Relazioni Internazionali

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Transcript della presentazione:

Relazioni Internazionali A.A. 2018-2019 Roberto Di Quirico diquirico@unica.it

Obiettivi del corso Scopo del corso è quello di far comprendere agli studenti gli stretti legami che intercorrono tra politica internazionale e struttura finanziaria e come questo rapporto condizioni le caratteristiche fondamentali delle democrazie nazionali in Europa. Alla fine del corso gli studenti saranno in grado di comprendere i meccanismi di funzionamento dell’Unione economica e monetaria e di discernere l’impatto politico delle variabili monetarie sulla politica nazionale.

Argomenti trattati Nella prima parte del corso saranno introdotti alcuni concetti fondamentali relativi alle relazioni economiche internazionali e all’evoluzione dei rapporti monetari in Europa. Seguirà un’analisi dettagliata dei problemi sorti con la creazione dell’Unione economica e monetaria e delle soluzioni adottate dagli stati membri e dalle istituzioni europee per fronteggiare la crisi. Infine, sarà analizzata la dimensione politica della crisi in termini di impatto sulla democrazia, sui programmi dei partiti politici e sulla percezione da parte dei cittadini del ruolo e della legittimità dell’Unione europea.

Testi consigliati Roberto Di Quirico, Crisi dell’euro e crisi dell’Europa, Roma, Carocci, 2016 SI RICORDA CHE ANCHE IL CONTENUTO DEI FILE DI MATERIALE DIDATTICO SARA’ OGGETTO DI VERIFICA IN SEDE D’ESAME . Per coloro che desiderassero rafforzare le proprie conoscenze sui temi indicati nei prerequisiti si consiglia la lettura di R. Di Quirico (a cura di), L’Unione europea, Firenze, European Press Academic Publishing, 2014. Il libro può essere scaricato gratuitamente dalla pagina dei materiali didattici del corso. Si suggerisce caldamente un’assidua frequenza del corso

Calendario lezioni (1) 29 aprile 2019 Introduzione del corso 30 aprile 2019           Concetti di relazioni economiche internazionali 6 maggio 2019           Evoluzione delle relazioni monetarie internazionali 7 maggio 2019            I principali passaggi dell’introduzione dell’euro 8 maggio 2019            Il dibattito sull’insostenibilità dell’euro 9 maggio 2019            I limiti della governance dell’Unione economica e monetaria 10 maggio 2019          La genesi della frattura tra paesi del Nord e paesi del Sud Europa 13 maggio 2019          La triplice crisi europea 14 maggio 2019          La nuova governance economica europea 15 maggio 2019          La BCE e la governance informale dell’UEM

Calendario lezioni (2) 17 maggio 2019         Il dibattito sulle politiche di contrasto alla crisi: austerity o politiche keynesiane? 20 maggio 2019         Democrazia nazionale e Unione europea 21 maggio 2019        Evento Unica sull’Europa (giornata intera) 22 maggio 2019         L’europeizzazione delle politiche nazionali: vincolo esterno ed europeizzazione distruttiva 23 maggio 2019         Seminario Visiting Prof. Klin (4 ore 10-12 e 14-16) 27 maggio 2019         Interessi nazionali e gestione intergovernativa dell’UEM: i ruoli di Francia e Germania 28 maggio 2019        Antieuropeismo, antieurismo e quinta frattura partitica 29 maggio 2019        Le ragioni dell’antieurismo 30 maggio 2019 Ricevimento collettivo ed esercitazione di esame

Aula ed orari delle lezioni lezioni CAA_3E Aula CM5 Ore 12-14

ESAMI 21/06/2019 ore 09:00 22/07/2019 ore 09:00 20/09/2019 ore 09:00

Lezione 1 Introduzione

Una visione disincantata dell’integrazione europea

Citazioni brillanti…… I politici sono sempre gli stessi da tutte le parti. Promettono di costruire un ponte anche dove non ci sono fiumi. Nikita Khrushchev

……realtà sgradevoli…... I politici europei (…) che oggi ricordiamo come i padri dell’Europa unita che pur unita non è, non sfuggivano a quest’arguta definizione di costruttori di ponti inutili, o meglio, utili ad altri fini che al superamento di fiumi che non ci sono. L’intelligenza di costoro non consisté nella realizzazione del ponte, ma nell’invenzione del fiume da oltrepassare. Essi furono così abili da inventarsi il fiume con una retorica affascinante e fondata su alti ideali nei quali erano i primi ad aver scarsa fiducia, pressati com’erano da ben altre urgenze che creare l’Europa. Ciò che ci hanno lasciato in eredità non è tanto l’Europa quanto il fiume che avevano costruito ad arte per far apparire indispensabile un ponte che serviva loro per creare occupazione e prosperità nei loro paesi più che per far attraversare ai popoli d’Europa fiumi immaginari. A questo fiume si sono abbeverati a lungo politici e scienziati sociali di varie discipline che hanno vissuto e interpretato l’integrazione più per com’era stata descritta che per com’è stata realizzata. Brano tratto da L’euro, ma non l’Europa

Over the last 25 years, historians and political scientists have dismantled the idealistic view of European integration as a pleasant walk of peers animated by superior ideals and universal values. A fiercely competitive environment has emerged in which member states fight to impose their national priorities on the others, encapsulating their goals in the communitarian framework. So, the communitarian arena appears as a real arena in which governments fight for their interests and prosperity, trying to keep themselves free from those external constraints that endanger their ability to manage domestic politics and policies. Brano tratto da “A Europe Apart? The EMU, the New Economic Governance and the Future of European Integration”

D’altra parte, non può essere nascosto che valori «quali la solidarietà o la comune cittadinanza europea hanno trovato raramente applicazioni pratiche se non in misure utili alla risoluzione di problemi generali quali la libera circolazione delle persone (in particolare dei lavoratori) o la politica di coesione» nel percorso di integrazione europea. Brano tratto da V.E. Parsi, Titanic. Il naufragio dell’ordine liberale, Bologna, Il Mulino, 2018

I miti della storiografia e dell’integrazione (1) Molti studiosi e gran parte dei cittadini (ma anche dei politici) sono vittime inconsapevoli della retorica (comunicazione politica) con cui inizialmente è stata spiegata e legittimata l’integrazione europea. Questo ha comportato l’accettazione di idee e convinzioni incongrue con il reale svolgimento del processo integrativo quali:

I miti della storiografia e dell’integrazione (2) Prevalenza dell’integrazione politica Solidarietà e cittadinanza europea Indispensabilità (neofunzionale) dell’integrazione monetaria Istituzioni europee come passaggio verso Stati Uniti d’Europa Integrazione “democratica”

Concetti di base

I “nuovi” esperti di economia monetaria Fino alla metà degli anni 2000 pochi non specialisti s’interessavano alle questioni di economia monetaria Con l’inizio della crisi diventano tutti esperti di questioni monetarie, in particolare i sostenitori di movimenti antisistema/antieuropeisti Diventano famosi economisti e studiosi marginali che sostengono tesi che fanno “comodo” ai nuovi movimenti per giustificare la loro linea politica Nel seguito delle lezioni cercherò di chiarire un po’ le idee su temi di economia monetaria, storia economia e International political economy e di mettere in luce i limiti del dibattito pubblico su integrazione monetaria ed euro

Alcuni concetti chiave Economia valutaria/monetaria Valuta chiave (o internazionale) Strumenti finanziari Sistema dei pagamenti internazionale

Economia valutaria/monetaria 1 dollaro 1 euro 1 dollaro = 0,82 euro

Valuta chiave “Una valuta chiave è una valuta che viene ampiamente utilizzata per denominare contratti internazionali tra parti che non risiedono nel paese che emette la valuta chiave” Krugman e Obstfeld, Economia Internazionale, vol. 2 Economia monetaria internazionale

Strumenti finanziari Esempio del mercante sfigato

Esempio mercante e strumenti finanziari

Sistema dei pagamenti internazionale Richiede come minimo: Una valuta internazionale Un sistema bancario internazionale Un centro di compensazione