Il sistema dell’accoglienza in Italia

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Transcript della presentazione:

Il sistema dell’accoglienza in Italia Franco Gaudio - Giuseppe Gaudio - Gabriella Ricciardi CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria Centro di ricerca Politiche e Bio-economia Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - SPRAR Distribuzione territoriale degli SPRAR Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - SPRAR è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, col supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Caratteristiche principali carattere pubblico delle risorse a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali (governance multilivello); volontarietà nella partecipazione alla rete; decentramento degli interventi; sinergie avviate sul territorio con gli “enti gestori”, soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi; promozione e sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale. Fonte: Ministero degli Interni Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

I CIE operativi erano 4 (Torino, Roma, Brindisi e Caltanissetta). I Centri di Identificazione ed Espulsione accolgono coloro che non fanno domanda di asilo (numero molto ridotto) e hanno ricevuto procedimenti di espulsione e devono essere rimpatriati. I CIE operativi erano 4 (Torino, Roma, Brindisi e Caltanissetta). La riforma Minniti-Orlando li ha sostituiti con i Centri di Permanenza e Rimpatrio che dovrebbero essere 20 (1 per Regione) e di dimensioni inferiori. È in corso la transizione da CIE a CPR: alcune regioni (Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia) hanno già inviato al Ministero dell’Interno una lista di strutture che dovrebbero ospitare i CPR.  centri che accolgono i migranti al loro arrivo in Italia, e ove ricevono prime cure mediche, screening sanitario; qui vengono identificati e fotosegnalati e possono richiedere la protezione internazionale (come fa la maggioranza dei migranti che arrivano via mare). Ad oggi sono 4: Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto. detti anche hub regionali, accolgono, entro le 48 ore seguenti, i migranti che fanno domanda di asilo; qui i migranti vengono trattenuti il tempo necessario per individuare una soluzione nella seconda accoglienza. Centri di Accoglienza Straordinaria = strutture temporanee da aprire in caso in cui di “arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti” (D.Lgs. 142/2015, art. 11) che non sia possibile accogliere tramite sistema ordinario. dal 2014 è modalità ordinaria di inserimento di migranti (78% delle presenze) Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

In totale coinvolti 1.200 comuni (15%) I progetti SPRAR I progetti territoriali SPRAR sono caratterizzati da protagonismo attivo, condiviso da grandi città, piccoli centri, aree metropolitane e cittadine di provincia. A differenza del panorama europeo, in Italia la realizzazione di progetti SPRAR di dimensioni medio-piccole – ideati e attuati a livello locale, contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari. In totale coinvolti 1.200 comuni (15%) Progetti SPRAR 877 Enti locali titolari di progetti 754 Comuni 653 Province 19 Unioni di comuni 28 Altri enti 54 Fonte: Ministero degli Interni, 2017 Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Dati regionali sui progetti SPRAR: progetti e posti finanziati Abr 694 16 Bas 625 22 Cal 3.727 126 Cam 2.898 90 ER 3.038 35 FVG 429 12 Laz 4.467 55 Lig 1.038 28 Lom 2.441 64 Mar 1.325 26 Mol 1.008 32 Pie 1.986 40 Pug 3.459 112 Sar 400 17 Sic 4.841 114 Tos 1.850 36 TAA 372 8 Umb 474 18 VA 25 1 Ven 784 Totale 35.881 877 Fonte: Ministero degli Interni, 2017 Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

SPRAR & Servizio Centrale A partire dalle esperienze di accoglienza decentrata e in rete, realizzate tra il 1999 e il 2000 da associazioni e organizzazioni non governative, nel 2001 il Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (UNHCR) siglarono un protocollo d’intesa per la realizzazione di un “Programma nazionale asilo”. Nasceva, così, il primo sistema pubblico per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, diffuso su tutto il territorio italiano, con il coinvolgimento delle istituzioni centrali e locali, secondo una condivisione di responsabilità tra Ministero dell’Interno ed enti locali. SPRAR & Servizio Centrale La legge n.189/2002 ha successivamente istituzionalizzato queste misure di accoglienza organizzata, prevedendo la costituzione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Attraverso la stessa legge il Ministero dell’Interno ha istituito la struttura di coordinamento del sistema – il Servizio centrale di informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico agli enti locali – affidandone ad ANCI la gestione. La legge n.189 del 2002 ll Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. Lo Sprar Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Comuni calabresi coinvolti nei progetti SPRAR % Cosenza 36 23,87% Catanzaro 34 42,50% Reggio C. 39 40,20% Crotone 17 62,96% Vibo V. 18 36,00% Calabria 144 35,21% Fonte: Ministero degli Interni, 2017 Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati Come sono distribuiti oggi i migranti accolti in Italia?  Le 10 regioni con le percentuali più alte di migranti accolti sul totale: Sicilia 16%, Lombardia 13%, Lazio 9%, Campania 8%, Piemonte 7%, Veneto 7%, Puglia 6%, Toscana 6%, Emilia-Romagna 6%, Calabria 5%. Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati L'Italia ospita troppi rifugiati?  "Il numero di rifugiati accolti dall'Italia rimane modesto se comparato a quello di altri Paesi in Europa e nel mondo", spiega l’Unhcr.  "In media, infatti, l'Italia accoglie un rifugiato ogni mille persone, ben al di sotto della Svezia (con più di 11 rifugiati ogni mille) e della Francia (3,5 ogni mille). Per non parlare di casi limite: in Medio Oriente il Libano, al confine con la Siria, ospita circa 1,2 milioni di rifugiati, pari a un quarto della popolazione del Paese". Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Gli immigrati sono un peso per l'Italia? Stando alla Fondazione Leone Moressa, il bilancio tra tasse pagate dagli immigrati (gettito fiscale e contributi previdenziali) e spesa pubblica per l'immigrazione (welfare, politiche di accoglienza e integrazione, contrasto all'immigrazione irregolare) è in attivo di +3,9 miliardi di euro. Qual è il contributo dei migranti all'economia del Paese?  Il PIL creato ogni anno dai lavoratori stranieri ammonta a 123 miliardi di euro, pari all'8,8% del totale nazionale. Quasi il 50% è prodotto nel settore dei servizi. Immigrazione e aree rurali marginali: la comunità interculturale e legale di Rosarno e Camini Visita di studio 17-19 ottobre 2018

Grazie per l’attenzione «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge», art. 10 Costituzione italiana. Grazie per l’attenzione Per approfondimenti: https://www.sprar.it/ https://www.lenius.it/sistema-di-accoglienza-dei-migranti-in-italia/ http://www.interno.gov.it/it/sala-stampa/dati-e-statistiche/sbarchi-e-accoglienza-dei-migranti-tutti-i-dati Franco Gaudio, franco.gaudio@crea.gov.it Gabriella Ricciardi, gabriella.ricciardi@crea.gov.it CREA-Centro di ricerca Politiche e Bio-economia