ATTEGGIAMENTI E PAROLE COME CULLA DELL’UOMO

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Transcript della presentazione:

ATTEGGIAMENTI E PAROLE COME CULLA DELL’UOMO ESSERE CAV – Mpv Noi intorno all’UNO Padova - Domenica 18 settembre 2016 Prof Carluccio Bonesso

PAROLE Le parole agiscono attraverso i neuroni specchio. Le parole costruiscono mappe. Le parole costruiscono realtà. Le parole modificano la realtà. Le parole costruiscono scenari. Le parole significano. Le parole fanno cultura.

Esiste l’interazione, dalla quale non si esce mai! RELAZIONE Nella cultura occidentale si separa la relazione dall’azione come se fossero due cose disgiunte. Non esiste la relazione punto e basta. E non esiste l’azione punto e basta. Per relazionarsi bisogna agire e per agire bisogna entrare in relazione. Esiste l’interazione, dalla quale non si esce mai!

L’universo intero è tale perché tutto interagisce. Tutto ciò che interagisce partecipa all’universo. Ciò che non interagisce, non esiste. L’universo è l’immensa culla dell’esistente.

INTERAZIONE E NECESSITÀ Vengo prima Io o il Mondo? Senza la culla del mondo io non ho dove posare, né di che respirare, bere e riscaldarmi. Io ho necessità del Mondo, pena la mia scomparsa.

Vengo prima Io o l’Altro Vengo prima Io o l’Altro? Senza la culla dell’Altro io non ho che mangiare, né di che vestire, andare e pensare. Io ho necessità dell’Altro, pena la solitudine e l’abbandono. Tutto quello che so, tutto quello che uso non l’ho fatto io, ma gli altri.

Viene prima l’Io o il Noi? Senza la culla genitoriale io non esisterei, non saprei di chi sono, né chi sono. Io ho necessità del Noi, pena la perdita di identità e di appartenenza. Io sono Io, perché ho fatto esperienza del Noi.

Siamo sempre in passivo con l’universo! Pretesa o gratitudine? La vera gratitudine non è quella che segue a un beneficio ricevuto. È solo giusta educazione! GRATITUDINE è l'atteggiamento intimo e profondo di chi sa di aver ricevuto ancor prima di chiedere, d’esser creatura e non creatore, d’esser nella necessità continua. Siamo sempre in passivo con l’universo!

al Noi, agli Altri e al Mondo. È un mettersi al centro che La pretesa è l’anteporre l’Io al Noi, agli Altri e al Mondo. È un mettersi al centro che genera invidia, superbia ed ira; un far prevalere il proprio desiderio, tornaconto e piacere sul diritto altrui per dar sfogo a gola, avarizia e lussuria, magari fregandosene degli altri con accidia.

Inversione funzionale: mettere il carro davanti ai buoi! La sequenza funzionale ci dice che prima viene la causa e poi l’effetto, il contrario è disfunzionale. In tutte le religioni, in tutte le culture il singolo è accolto nella grande culla dell’appartenenza. Io Noi

Civiltà. Civis o Ci? Civis è il cittadino, l’abitante della città. Condivide territorio, organizzazione e cultura. Il ci è la radice indoeuropea che indica lo stare intorno ed insieme, la condivisione totale, il Noi dove ogni Uno trova il fuoco acceso.

Aspetti neurocerebrali Funzione dei neuroni specchio e specchio-eco. Io sono Te, Tu sei me. Io ti modifico, Tu mi modifichi. L’Altro mi è sempre dentro e qualunque cosa Io gli faccia, lo sto facendo a me stesso.

.

Nell’interazione tutti agiscono su tutti. Io non chiedo al ferito come si senta, io divento il ferito. (Walt Whitman) Nell’interazione tutti agiscono su tutti. «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»

. “Maternità” di Tagore Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato? Domandò il bambino a sua madre. Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose: tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio, tu eri il Suo desiderio. Tu eri nelle bambole della mia infanzia, in tutte le mie speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, nella vita di mia madre, tu hai vissuto.

. Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo, e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge perché tu che appartieni a tutti, tu mi sei stato donato. E per paura che tu fugga via ti tengo stretto nel mio cuore. Quale magia ha dunque affidato il tesoro del mondo nelle mie esili braccia? A R I V E D C