Cicalina della Flavescenza Dorata

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Cicalina della Flavescenza Dorata

Classificazione Dominio: Eukaryota Regno: Animalia Classe: Insecta Ordine: Rhynchota Famiglia: Cicadellidae Genere: Scaphoideus Specie: Scaphoideus titanus. Nome comune: Cicalina della flavescenza dorata

Diffusione Originario del Nord America, le sue prime segnalazioni in Europa risalgono agli anni ‘40. In Italia, la sua prima comparsa risale in Liguria nel 1963. Oggi è diffuso in tutta Italia.

Morfologia Adulto: Dimensione di circa 6mm, di colore bruno ocraceo. Capo di forma triangolare con 2-3 fasce trasversali scure e una macchia di forma triangolare tra gli occhi composti. Le zampe di colore crema. Le ali metatoraciche sono brunastre con nervature scure. La femmina è dotata di ovopositore di colore bruno dorato e depone le uova tra i tralci.

Morfologia Compresse lateralmente, trasparenti lunghe all’incirca 1mm. Uova: Compresse lateralmente, trasparenti lunghe all’incirca 1mm. Tendono ad ingiallire al termine dello sviluppo embrionale. Larva: Colore bianco crema, son presenti 5 età giovanili, distinti in 2 stadi di neanide prive di abbozzi alari e 3 di ninfa con abbozzi alari presenti.

Ciclo Biologico Compie una sola generazione all’anno Trascorre l’inverno allo stadio di uovo Schiusura delle uova (metà maggio fino a luglio) Sviluppo dei Giovani (35-40 giorni) I giovani passano per 5 età (2 di neanide e 3 di ninfa) Comparsa degli Adulti (fine luglio-agosto)

Acquisizione del fitoplasma Gli stadi giovanili (dalla 3^ età) acquisiscono il patogeno nutrendosi su piante infette Dopo 28 - 35 giorni l’insetto adulto può trasmettere la malattia su piante sane

Danni Il pericolo maggiore non sono le vere punture effettuate per succhiare la linfa, ma in quanto vettore del fitoplasma della flavescenza dorata. Il danno è di tipo indiretto: il fitoplasma della Flavescenza dorata si localizza nel floema in seguito alle punture di suzione. La pianta può degenerare fino alla morte

Flavescenza Dorata Organi colpiti : foglie, tralci e grappoli Periodo: Dal mese di luglio si accentuano lentamente fino ad essere riconoscibili dalla metà di agosto alla metà di settembre Sintomi: le foglie mostrano anomalie cromatiche (rosso, nei vitigni a bacca rossa; giallo in quelli a bacca bianca), bordi arrotolati verso il basso, consistenza cartacea al tatto. i tralci rimangono erbacei per la mancata lignificazione, pustole nerastre alla base.

Sintomi sulle Foglie Vitigni a bacca rossa Vitigni a bacca bianca

Altri sintomi Infiorescenza rinsecchita Avvizzimento del grappolo

Altri sintomi Pustole scure di aspetto oleoso alla base dei tralci Tipico accartocciamento delle foglie

Lotta Chimica Primo trattamento specifico attorno al 15-20 giugno rivolto alle forme giovanili dell’insetto, prima che queste possano trasmettere la malattia. Un successivo intervento (coincidente con quello contro le tignole) viene consigliato dopo circa 15-20 giorni, con l’intento di colpire le cicaline nate successivamente. Un eventuale terzo trattamento si potrà effettuare nella prima decade di agosto contro eventuali adulti provenienti da vigneti non trattati.

Epoche di Intervento Insetticidi solo contro stadi giovanili: Dal 14 al 18 giugno Principi attivi ad azione abbattente: Fine giugno - inizio luglio Obbligo di trattamenti anche nei vigneti abbandonati

Lotta Agronomica Eradicazione e distruzione delle piante colpite Si consiglia la capitozzatura delle viti ammalate praticata il più basso possibile sopra il punto di innesto durante il riposo vegetativo, avendo l’accortezza di ricoprire i tagli con mastici disinfettanti onde evitare altre patologie. Questa pratica fornisce risultati di recupero soddisfacenti.

Campionamento Trappole cromotropiche gialle per gli adulti. In ogni ettaro di vigneto vengono posizionate 3 - 4 trappole. La soglia di intervento è di circa 2 forme mobili per foglia.

Lotta Biologica Intervenire sugli stadi giovanili (neanidi di I e di II età), meno mobili e più sensibili, ripetendo gli interventi a distanza di 7 – 10 giorni. Prodotti a base di piretro naturale Nella aree di origine si utilizzano dei limitatori naturali come Mimaridi