciliare Nostra Aetate 1965
Un induista Gandhi