Tempo Numero 10| 2018
Per l’ascolto e per la cura TRASFORMARE IL TEMPO IN UN ALLEATO PREZIOSO Il tempo di cura è anche il tempo dell’ascolto e il tempo per spiegare al proprio paziente le procedure e le terapie che si devono mettere in atto. Però oggi con una carenza di medici, spesso ai limiti della decenza, il tempo diventa tiranno. Filippo Anelli Presidente Fnomceo
Per l’ascolto e per la cura LA DURATA DELL’INCONTRO, IL VALORE DELL’ASCOLTO Saper usare il tempo in maniera efficace è una competenza che non si improvvisa e non è innata. Guido Giustetto Presidente Omceo Torino Il BMJ Open ha misurato il tempo medio del colloquio con il medico di famiglia in 67 paesi del mondo (Italia esclusa), per un totale di 28,5 milioni di visite. Ne emerge che mediamente in 15 paesi che coprono metà della popolazione mondiale la visita dura meno di 5 minuti. La Svezia è il paese più generoso (22 minuti e mezzo), il Bangladesh è il più frettoloso (48 secondi). Il tempo italiano di 9 minuti è stato stimato dalla Società italiana di medicina generale. Fonti: Greg Irving et al. BMJ Open 2017;7:e017902; Società italiana di medicina interna.
Per l’ascolto e per la cura L’ELEGANZA DI UNA PRATICA ATTENTA Quando le risorse sono stringate i più malati possono anche ricevere assistenza sanitaria, ma non del tipo che si occupa e si preoccupa di loro. Victor Montori. Perché ci ribelliamo. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2018.
Come parametro di efficienza I TEMPI DELL’ABBANDONO DELLA TERAPIA Terapie per la prevenzione secondaria dell’infarto: il rapido declino dell’aderenza ai trattamenti dopo la fase acuta. Lazio, periodo di osservazione 2013-2016.
Dalla ricerca al farmaco IL TEMPO: CROCE O DELIZIA PER LE AZIENDE DEL FARMACO? Il tempo è la cerniera tra un prima e un dopo che necessita di soluzioni inedite anche a livello normativo. Giuseppe Recchia Fonte: www.efpia.eu
Dalle prove alle decisioni LA RINCORSA LENTA NELLE SCELTE La razionalità decisionale si scontra spesso con la scarsità di informazioni e prove la cui raccolta e costruzione richiedono tempi spesso incompatibili con quelli che decisori e istituzioni necessiterebbero. Vittorio Demicheli, epidemiologo, Agenzia di tutela della salute, Pavia La sfida è definire un percorso partecipato, caratterizzato da rigore metodologico e attenzione alle aspettative di tutti gli stakeholder. E per questo serve il tempo necessario. Carla Ancona, Dipartimento di epidemiologia, Servizio sanitario regionale del Lazio, Asl Roma 1
Dalle prove alle decisioni TIME LAG E SALUTE PUBBLICA Ridurre il tempo impiegato dalla ricerca biomedica e sanitaria alla traduzione delle evidenze in miglioramenti della salute aumenta i tassi di rendimento ottenuti dalle risorse investite. Diversi studi sono incentrati proprio sulla definizione di modelli teorici e approcci empirici da applicare per misurare il cosiddetto “time lag” e per comprendere le ragioni dei ritardi e come accorciarli. Stime dei tempi estrapolati da un case study a partire dall’analisi della letteratura e di policy document sui tempi impiegati per produrre le evidenze e implementarle nella pratica e/o nelle politiche di sanità pubblica in Gran Bretagna. Fonte: Hanney et al. Health Research Policy and Systems 2015.
Dai bandi alla pubblicazione L’ATTESA INFINITA PER PUBBLICARE I RISULTATI DELLA RICERCA