Commedie e tragedie tra II e I secolo a. C.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PUBLIO TERENZIO AFRO Publio Terenzio Afro nacque a Cartagine 185 a.C. e morì nel 159. Giunse a Roma come schiavo del senatore Gaio Terenzio Lucano e si.
Advertisements

Gli Spettacoli teatrali in grecia e a Roma
Vita e opere del commediografo…
« Homo sum: humani nihil a me alienum puto »
Vita e opere di Annalisa Gasparro e Davide Deleonardis
13/01/13 TERENZIO 1.
TEATRO LATINO delle ORIGINI linee guida
CARAVAGGIO CRISTINA COSENZA II D. CARAVAGGIO Michelangelo Merisi, detto Caravaggio dal nome del paese in provincia di Bergamo dove visse da bambino, nacque.
William Shakespeare By: Aurora Scotellaro.
V postulato di Euclide: enigma e frustrazione di generazioni di matematici. Analisi di un problema matematico spinoso e sconveniente.
Vita e opere. La vita di Dante riflette i conflitti politici del suo tempo. Nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia di piccola nobiltà Visse a Firenze.
e l’ideale dell’humanitas
Il Teatro a Roma Sintesi.
LA SOLITUDINE AUTORE: BETH NORLING
Prova a rispondere alle cinque domande… Clicca qui per iniziare
Benvenuti a: Chi li ha … visti? 2.
Il neorealismo e l’attività cinematografica di Pasolini ( )
13/01/13 TERENZIO 1.
Di Vinícius de Moraes.
PLAUTO Artista per il teatro specializzato nella COMMEDIA
VIAGGIO DELLA MEMORIA OTTOBRE 2016
Plinio il giovane (nipote dello zio Plinio il vecchio)
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA
GRAZIA DELEDDA.
Gli amici sono strade. È un bel messaggio ma osserva le immagini del bel lavoro fatto con le mani.
QUESTIONARIO INDAGINE FAMIGLIA Scienze Umane e Sociali
I generi teatrali Come sempre i Romani prendono ispirazione dai modelli greci. Si distingue tra: Commedia Fabula palliata (di derivazione greca) Fabula.
DEMOCRITO.
La storia d’amore tra Enea e Didone
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA
che vivono in questa città?
Il teatro dell’invidia: René Girard legge William Shakespeare
La rivoluzione culturale dei secoli XIV XV e XVI
GIAN LORENZO BERNINI Napoli, 1598-Roma, 1680.
Il monachesimo.
IL SEGRETO DI UN ….
La lezione della Farfalla
la FORZA di tutti gli elementi
Un uomo susurró: "Dio, parlami"
Gli amici sono strade. Traduzione Lulu
Un uomo susurró: "Dio, parlami"
I PRIMI DOCUMENTI IN VOLGARE
Eneide - Il poema epico più significativo della Civiltà Romana
La storia ebbe inizio molto tempo fa, quando un uomo punì sua figlia di 5 anni per la perdita di un oggetto di valore ed il denaro in quel periodo era.
Terenzio.
Progetto educational di Narrativa per le
IL QUESTIONARIO SULLA PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE
“13 spunti per la vita".
Il primo saluto di Papa Francesco.
xIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
LA POESIA RELIGIOSA.
I GRANDI VIAGGIATORI MARCO POLO
VISITA DI ISTRUZIONE A CATANIA GRECO-ROMANA
Piccole Donne Crescono
LA VITA DI GESU’.
DUE FIGLI Quarta domenica di quaresima
AMMIRAZIONE GENERALE Quarta domenica ordinaria Luca 4,
La dinastia Giulio-Claudia
ERACLITO.
REFERENTE contro il bullismo e il cyberbullismo
Un uomo susurró: "Dio, parlami"
DOMENICA 14 tempo ordinario Anno B
Il monachesimo.
Ipertesto della prof.ssa M. G. Desogus
L’annalistica in sintesi
2 Gesù di Nazareth è uno sceneggiato televisivo del 1977 diretto da Franco Zeffirelli. Trasmesso su Rai Uno in 5 puntate, di un'ora circa ciascuna,
La storia ebbe inizio molto tempo fa, quando un uomo punì sua figlia di 5 anni per la perdita di un oggetto di valore ed il denaro in quel periodo era.
Vangelo di Luca. Vangelo di Luca L’autore di questo vangelo è Luca, un medico che amava Gesù e raccontò di lui alla gente. Luca viaggiò con Paolo.
Un uomo susurró: "Dio, parlami"
IL DONO DELLA SCIENZA.
Transcript della presentazione:

Commedie e tragedie tra II e I secolo a. C. Ipertesto della prof.ssa M. G. Desogus

La commedia Cecilio Stazio (? – 168 o 166 a. C.) Terenzio (circa 185 – 159 a. C.)

Cecilio Stazio Sappiamo che è nato nell’Italia settentrionale, forse a Mediolanum, ossia a Milano. Abbiamo circa 300 frammenti delle sue opere. Sappiamo ben poco di lui, ma aveva una buona fama e qualche critico lo poneva in cima ai comici latini. Anche lui amava le sententiae e ne abbiamo conservato varie.

Sententiae di Cecilio Stazio «Vivas ut possis, quando nec quis ut velis» («Vivi come puoi, dal momento che non puoi vivere come vorresti»). «Homo homini deus est, si suum officium sciat». («Un uomo è come un dio per l’altro uomo, se sa qual è il suo dovere»). Pensiamo a persone come il Mahatma Gandhi o a Nelson Mandela, uomici che sono stati più che eroi per i loro popoli…

Terenzio Nasce a Cartagine nel 185 a. C. (secondo alcuni studiosi forse 10 anni prima). Fu schiavo di Terenzio Lucano, che lo liberò per la sua intelligenza e per la sua bellezza. Morì giovane, nel 159 a. C., prima ancora di compiere 25 anni, durante un viaggio in Grecia. Sarebbe morto perché disperato avendo perduto un bagaglio con le sue nuove commedie.

Terenzio e gli Scipioni Era amico degli Scipioni, come altri intellettuali (di qui il mito letterario del «circolo scipionico»). Fu accusato di fingere di scrivere opere letterarie che in realtà sarebbero state composte dagli Scipioni. Terenzio non controbatté più di tanto, probabilmente per fare un favore ai suoi amici Scipioni, che potevano così apparire come valenti letterati.

Le commedie di Terenzio Si conservano 6 commedie: Andria («La ragazza di Andro»); Hecyra («La suocera»); Heuautontimorumenos («Il punitore di se stesso»); Eunuchus («L’eunuco»); Phormio («Formione»); Adelphoe («I fratelli»).

Adelphoe («I Fratelli») E’ una commedia particolarmente interessante perché propone due personaggi che rappresentano due modelli educativi opposti: da un lato Demea, che è un padre all’antica, severo e burbero; dall’altro Micione, padre più moderno, comprensivo fino a divenire permissivo. Fa riflettere su i pro e i contro di entrambi i modelli educativi.

La crisi della commedia Dopo Terenzio, i Romani si dedicarono sempre meno alla commedia. Secondo gli studiosi, il motivo è il fatto che si era esaurito il repertorio delle commedie greche a cui si erano ispirati Plauto, Cecilio Stazio e Terenzio. Per questo i romani provarono nuovi generi: la commedia togata, il mimo e l’atellana letteraria.

La commedia togata I Romani tentarono di creare nuove storie e le espressero nella commedia togata, quella di ambientazione romana. Tuttavia queste storie non piacquero molto al pubblico e perciò questo genere non si sviluppò. Al contrario piacque molto il mimo.

Il mimo Era uno spettacolo simile al moderno varietà, con artisti e attori che si esibivano in vario modo. Si potrebbe paragonare a programmi come Colorado Café e a Zelig. Vi recitavano anche le donne, che però erano ritenute di bassissima classe sociale ed equiparate a prostitute. Infatti spesso il pubblico chiedeva la «nudatio» delle mime, ossia «uno spogliarello». In tempi come quelli ciò era ritenuto accettabile, poiché erano considerate comunque come delle cortigiane.

La tragedia Pacuvio Accio

Pacuvio Era nipote di Ennio (figlio di una sua sorella). Nacque a Brindisi intorno al 220 a. C. e morì a Taranto intorno al 130 a. C. Fu sia scrittore che pittore. Compose perlopiù tragedie cothurnatae, ma abbiamo notizia anche di una praetexta.

Pacuvio (2) Restano 400 frammenti delle sue opere. Amava il pathos delle scene più drammatiche, fino al punto di esasperarlo. Scrisse anche sententiae; tra esse ricordiamo: «patria est ubicumque est bene». «la patria si trova dovunque si stia bene».

Accio Visse dal 170 all’85 a. C. Usava molto l’allitterazione e i neologismi (talvolta alquanto artificiosi).

La crisi della tragedia Dopo Accio le tragedie furono sempre meno apprezzate dai Romani. Si cominciò a fare esecuzioni «concertistiche», ossia con le scene più interessanti di varie opere. Inoltre si puntò sulla grandiosità delle scenografie. In verità i Romani preferivano i giochi gladiatori e le gare ippiche, oltre ad altre competizioni che trovavano divertenti.